La cucina delle feste: la Pasqua

Pubblicazione: 11/04/2014

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La Pasqua è una ricorrenza e una festa tipica delle religioni cristiane e ebraiche, la parola Pasqua ha origini ebraiche e significa “passaggio”.
Per gli ebrei osservanti celebra il passaggio del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto alla libertà in Palestina attraverso il passaggio del Mar Rosso le cui acque si divisero per facilitare la fuga (Esodo 14.21-14.28).  La Pasqua ebraica e’ quindi una Pasqua di liberazione.
Con il cristianesimo la parola ha sempre il significato di passaggio, ma  dalla morte alla vita di Gesù Cristo con il passaggio a nuova vita libera da peccati, grazie al sacrificio di Gesù.  La Pasqua cristiana, come passaggio a nuova vita  e’ quindi una Pasqua di resurrezione.
Anche la data della Pasqua cristiana deriva da quella ebraica.
La Pasqua ebraica fu fissata al quattordicesimo giorno di un certo mese (Nisan) del calendario ebraico.  Ora, poiché il calendario ebraico e’ basato (anche) sui cicli della luna ne segue che con quel calendario il giorno 14 e’ il giorno che precede il plenilunio.
La Pasqua cristiana invece, a seguito di quanto stabilì il primo Concilio Ecumenico (Nicea, anno 325), fu fissata la domenica successiva alla prima luna piena dopo il 21 Marzo (equinozio di primavera).
Nel Concilio di Nicea, convocato e presieduto dall’imperatore Costantino, furono stabilite molte altre cose, come la data del Natale (su suggerimento dei vescovi), la proibizione di ordinare le donne come diaconi e, tra l’altro, la proibizione dell’auto-castrazione, praticata da alcuni per evitare tentazioni sessuali.

Da notare che l’elemento in comune tra la Pasqua cristiana e quella ebraica e’ la luna piena. Veramente curioso che una festività con così grande significato spirituale si leghi ad elementi di paganesimo.
Comunque sia, poiché i mesi lunari sono di 28 giorni mentre quelli del calendario che noi cristiani utilizziamo sono di 30 o 31 giorni, ne segue che la Pasqua cristiana non può essere attribuita allo stesso giorno ogni anno.  Per questo e’ detta festa “mobile”.
La Pasqua cristiana si colloca per cattolici e protestanti tra il 22 Marzo e il 25 Aprile.   Per  gli   ortodossi, che anziché il calendario gregoriano seguono quello giuliano, la data può invece variare dal 4 Aprile all’8 Maggio.
Alla Pasqua cristiana e’ legata anche la tradizione dell’agnello pasquale.  Nel vecchio testamento sono citati spessissimo i sacrifici di animali, fatti per ingraziarsi qualche divinità e, assieme alle giovenche, un altro soggetto prediletto era appunto l’agnello.   Per i cattolici Gesù venne anche identificato con l’agnello da Giovanni Battista: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo”  (Giovanni 1.29), ossia era già da allora destinato al sacrificio.
Il sacrificio legato a una festa e’ praticato anche in altre religioni.  Per esempio l’agnello, ma più spesso un montone, e’ anche sacrificato dai musulmani.   La data  e’ nel decimo giorno del dodicesimo mese (Dhu-l-higga) del calendario musulmano e si chiama “Festa grande”.  Viene celebrata in ricordo del miracolo compiuto da Allah quando sostituì un montone al figlio che Abramo stava per offrirgli in sacrificio.
Nel giorno della Festa grande le famiglie più ricche comprano un agnello o un montone vivo, lo sacrificano sgozzandolo, lo cucinano e lo mangiano condividendone una parte con altre famiglie.
Per i  cristiani citare l’agnello in periodo pasquale significa anche, più prosaicamente, pensare alla tavola.  E allora vediamo quali sono i principali piatti che tradizionalmente vengono cucinati nel periodo Pasquale.
L’agnello, appunto, che e’ cucinato in tutta Italia, di solito al forno, ma anche in padella o allo spiedo.
Altri piatti pasquali, non dolci, possono essere la Frittata di maccheroni campana, il Casatiello campano, la Torta pasqualina, la Sguta calabrese.
Parlando di dolci si possono citare moltissime ricette: la Colomba pasquale, la Pastiera campana, la Cassata siciliana, lo Sciusceddru siciliano, la Schiacciata fiorentina, la Casadina della Sardegna, la Scarcella pugliese, la Cuddura siciliana, la Pinza friulana e tridentina, la Pizza di Pasqua di Civitavecchia, la Pasimata lucchese, la Ciambella romagnola.
E, naturalmente, il dolce principe della Pasqua assieme alla colomba: l’Uovo.
Di cioccolato, naturalmente, almeno ai giorni d’oggi, perché in passato ci si accontentava di uova sode.
Perché le uova?  Probabilmente perché l’uovo ha da sempre simboleggiato la vita, pronta a manifestarsi come una specie di resurrezione. Nei paesi di lingua inglese e tedesca in prossimità della Pasqua si organizzano delle cacce all’uovo, dove dei bambini vengono invitati  a cercare e trovare delle uova nascoste in un parco dai grandi, o da  una creatura di fantasia, il Coniglio pasquale.

Articolo di: Di Corrado T.

3 commenti

  1. Un post molto interessante pieno di curiosità, e soprattutto ho scoperto un sacco di notizie che non conoscevo. Mi piace questo modo di “affrontare” le festività, non la solita questione consumistica dietro alla quale purtroppo si nascondono usi e costumi che ormai vanno sempre più scomparendo!!!
    Grazie Corrado.

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