Gioacchino Rossini

Pubblicazione: 29 Febbraio 2016

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Giornata Nazionale di Gioacchino Rossini

Ambasciatrice Antonella Marconi per il Calendario del Cibo Italiano – Italian Food Calendar

Oggi ricorre il 223° anniversario della nascita di Gioacchino Rossini, all’anagrafe Gioacchino (o Giovacchino) Antonio Rossini, (Pesaro, 29 febbraio 1792 – Passy, 13 novembre 1868), grandissimo musicista dell’800 ed autore di opere famose in tutto il mondo.

Musicò decine di opere liriche, dalle farse alle commedie, dalle tragedie alle opere serie e semiserie, facilmente riconoscibili anche per il “crescendo rossiniano”, che, pur non essendo sua invenzione e nemmeno sua esclusiva, è divenuto un suo tratto distintivo: possiamo ritrovarlo nel finale dell‘Ouverture de “Il Barbiere di Siviglia”, de “L’Italiana in Algeri” o nel finale della Sinfonia dal “Guglielmo Tell” o ancora in La gazza ladra (utilizzata nel film Arancia Meccanica di Kubrick). Se vorrete ascoltarne qualcuno, ne rimarrete affascinati.

Uomo dalla  personalità poliedrica, da numerosi biografi fu descritto come ipocondriaco, umorale e collerico, ma anche gioviale bon vivant, amante della buona tavola e delle belle donne. Rossini era dotato di una vena umoristica fuori dal comune; oltre che come musicista celebrato in tutto il mondo nei teatri, espresse la sua creatività ideando ricette e sono molti anche i piatti a lui dedicati da famosi cuochi. Spesso è stato ritenuto afflitto da pigrizia, ma il numero delle sue creazioni dimostra tutt’altro.

Autore precoce, trascorse la sua vita nelle più grandi capitali europee fra Vienna, Londra e Parigi. Il governo francese lo insignì del titolo di direttore del Théatre Italien, compositore del re e ispettore generale del canto.

Quando, nel 1823, si trasferì a Parigi, aveva già la fama di genio e venne subito coinvolto nel dibattito culturale sulla gastronomia che a quel tempo impegnava molti francesi: intellettuali del calibro di Anthelme Brillat-Savarin, vissuto ai tempi della rivoluzione francese ed autore di La fisiologia del gusto, Balthazar Grimod de la Reyniere buongustaio e assiduo frequentatore di ristoranti sorti dopo la rivoluzione, che scrisse il Manuale degli anfitrioni – trattato sulle buone maniera a tavola -, Alexandre Dumas padre – scrittore di Le grand Dictionnaire de Cuisine -, e il famosissimo cuoco Marie Antoine Carême.

Fu proprio in casa Rothschild, dove il famoso cuoco lavorava, che Rossini e Carême si conobbero e divennero grandi amici, tanto che si dedicarono parecchie ricette e composizioni musicali l’un l’altro.

Ogni volta che il musicista veniva invitato dalla famiglia Rothschild, passava prima in cucina a salutare Carême, che gli consigliava i piatti più prelibati del menu.

In una lettera a Isabella Colbran, futura signora Rossini, lo stesso Carême scriveva che il Barbiere lo conquistava ogni giorno di più, ricevendo scritti come questo:

Ma quel che v’interesserà assai più della mia opera, è la scoperta che ho testé fatta di una nuova insalata, della quale mi affretto a mandarvi la ricetta. Devi prendere olio di Provenza al quale aggiungerai senape inglese, una spruzzata di aceto francese, olio, pepe, lattuga e con prudenza del succo di limone. Indi, tagliato un buon tartufo, aggiungere dovrai il tutto ben sbattuto e lavorato. Il nostro Cardinale che ha gustato questo superbo piatto come mai, la sua benedizione m’ha inviato”.

Nonostante si rendesse conto delle spese sostenute per il consumo dei vini ai suoi pranzi, meticolosamente segnati con una piccola croce rossa, la sua tavola ne era sempre guarnita. La passione per i corretti abbinamenti tra cibo e vino era davvero prepotente in Rossini, tanto che presso la Biblioteca Laurenziana Medicea di Firenze è oggi custodito un menu, redatto dal compositore in persona, con l’abbinamento dei vini ai piatti: il Madera ai salumi, il Bordeaux al fritto, il Reno al pasticcio freddo, lo Champagne all’arrosto, l’Alicante e la Lacrima a frutta e formaggio … e ne curava e controllava personalmente la provenienza.

Era molto esigente in fatto di qualità ed era sempre alla ricerca della perfezione e dell’accuratezza  che metteva quando componeva.

La sua vera passione erano i prodotti genuini e caserecci italiani, che avevano accompagnato la sua infanzia Per cui da Napoli faceva arrivare appositamente i maccheroni, da Gorgonzola il formaggio, da Milano il panettone, da Sorana i fagioli, il tartufo da Alba o da Acqualagna. I regali da lui in assoluto più graditi erano mortadelle, insaccati e zamponi, e i prosciutti da Siviglia.

Creo’ i Maccheroni alla Rossini, ricetta scritta sotto dettatura il 26 dicembre 1866 da lui stesso, dove specificava che “per essere sicuri di poter fare dei buoni maccheroni, occorre innanzitutto avere dei tegami adeguati. I piatti di cui io mi servo vengono da Napoli e si vendono sotto il nome di terre del Vesuvio.

Caneveri, proprietario di un negozio di pasta a Parigi, dopo una accesa discussione sulla provenienza dei maccheroni, concluse “Rossini! No, non lo conoscevo prima. Ma se si intende di musica come di maccheroni deve scrivere della gran bella musica”.

Tra le ricette create e dedicate troviamo Consommé di piccole quenelle alla Rossini, Consommé alla Semiramide, Potage di beccaccia alla Rossini, Consommé con profiterol all’Almaviva, Insalata benedetta suor Angelica, Bocconcini alla Gazza ladra, Omelette del Barbiere, Uova in camicia alla Comte Ory e tantissime altre ancora.

Era sempre pronto agli abbinamenti più calorici e bizzarri, ghiotto di tartufi, olive, fois gras, burro, carni, uova, stufati, zamponi e rognoni.

Si spense, per un cancro a lungo combattuto, nella sua villa di Passy, presso Parigi, il 13 novembre 1868. Le sue esequie furono celebrate nella chiesa della Trinité, alla presenza di una folla numerosa e, nell’elogio funebre, vennero pronunciate queste parole: “E’ un dio che si spegne nel regno della musica. Per lui l’immortalità non comincia ora, essa continua”.

Le sue spoglie inizialmente tumulate nel cimitero parigino del Père Lachaise, furono traslate in Italia nel 1887, nella Basilica di Santa Croce a Firenze.

Concludendo, come si puo’ definire questo grande personaggio? Quale termine piu’ appropriato rende giustizia ad un musicista che ha saputo creare un connubio tra creazioni musicali e culinarie, con la stessa meticolosità, cura, dedizione e perfezione? Gaudente ed epicureo?

Con assoluta certezza è un personaggio che entra di diritto, in questo calendario: oltre ad aver lasciato un’impronta importantissima nella storia della musica ha saputo vedere la cucina nell’ottica della tipicità e della qualità dei prodotti che arrivavano sulla sua tavola.

Consommé di piccole quenelle alla Rossini

Ingredienti per 6 persone:

1,5 l di brodo di pollo

120 g di semolino

2 uova

60 g di burro

100 g di Parmigiano

2 cucchiai di latte

cerfoglio

noce moscata, sale e pepe

Sbattete il burro già ammorbidito. Quando comincia a spumeggiare incorporate le uova , il semolino e il latte. Aggiungete un pizzico di sale e pepe appena macinato. Coprite e lasciate riposare l’impasto per 2 ore

Con l’aiuto di due cucchiaini, formate delle piccole quenelle, che lascerete cadere nel brodo in leggera ebollizione. Lasciate cuocere alcuni 10 minuti, fino a quando verranno a galla.

Servite in piatti fondi con brodo a filo, spolverizzando con cerfoglio e Parmigiano appena grattugiato.

(fonti  https://www.libroco.it/dl/aa.vv/Arnoldo-Mondadori-Editore/9788804429777/A-tavola-con-Rossini-Musica-per-il-palato/cw67040946931663.html)

Partecipano come contributors:

Donatella Bartolomei, Torta Guglielmo Tell
Dani Pensacuoca, I tournedos di Rossini cucinati da Elisabetta Arcari 

10 commenti

  1. Grazie grazie di cuore per questo post che fa onore alla musica ed alla cucina e che dipinge la grandezza di un uomo che ha saputo spingere le sue passioni in molte direzioni. Un omaggio splendido ad un musicista che amo che ha scritto pagine indimenticabili che non mi stanco mai di ascoltare.
    Un forte abbraccio, Pat

  2. Interessante! Non conoscevo tutte queste belle storie sul grande Rossini. Grazie!
    Condivido con piacere.
    Buona settimana
    Tiziana

  3. Un bellissimo articolo Antonella, che celebra degnamente un personaggio istrionico e sfaccettato come pochi.
    Grazie!

  4. Complimenti!!! Bellissimo articolo….cucina e musica: due splendide arti che in questo caso si uniscono a formare un connubio perfetto!!!

  5. Rossini l’ho sempre conosciuto e studiato come musicista, è bellissimos scoprire questo suo lato di buongustaio e creatore di ricette. Bellissimo articolo Antonella, lo sapevo che eri l’ambasciatrice perfetta per questa Giornata Nazionale, complimenti 🙂

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