L’uva Friulara e il Dominio di Bagnoli

Pubblicazione: 29 Ottobre 2015

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Oggi parliamo dell’uva Friulara, un vitigno autoctono prodotto nei comuni di Agna, Arre, Bagnoli di Sopra, Battaglia Terme, Bovolenta, Candiana, Due Carrare, Cartura, Conselve, Monselice, Pernumia, San Pietro Viminario, Terrassa e Tribano in provincia di Padova.
Quest’uva è vendemmiata dopo la metà del mese di Novembre: ha quindi degli acini provvisti di una buccia molto resistente per sopportare le eventuali gelate del periodo.

Non è chiaro a quando risalga esattamente l’introduzione del Friularo in questo territorio.
Alcuni studiosi infatti riscontrano nel termine “Friularo” (dialettale “Frigoearo”) la radice latina “Frigus”: “freddo” seguita dalla desinenza “Aro”: “colui che fa”.
Questa denominazione sarebbe legata alla raccolta tardiva che viene praticata da sempre in questa zona.

Non è possibile parlare di vino friularo se non si parla del Dominio di Bagnoli di Sopra.

 

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LA TENUTA

La seicentesca Villa Widmann-Borletti, da secoli simbolo e sede storica del Dominio di Bagnoli, è stata progettata dall’illustre architetto Baldassarre Longhena (Venezia 1598 – 1682).
Il complesso monumentale, uno dei più importanti del Veneto per grandezza e bellezza, comprende Villa, “Brolo”, teatro, cantine, granai, scuderie e torre piccionaia.

 

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Nel giardino all’Italiana si trovano quarantuno statue, realizzate da Antonio Bonazza a metà ’700.
Il gruppo affacciato alla villa rappresenta i 12 segni zodiacali e gli dei dell’Olimpo; più appartate, tra le alte siepi, svettano le monumentali statue raffiguranti gli antichi personaggi della commedia dell’arte di Carlo Goldoni, oggi protagoniste di suggestivi spettacoli “Sons et Lumieres”, che rievocano commedie goldoniane in dialetto veneto. Passeggiando in giardino si ha la sensazione di essere tornati indietro nel tempo a quando Goldoni metteva in scene le sue commedie.

 

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Il “Brolo” è un antico orto e frutteto del monastero, si estende su un’area di 20 ettari, delimitata da un alto muro medioevale; al suo interno si trovano due laghetti, un vigneto biologico, il frutteto, un bosco, le serre e i pollai.
Questa “oasi naturale”, isolata e protetta, costituisce un importante richiamo per l’avifauna: oltre alla colonia di airone cenerino vi trovano rifugio specie rare come il tarabuso, il porciglione, l’averla, il martin pescatore e rapaci notturni e diurni.
All’interno del Brolo gli agronomi del Dominio preservano trenta tipologie di vitigni autoctoni (tra cui Friularo di Bagnoli, Marzemina, Pignola, Corbinona Nera ecc…) ed una collezione di sistemi di allevamento storico della vite (Tirella, Festone, Cassone Padovano).

 

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Le terre del Dominio di Bagnoli si estendono su una superficie di oltre 600 ettari coltivati a seminativi, boschi e vigneti, da cui una pregiata produzione di vini, riso, farine, miele e olio di vinaccioli. La filosofia produttiva del Dominio pone particolare attenzione al rispetto della natura e della biodiversità. Buona parte della produzione di vino, del riso, delle farine è certificata biologica, metodo che prevede l’abbandono dei prodotti chimici di sintesi e l’adozione di tecniche naturali per la lotta alle avversità. Il terreno di sabbia e argilla ed il clima favorevole, data la vicinanza al mare, conferiscono sapidità alle uve e ne influenzano la corretta maturazione.

CENNI STORICI
Qualunque sia la sua origine etimologica, la coltivazione di questo vitigno nel territorio di Bagnoli ha origini antichissime. Primo e più antico documento conosciuto che parla dei vini di “Bagnoli” e che lega il nome dei vini alla zona è l’atto di donazione del marchese del Dominio di Bagnoli al Vescovo di Padova nel 954 d.C.
Nel 1521, lo scrittore e commediografo padovano Ruzzante, descrisse un “vino sgarboso“, probabilmente una varietà di “Raboso” prodotto nel Padovano, che dalle caratteristiche descritte è probabilmente il “Friularo di Bagnoli”.
Il documento più antico che fa diretto riferimento al Friularo di Bagnoli, assieme ai nomi degli altri vitigni autoctoni di Bagnoli, è un manoscritto del 1774 che riporta l’elenco dei vitigni in coltivazione nella zona con il relativo prezzo di mercato. Il Friularo compare come il vitigno più costoso e richiesto.

CANTINE STORICHE
Le cantine storiche, di 600 metri quadri, ospitano una pregiata collezione di antichi tini recentemente restaurati e pregiate botti per l’affinamento del vino.

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Nel Dominio si producono diverse tipologie di vino rosso e bianco. L’uva coltivata è rossa, che viene poi vinificata in bianco per la produzione delle bottiglie di bianco.
Le caratteristiche organolettiche sono le seguenti:
colore: rosso rubino se giovane, tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: vinoso, intenso, caratteristico;
sapore: asciutto, pieno,vellutato, intenso, tendente all’acidulo;
Il vino prodotto ha ottenuto la DOCG nel 2011.

APPROFONDIMENTI: PRODUZIONE DI VINI CON VITIGNO FRIULARO

Friularo Classico:

Friularo 100%. Uve rigorosamente di produzione propria. Nel processo di produzione sono adottate tecniche a basso impatto ambientale ad alta eco compatibilità. La maturazione avviene in botti grandi di rovere per esaltare il patrimonio aromatico del vino, cui segue un periodo di affinamento in bottiglia. Il colore è rosso rubino intenso, all’olfatto spiccano le note di marasca e viola mammola, secco, adatto ad accompagnare carni in umido ben condite, anguilla ai ferri, formaggi grassi mediamente stagionati. Bagnoli Classico D.O.C. – (0,75 l)

Bianco S. Andrea:

Sauvignon 60%, Chardonnay, 30% e Friularo 10%. 4400 piante/ha; 6300 l/ha. Il vigneto si trova all’interno del “CRU” di S. Andrea, di antica fama, così nominato dai monaci benedettini nel secolo XIII°. Fermentazione con lieviti selezionati a temperatura controllata e maturazione in vasca di cemento per 6 mesi. Il Colore è giallo paglierino, il profumo ricorda il Gelsomino con un fine sentore di salvia e di frutta a polpa bianca. Il suo incontro ideale è con primi a base di formaggi freschi, rombo e ombrina al sale. – Bagnoli Classico D.O.C. – (0,75 l)

Friularo Riserva:

Friularo 100%; 4.400 piante/ha; 6.300 l/ha. Si ottiene per pigiatura soffice e fermentazione con lieviti indigeni, senza il controllo della temperatura, macerazione di due settimane con due rimontaggi giornalieri; maturazione di quindici mesi in botte grande e sei mesi di affinamento in bottiglia. Rosso rubino intenso, tendente al granato con l’avanzare della maturazione, intenso, fruttato, con note caratteristiche di marasca e di viola mammola. Dal gusto giustamente tannico, fresco tendente all’acidulo, adatto a carni in umido ben condite, anguilla ai ferri, formaggi grassi mediamente stagionati. – Bagnoli Classico D.O.C. – (0,75 l; 0,5 l)

Rosso Riserva:

Il vino di Emile Peynot; Questo sapiente incontro tra vitigni autoctoni ed internazionali è frutto dell’intuizione tecnica di uno dei più famosi enologi del mondo, che concepì l’uvaggio di Merlot, Cabernet, Friularo, Carmenere, che avrebbe prodotto il “Bagnoli Rosso”. 4400 piante /ha; 6300 l/ha. La fermentazione avviene con lieviti indigeni. La maturazione è di 27 mesi in botti di rovere di piccola e grande dimensione, con assemblaggio finale prima dell’imbottigliamento. La “Riserva” viene prodotta solo in annate “eccezionali”, il colore è rosso rubino intenso, il sapore fruttato, vinoso, con sentori di frutti di bosco, di amarena con note speziate di cannella, tabacco e di cacao. Si adatta a primi piatti al ragù di carni rosse grasse, selvaggina da pelo e da piuma. – Bagnoli Classico D.O.C. – (0,75 l)

Bianco S.S. Trinità:

Chardonnay 70%, Sauvignon 20%, Friularo 10%; 4400 piante/ha; 6300 l/ha. Raccolto dal vigneto S.S. Trinità. La pigiatura è soffice e la fermentazione eseguita con lieviti selezionati a temperatura controllata. Affinato in parte in botti grandi di Rovere ed in parte in barriques, quindi assemblato prima dell’imbottigliamento. Giallo brillante con riflessi dorati, all’olfatto spiccano gli aromi di frutta a polpa bianca ed esotica, con sentori di miele e di speziato che ricordano la vaniglia ed il burro di cacao. Consigliato con risotto ai porcini, tortelli al gorgonzola e noci, grigliata di pesce, formaggi di media stagionatura. – Bagnoli Classico D.O.C. – (0,75 l)

Friularo Vendemmia Tardiva:

Friularo 100%; 5.100 piante/ha; 4.900 l/ha. Di sapore intenso, fruttato, con caratteristiche note di marasca della “Vendemmia Tardiva”, l’uva viene raccolta dopo l’estate di San Martino, a Novembre, quando i grappoli vengono ricoperti dalla prima “Brosema”. Dopo la fermentazione svolta con lieviti indigeni, il vino inizia il suo lungo percorso di affinamento, riposando per 27 mesi in botti grandi di Rovere e poi in bottiglia per un minimo di 6 mesi. Da bere con carni grasse, bolliti, brasati e formaggi stagionati. – Bagnoli Classico D.O.C. – (0,75 l)

Friularo Passito:

Friularo 100%; 4.000 piante/ha; 90 Qli/ha; 3.000 l dopo l’appassimento. si produce raccogliendo a mano, nella seconda decade del mese di ottobre, i grappoli di Friularo adatti al lungo periodo di appassimento in fruttaio. Dopo la pigiatura, senza aggiunta di solforosa, segue una prima fermentazione con lieviti indigeni, senza il controllo della temperatura. La fermentazione naturale prosegue molto lentamente in botticelle di rovere. Dopo 36 mesi in legno il vino conclude l’affinamento con un periodo minimo di 12 mesi in bottiglia. Rosso rubino intenso con riflessi granati, il suo profumo elegante dipinge un arcobaleno di spezie. L’abbinamento perfetto per formaggi erborinati di grande spessore affinati in grotta, pasticceria secca, cioccolato fondente, tartufi al cioccolato. – Bagnoli Classico D.O.C. – (0,5 l)

Bianco S. Lorenzo:

Chardonnay 40%; Sauvignon 40%; Friularo 20%; 4200 piante/ha; 4000 l/ha. Le uve di Chardonnay e Sauvignon dell’appezzamento di S. Lorenzo vengono raccolte in sur-maturazione, un mese circa dopo la normale epoca vendemmiale, in presenza di Botrytis cinerea (muffa nobile). Il leggero attacco botritico, la lunga maturazione in botti di piccole dimensione, permettono di ottenere un vino giallo dorato intenso, dal profumo elegante, fruttato, con aromi di frutta matura e di miele, speziato, con sentori di vaniglia, il cui destino è un matrimonio con primi piatti aromatizzati al tartufo, paté de foie gras, formaggi erborinati – Bagnoli Classico D.O.C. – (0,75 l)

Friulario 1988:

Friularo 100%; Riserva Storica del 1988, prodotto con Pigiatura soffice e fermentazione con lieviti selezionati a temperatura controllata, macerazione di trenta giorni. L’affinamento venne svolto per quattro anni in botte grande e per altri due anni in bottiglia. Vino di insuperabile longevità che ad ogni stagione stupisce per la propria capacità di evolvere donando al degustatore sensazioni sempre più complesse e austere. Vino che consigliamo agli amanti dei vini “estremi” dove la degustazione si impernia sull’impatto emotivo-sensoriale. Da abbinare a Cinghiale alla brace, salumi di lunga stagionatura affinati in grotta, formaggi a latte crudo con lavorazione classica di lunghissima stagionatura. – Vino da Tavola Rosso 1988 – (0,75 l)

Rosso 1988:

Merlot 40%, Friularo 30%, Cabernet Sauvignon 15 %, Cabernet Franc 10 %, Carménère 5%. Riserva storica del 1988 ottenuto con pigiatura soffice e fermentazione con lieviti selezionati a temperatura controllata, macerazione di trenta giorni. L’affinamento è stato condotto per quattro anni in botte grande e per altri due anni in bottiglia. Vino estremamente longevo che ama stupire per una enorme capacità di evidenziare al naso il suolo di Bagnoli: sensazioni grevi, minerali, sulfuree, leggermente torbate. Da abbinare a carni importanti molto speziate, salumi di lunga stagionatura affinati in grotta, Pecorini di fossa. – Vino da Tavola Rosso 1988 – (0,75 l)

Bianco Spumante Charmat:

Friularo (70%), Chardonnay (20%), Pinot Grigio 10%; 4400 piante/ha; 7700 l/ha. Pigiatura soffice e fermentazione con lieviti indigeni a temperatura controllata in assenza di solforosa. La seconda fermentazione viene svolta in autoclave (Metodo Charmat lungo), per un periodo di 9–12 mesi, con lieviti selezionati, a temperature prossime ai 15°C, per l’ottenimento di un “perlage” finissimo. L’olfatto è fragrante, con note caratteristiche di pesca e idrocarburi e con una piacevole persistenza aromatica. L’abbinamento ideale con pesce, zuppe di pesce, formaggi di capra a pasta morbida. – Bagnoli D.O.C. – (0,75 l)

Bianco Spumante Metodo Classico:

Un “Millesimato” prodotto solo in annate eccezionali da un uvaggio di Friularo (70%), Chardonnay (20%), Pinot Gigio (10%). 4400 piante/ha; 6300 l/ha. La pigiatura è soffice e la fermentazione avviene con lieviti indigeni a temperatura controllata, in assenza di solforosa. La seconda fermentazione avviene in bottiglia; dopo un periodo di affinamento su lieviti di un minimo di 5 anni viene sboccato, segue la maturazione in bottiglia di almeno un anno. Olfatto intenso, fragrante, ricorda la frutta secca, con note caratteristiche di crosta di pane. Si abbina piacevolmente a primi a base di crostacei, crostacei con salse ricche, Grana Padano Riserva. – Bagnoli D.O.C. – (0,75 l; 1,5 l)

Grappa di Friularo Bagnoli:

La grappa di Friularo si ottiene per distillazione, in alambicco discontinuo a bagnomaria, delle vinacce di Friularo. La distillazione viene fatta immediatamente dopo la raccolta, in modo che la vinaccia mantenga gli aromi primari dell’uva. La grappa rappresenta la tradizione del Distillato Veneto e conserva l’eccezionale patrimonio aromatico del Friularo di Bagnoli: il sapore fruttato, con sentori caratteristici di frutti di bosco, specialmente di amarena con note speziate di cannella, tabacco e di cacao. Alc. 40%.

Brandy di Friularo Bagnoli:

Il vino Friularo viene distillato a bagnomaria in distillatore discontinuo, il Brandy viene quindi posto in caratelli di rovere dove riposa per un lungo periodo di affinamento. E’ un prodotto morbido, armonico, in cui vengono esaltati sentori speziati di Cacao, Tabacco e Cannella. Alc. 40%.

Ringrazio Tania che mi ha accompagnata e mi ha fatto conoscere questa splendida tenuta.

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