La Noce Moscata

ph. Paola Sartori

Pubblicazione: 29 Agosto 2016

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Giornata della Noce Moscata

Ambasciatrice Sabrina Gasparri per il Calendario del Cibo Italiano- Italian Food Calendar

Il suo colore è noce moscata e ha il calore del peperoncino, è aria pura e fuoco…
(William Shakespeare)

Le pagine dei vecchi libri, per me, hanno l’odore della noce moscata. Amo annusarli e il loro profumo mi ricorda un piatto fumante di passatelli in brodo.
La noce moscata è una spezia sorprendente, dal sapore dolce ma piccante ed intensamente aromatico, in grado di dare un tocco di raffinatezza anche alle ricette più rustiche. E’ un ingrediente ormai fondamentale per tanti piatti di tradizione della cucina del nord Italia: basta pensare alla besciamella per le lasagne al forno, alle paste ripiene come tortellini, tortelli di zucca, agnolotti e cannelloni, ai canederli, alle polpette e ai polpettoni. Si sposa molto bene anche con verdure come spinaci e patate, nella preparazione di purè e crocchette. Trovo che una grattugiata di noce moscata renda indimenticabili due semplici uova al tegamino, inebriante il vin brulè e che dia un tocco in più al ragù di carne. Fa parte delle spezie che condiscono l’impasto di cotechini e zamponi. Non dimentichiamoci che questa spezia arricchisce due preparazioni che, anche se non sono tipiche della cucina italiana, sono diventate molto comuni nelle nostre tavole: il pan di zenzero a Natale e il curry.

La noce moscata ha un nome scientifico davvero evocativo: Myristica Fragrans. E’ un albero sempreverde, alto circa venti metri, che produce frutti a grappoli simili alle albicocche, originario delle Isole Banda nelle Molucche indonesiane, un arcipelago composta da circa mille isolotti, noti anche con il nome di Isole delle spezie. L’interno del frutto ha il seme che, essiccato, diventa la noce moscata. Questo seme è ricoperto da un involucro carnoso, il macis, di colore rosso scuro che, una volta essiccato, diventa arancione e ha un sapore più delicato della noce moscata, ma molto ricercato e apprezzato dagli chef. Sembra che con il frutto, in Indonesia, si produca una buonissima confettura.
Le noci moscate sono classificate secondo la loro grandezza. Le più grosse, di circa 8 grammi, sono considerate di qualità superiore e vendute ad un prezzo più alto.

Ci sono due metodi per essiccare la noce moscata: quello inglese e quello olandese. Il primo prevede che la noce venga semplicemente essiccata al sole; nel secondo, invece, la noce è essiccata attraverso l’affumicazione e poi trattata con calce, in modo da preservarla dagli attacchi degli insetti e renderla più pregiata.
In Italia arriva sia decorticata che con la sua buccia; va conservata in vasetti di vetro ben chiusi, per non perderne la fragranza. Consiglio di acquistare sempre la noce intera, mai in polvere, per avere un prodotto più aromatico.

La noce moscata non è una spezia come tante: è molto rara, un tempo come oggi. Fu portata in Europa dagli Arabi, ma furono i Portoghesi nel 1500 a creare un canale diretto, colonizzando le isole Molucche. Da allora quelle terre divennero il centro di aspre lotte, soprattutto tra Inglesi e Olandesi, perché è ben noto che il commercio delle spezie era molto redditizio a quei tempi, tanto che la noce moscata valeva quanto l’oro. Addirittura l’isola di Manhattan, di proprietà olandese, fu oggetto di scambio nel 1667, per garantire all’Olanda il monopolio della coltivazione della noce moscata: l’allora New Amsterdam (l’odierna New York) fu barattata con l’ultima delle Isole Molucche possedute dagli Inglesi. Gli Olandesi, per conservare l’esclusiva di questa spezia, proibirono di esportare gli alberi della noce moscata al di fuori dell’arcipelago, sterilizzando ogni singola noce esportata. Quando gli Inglesi si impadronirono nuovamente delle Isole Banda, nel 1796, esportarono le piante nell’isola di Grenada, nei Caraibi, dove cominciò una fiorente coltivazione, fino a farla diventare uno dei maggiori produttori del mondo, tanto da inserirne l’immagine stilizzata nella bandiera nazionale. I giovani nobili inglesi ne portavano una sempre con sé, con una piccola grattugia, che utilizzavano per insaporire i piatti al momento.

Il nome “moscata” deriva da Mascate, attuale capitale dell’Oman, luogo da cui, molto probabilmente, cominciò ad essere commercializzata.

La noce moscata non è preziosa solo in cucina, ma è anche ricca di proprietà curative. Contiene al suo interno uno scrigno prezioso di sali minerali e vitamine, tra cui ferro, calcio, potassio, fosforo, zinco, vitamine del gruppo B e beta-carotene.
Fra le sue molteplici virtù, c’è quella di depurare l’organismo, poiché favorisce l’eliminazione delle tossine. Aiuta la digestione e l’eliminazione dei gas intestinali. Per gli uomini, poi, c’è un vantaggio in più, legato al suo presunto potere afrodisiaco: a senso unico, però!
Come tante spezie deve essere utilizzata in quantità modeste, perché l’abuso dell’assunzione di miristicina, una sostanza contenuta nella noce moscata, può essere pericoloso, tanto da causare mancanza di concentrazione, palpitazioni e aumento della sudorazione. Nei casi più gravi di vera e propria intossicazione, la noce moscata può addirittura provocare allucinazioni. E’ consigliabile utilizzare, ma sempre con moderazione, l’olio essenziale di noce moscata, acquistabile in erboristeria, per godere appieno dei benefici di questa incredibile spezia.

Un appetizer sfizioso – Dadini di melanzane alla noce moscata

Per 4 persone:

2 melanzane
sale
olio extravergine
noce moscata

Tagliate a dadini le melanzane, salatele e mettetele in un colapasta per almeno un’ora. In questo modo si elimina l’eventuale amaro. Lavate e asciugate bene i dadini.
Mettete tre cucchiai di olio in un tegame e scaldate bene. Unire i dadini di melanzana e cuoceteli a fuoco sostenuto, ci vorranno circa 15 minuti.
Serviteli con una generosa grattugiata di noce moscata.

Fonti:
www.lepiantearomatiche.it
www.cannamela.it
www.taccuinistorici.it
www.nextquotidiano.it

Partecipano come contributors:

Paola Sartori, Gratin di pane profumato e con sorpresa
Giuliana Fabris, Pannacotta alla noce moscata e riduzione di Brachetto

Un commento

  1. Grazie Sabrina per averci raccontato della noce moscata.
    Mi piace l’inizio dell’articolo con la citazione di Shakespeare così come il profumo della noce moscata dei vecchi libri..
    Buona giornata
    Tiziana

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