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Pubblicazione: 24/09/2024
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Il simpatico e variegato mondo della nocciola riveste sempre maggiore interesse sia dal punto di vista economico che da quello sociale, gastronomico e salutistico.
L’Italia è la seconda produttrice al mondo dopo la Turchia del simpatico guscio a frutto marrone, nella nostra penisola si contano circa 20 varietà diverse di nocciole note col nome botanico di Corylus avellana.
L’importanza delle nocciole e il loro studio approfondito è stato portato alla ribalta grazie all’attività dell’Associazione Nazionale Città della Nocciola che ha fatto rete con i maggiori produttori del nostro paese evidenziando l’importanza che questo piccolo frutto riveste per molti che hanno investito nel settore corilicolo.
Focus del nostro articolo è la sottospecie della corylus avellana, che è coltivata nel territorio della Tuscia, nella provincia di Viterbo.
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Il Lazio è una regione a grande produzione corilicola, soprattutto nella zona della Tuscia dove l’eccezionale microclima permette la notevole crescita di noccioleti.
Il territorio compreso tra i Monti Cimini e Sabatini, con i suoli di origine vulcanica e il lago di Vico, favoriscono lo sviluppo di un settore, quello corilicolo, che produce da solo il 40% del prodotto nazionale e rappresenta un notevole supporto all’economia viterbese.
La Nocciola Romana DOP è la varietà di nocciole più diffusa nel Lazio ed è coltivata nei comuni del Viterbese e a nord della provincia di Roma. Tra le varietà meno coltivate della regione troviamo il Nocchione e la Tonda di Giffoni.
Appartenente alla famiglia della Corylus Avellana, la Nocciola Romana DOP si caratterizza per il guscio sub-sferoidale di colore nocciola opaco, l’apice leggermente a punta, le dimensioni non uniformi e numerose striature evidenti; l’interno è compatto e croccante, il sapore e l’aroma sono fini e persistenti.
Per le sue caratteristiche la Nocciola Romana DOP è uno dei frutti più apprezzati in cucina per la sua estrema versatilità, dai primi piatti al dolce è un alimento ideale per ogni circostanza.
La raccolta del prodotto va dal 15 agosto a fine settembre, si attende che il frutto maturo cada dall’albero. Per evitare che il frutto resti troppo tempo sul suolo, si utilizzano macchine aspiratrici semoventi.
Le nocciole raccolte sono poi poste in seccatoi dal tasso di umidità non superiore al 6%, a cui segue un processo di sgusciatura, cernita, calibratura ed essiccazione. Tutte le operazioni devono concludersi entro il 31 agosto dell’anno successivo alla raccolta.
Le origini della coltivazione di nocciole nel Lazio sono molto antiche, risalirebbero al periodo preromano prodotte da piccole piante arbustive del sottobosco. Tuttavia le attestazioni certe dei primi noccioleti risalgono al 1412 come sosteneva il Martinelli nella sua opera “Carbognano Illustra” del 1694.
La fama della nocciola crebbe nei secoli tanto da essere inserita nelle pietanze della corte papale, tanto che il papa Leone X ne era un ghiotto consumatore.
La storia del nostro piccolo e gradevole frutto a guscio tocca l’apice nel XX secolo quando viene impiegato nell’industria dolciaria per la produzione di biscotti e crostate. Attualmente la nocciola è utilizzata in molti settori oltre quelli gastronomici, anche nel settore del corpo e nei prodotti di bellezza grazie alle proprietà antiossidanti che possiede.
Dal luglio 2009 la Nocciola Romana ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta dalla Comunità Europea (Reg. CE n. 667 del 22.07.09). La richiesta era stata presentata nel 2006 dall’Associazione produttori della provincia di Viterbo con la pubblicazione della proposta di riconoscimento DOP in GU. n 32 del 8/02/06.
Sempre più studi medici riconoscono alle nocciole particolari proprietà benefiche, se consumate nelle giuste dosi giornaliere.
Le nocciole sono ricche di acidi grassi buoni, minerali (potassio, calcio, fosforo, rame, magnesio e manganese), fibre e proteine e vitamine E, C, B e K. Sono fonti di acido oleico, acido alfa-linolenico e acido palmitico mentre sono prive di colesterolo.
Tra tutta la frutta secca, sono le più ricche di una specifica classe di polifenoli che aiutano l’organismo a contrastare l’invecchiamento. Contengono, inoltre, i fitosteroli, molto utili per prevenire malattie cardiovascolari.
Le nocciole italiane a marchio europeo sono: Nocciola Piemonte IGP, Nocciola di Giffoni IGP e Nocciola Romana DOP. Ma non solo queste nocciole a marchio fanno grande l’Italia Corilicola.
Ci sono tante altre regioni, comuni e borghi tipici dediti alla tradizione e alla produzione della nocciola italiana: Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna, Umbria, Liguria e Piemonte.
La parte salutistica si conserva ed è legata alla freschezza e alla corretta conservazione del prodotto.
Le nocciole, come tutti i semi oleosi, sono un alimento molto ricco di “grassi buoni”, in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) e di Trigliceridi. Aiutano a prevenire l’insorgenza di malattie cardio-vascolari e abbassano l’eccesso di colesterolo nel sangue.
La nocciola è una delle varietà di frutta secca più ricca di vitamina E, l’ antiossidante per eccellenza che ci aiuta a combattere i radicali liberi. Contiene flavonoidi e fitosteroli che svolgono azione antinfiammatoria, antitumorale, inoltre è un’ottima fonte di selenio (previene l’invecchiamento cellulare) di calcio, Vitamine B6, B1, B2 e PP.
Con cura e grande esperienza i produttori conducono e curano il loro corileto per loro e per voi
Vi aspettano nei loro territori per visitarli per godere della bellezza e bontà
Per mangiare e soggiornare in questi borghi italiani della nocciola. Per fare passeggiate, visitare bellezze naturali e architettoniche.
Per ascoltare i suoni, vedere i colori e sentire i profumi della loro terra. Si tratta di un’esperienza unica che inizia con la colazione un caffè alla nocciola e poi si passa al pranzo o alla cena con menù alla nocciola, al break in pasticceria locale con un dolce tipico.
Nei territori della nocciola potete degustare il sapore e l’intenso aroma della nocciola italiana.
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