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Pubblicazione: 19 Aprile 2024
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Emozione e un pizzico di orgoglio per aver portato AIFB sul palco dei Torino Digital Days 2024, un evento che quest’anno aveva come tema centrale la sinergia tra l’uomo e l’intelligenza artificiale.
Il mio intervento “Il Metaverso e la comunicazione del cibo: le nuove frontiere dello storytelling” ha rappresentato il naturale proseguimento del convegno che abbiamo tenuto a Caldogno nel mese di febbraio.
È stato anche l’occasione per presentare a un pubblico più ampio l’idea di comunicazione del cibo che caratterizza da sempre AIFB. Se il cibo è un atto culturale, la sua comunicazione non può prescindere dall’uso dei nuovi media e delle nuove tecnologie, espressioni della società e della sua evoluzione.
Per questo nel mio talk ho unito le mie conoscenze di copywriting al digital marketing e a nozioni di antropologia culturale e storia del cibo.
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Il Metaverso è una realtà in rapida crescita e rappresenta un’enorme opportunità per le aziende del settore food.
È uno spazio virtuale in cui creare esperienze immersive e coinvolgenti per i consumatori, fidelizzarli e orientare le loro scelte verso prodotti e comportamenti sostenibili.
Per questo è fondamentale non solo usare le giuste parole ma farlo in modo corretto:perché le parole hanno un grandissimo potere creativo. Solo l’uomo, tra tutti i viventi, ha codificato il proprio linguaggio in segni e simboli e ciò ha permesso l’evoluzione del pensiero e delle capacità di apprendimento.
Attraverso le parole inoltre è possibile dare forma alle proprie emozioni e canalizzarle in comportamenti positivi.
È anche possibile creare storie e dare vita a mondi alternativi in cui evocare emozioni e sensazioni.
Per questo motivo, il ruolo del food writer diventa centrale nella realizzazione del Metaverso.
“Noi mangiamo i ricordi”: così scrisse Leo Mulin, sociologo e scrittore belga, nel suo libro “L’Europa a tavola” edito nel 1975.
Ed è proprio così: tutte le emozioni legate al cibo sono collegate a esperienze, sentimenti, odori e sapori che hanno le radici nel nostro passato.
Pensiamo per esempio alla torta di mele della mamma o alle polpette della nonna: ricette uniche che non hanno eguali. E non perché fossero le migliori in assoluto ma perché il nostro cervello le lega indissolubilmente a momenti della nostra vita.
Grazie a una narrazione evocativa è quindi possibile far riemergere tutto ciò e far rivivere al consumatore ricordi ed emozioni che pensava dimenticati.
Il food writer non è solo un esperto di enogastronomia ma conosce in modo approfondito anche le tradizioni e il territorio. Per questo può fare da tramite tra chi produce il cibo e le materie prime e coloro che danno vita ai mondi virtuali (sviluppatori, designer e programmatori).
Come? Descrivendo ciò che vede e conosce in maniera precisa, con un linguaggio vivido e denso di particolari. In tal modo contribuisce alla creazione di un Metaverso quanto più simile possibile al mondo reale, in cui non si percepisce il senso di alienazione e solitudine che è il principale timore nei confronti di questa nuova tecnologia.
Utilizzando una narrazione evocativa che fa tornare alla mente emozioni, odori, sapori ed esperienze dimenticate può creare storie coinvolgenti e regalare agli utenti la possibilità di vivere esperienze che altrimenti non potrebbero vivere.
Ma se vogliamo che il mondo virtuale e quello reale siano connessi è necessario creare delle community.
Anche in questo caso la parola diventa insostituibile e indispensabile: grazie a un linguaggio accattivante e coinvolgente il food copywriter può stimolare dialoghi e interazioni che spingano le persone a vivere le esperienze anche nel mondo reale.
Ultimo ma non ultimo, il food copywriter può aiutare le aziende a trasmettere e divulgare i propri valori orientando le loro scelte e spingendoli a comportamenti etici e sostenibili.
Tutto questo è possibile grazie alla narrazione evocativa e all’uso sapiente del linguaggio scritto.
Attraverso una narrazione evocativa e coinvolgente inoltre, è possibile creare anche collaborazioni con il territorio, come ha fatto Loft Italy, startup italiana che affitta case vacanze e organizza esperienze outdoor nelle principali regioni italiane. Loft Italy, fornisce a ogni acquirente un codice di accesso al suo store online di prodotti Made in Italy. In questo modo le persone possono scegliere prima del loro viaggio quali prodotti scoprire, cercare o assaggiare. Possono anche prolungare l’esperienza una volta tornati a casa, acquistando i prodotti che più hanno apprezzato dal vivo. In questo modo si crea una sinergia tra ospitality e produttori, tra reale e virtuale e si regala ai clienti un’esperienza veramente immersiva.
Pensiamo a quale grande opportunità possa essere in un territorio ricco di tradizioni e cultura come il nostro Paese.
In quanto professionisti della comunicazione, abbiamo il dovere di utilizzare le parole in modo etico e responsabile, per creare un Metaverso del cibo che sia uno spazio di informazione, educazione e condivisione. Per creare una realtà virtuale al servizio dell’uomo e del territorio.
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