Giuseppe Garibaldi

Pubblicazione: 2 Giugno 2016

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Oggi ricorre il 134° anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi (Nizza, 4 luglio – Isola di Caprera, 2 giugno 1882) E’ stato un Generale, valoroso condottiero e patriota italiano.

Giuseppe Garibaldi è considerato da tutti una delle figure fondamentali del Risorgimento italiano: nell’immaginario collettivo è considerato il personaggio storico più famoso e popolare. In Italia è noto anche con l’appellativo di Eroe dei due mondi, per le sue gesta militari compiute sia in Sud America che in Europa.
In Italia sembra che non ci sia località che non gli abbia dedicato almeno una via. Anche all’estero, la notorietà di Garibaldi è grande, una leggenda pressoché universale, invincibile combattente: idolatrato dai democratici di tutto il mondo, è stato il simbolo degli ideali di libertà e giustizia, di indipendenza dei popoli e di emancipazione delle masse popolari.

Garibaldi

Giuseppe Garibaldi, di carattere irrequieto e avventuriero, già da giovanissimo s’imbarcò come marinaio e durante uno dei suoi viaggi, incontrati alcuni esuli liguri, abbracciò gli ideali di libertà ed indipendenza di Mazzini. A ventisette anni scappò esule in America Latina, combattendo per l’indipendenza di Brasile e Uruguay. Trentacinquenne, sposò Anita a Montevideo, formando poco dopo, con altri esuli, quella “Legione Italiana” che vestirà per la prima volta la leggendaria camicia rossa. I dettagli delle sue imprese li potete trovare QUI e QUI. La sua impresa militare più nota fu la spedizione dei Mille, che annetté il Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d’Italia.

Garibaldi luoghi collage

GARIBALDI A TAVOLA

La famiglia paterna, originaria della zona di Chiavari (GE), si trasferì a Nizza nel 1770. La madre era originaria di Loano (SV) e lui stesso iniziò a navigare da giovanissimo e le sue gesta da condottiero lo portarono a vivere in svariate parti del mondo. Questo influenzò sicuramente le sue abitudini alimentari che furono sempre semplici ed essenziali.
I suoi pasti erano frugali, si accontentava di un solo piatto, spesso solo pane e formaggio, raramente carne, a volte pesce semplicemente lessato. Non beveva quasi mai vino, ma il caffè (con i cui fondi si scuriva la barba) era d’obbligo dopo ogni pasto; gradiva anche il tè, alla maniera argentina, il “mate”, succhiandolo con l’apposita cannuccia dalla zucchetta. Combatteva la sete con l’orzata preparata con le “sue” mandorle personalmente dalla moglie.

Garibaldi fave e pecorino

Alle fave però non resisteva; la prima cosa che fece quando giunse a Caprera fu piantare un campo di questi baccelli. Racconta Clelia Garibaldi (1867-1959) che una volta capitarono all’ improvviso a Caprera sei “signori milanesi”. Garibaldi fece portare in tavola formaggio pecorino di produzione della propria fattoria e fave fresche, visto che si era in primavera. Gli ospiti, inorriditi, sbocconcellarono il formaggio e nascosero le fave nelle tasche e nelle falde delle “redingotes”.

Altre sue ghiottonerie erano le trenette al pesto, il minestrone alla genovese e il cundiggiun di origini liguri, la bouillabaisse e la pissaladière, ricordi dell’infanzia nizzarda.

Anche se mangiava carne raramente, del lungo soggiorno nell’ America del Sud (14 anni) conservava però una curiosa abitudine, che lo portava a concedersi una cena carnivora, il “ciurasco“. Posava sulla brace del camino una fetta gagliarda di manzo e poi tagliava con il suo coltello la parte già cotta in una lunga fetta, riponendo la carne ancora cruda all’interno di nuovo sul fuoco. Fetta dopo fetta, la mangiava tutta.

Il pesce, cotto appena pescato, condito con il solo sapore del mare, era una costante della sua tavola. Egli amava mangiarlo anche crudo, come sappiamo da un ricordo di Clelia che descrive il padre a Caprera intento a gustare scampi, ancora gocciolanti d’acqua salata, su un pezzo di giornale come tovaglia.
Lo stoccafisso gli era molto gradito, sia lessato, sia accomodato in bianco alla ligure con patate, olive e pinoli, sia cucinato come usavano a Caprera, ricetta che troviamo riportata in Garibaldi a Tavola, di Clelia Gonella: una raccolta di ricette della famiglia Garibaldi durante gli anni di permanenza a Caprera con Clelia, figlia di Giuseppe.

STOCCAFISSO ALLA GARIBALDINA

(foto di testata)
Ingredienti:
2 kg di stoccafisso ammollato e tagliato a pezzi grossi
1 grossa cipolla
½ kg di pomodori maturi
50 g di acciughe salate
Abbondante prezzemolo tritato
2 spicchi di aglio interi
2 cucchiai di olive taggiasche in salamoia
Olio, sale, pepe

Sbollentate i pezzi di stoccafisso, pelateli e diliscateli rompendoli a pezzi grossi.
Preparate un battuto di cipolla e fatela imbiondire nell’olio, poi aggiungete lo stoccafisso e i pomodori tritati grossolanamente. Dopo mezz’ora aggiungete aglio, prezzemolo e acciughe, regolate di sale e fate cuocere lentamente almeno un’ora e mezza, bagnando con poca acqua quando serve. Nell’ultima mezz’ora aggiungete le olive. Servite con pane tostato.

ALTRE PASSIONI E CURIOSITA’ GARIBALDINE

Le gallette da marinaio con uva passa sembra fossero il dessert preferito dal generale, e i Biscotti Garibaldi, squisite gallette con uva passa ancora oggi in vendita nei grandi negozi inglesi, sarebbero ispirati a questa sua golosità. Pare che nel 1854 Garibaldi abbia visitato in Inghilterra la cittadina di Tynemouth.
In suo onore uno storico produttore di biscotti, inventò queste delizie che ebbero subito un grande successo. In breve i Garibaldi biscuits sono diventati un classico della pasticceria inglese. Sono deliziosi e su Starbooks blog potete trovare la ricetta di Delia Smith provata per voi da La Gaia Celiaca (Delia Smith – Delia’s Cakes – Hodder & Stoughton).

Garibaldi bisquits collage

Il Garibaldi è un cocktail tra i più semplici, ma è altrettanto conosciuto quanto antico, a base di succo d’arancia e bitter.
Può essere bevuto sia come aperitivo che come long drink.
Il nome rende omaggio all’Eroe dei due mondi, in quanto il rosso del Bitter ne ricorda la celebre giubba rossa e le arance lo sbarco in Sicilia.

Ingredienti:
3/10 bitter Campari
7/10 succo d’arancia

Preparazione:
Si prepara direttamente nel bicchiere tumbler alto o nell’old fashion con cubetti di ghiaccio. Guarnire con mezza fetta d’arancia.

Per finire vi segnalo la pagina Cose garibaldine dove trovate altre curiosità legate al nome di Garibaldi.

Fonti:
http://www.garibaldi.it/
https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Garibaldi
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/personaggi/Garibaldi-e-la-mensa-essenziale.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/06/23/buon-appetito-garibaldi-alla-tavola-dei-due.html
http://www.accademiaitalianacucina.it/it/content/le-fave-di-garibaldi
http://www.accademiaitalianacucina.it/it/content/garibaldi-tavola
http://www.accademiaitalianacucina.it/it/content/il-caffettiere-di-garibaldi-1
http://starbooksblog.blogspot.it/2013/11/biscotti-garibaldi.html
G.C.Abba, Da Quarto al Volturno, Ed.Lulu.com 2011
G.Bandi, I Mille, da Genova a Capua – Ed Parenti 1955
C. Garibaldi, Mio Padre – Ed. Erasmo,2007 Sito del libro Mio Padre
C.Gonella, Garibaldi a Tavola – Ed Belforte 2002
Partecipano come contributors:
Sara Sguerri, Biscotti Garibaldi
Daniela Boscariolo, I biscotti di Garibaldi alla mia maniera
Nadina Serravezza, Penne alla garibaldina
Lucia Melchiorre, Cocktail Garibaldi
Alessandra Molla. I canestrelli e Giuseppe Garibaldi

Vittora Traversa per il Calendario del Cibo Italiano – Italian Food Calendar

Un commento

  1. Grazie Vitto, per questo bellissimo articolo che celebra un personaggio importante che dovremmo imparare ad conoscere di più.
    A luglio ricorrono 150° della battaglia di Bezzecca sarà un’ulteriore occasione per approfondirne la conoscenza

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