La cucina del Piccolo Principe di Daniela Messi: recensione

libro la cucina del Piccolo Principe

La Cucina Del Piccolo Principe.Taccuino di voli nella mia cucina, da Antoine de Saint-Exupery” scritto da Daniela Messi, Il Leone Verde Edizioni, 2010, prefazione di Roberto Carretti, fa parte della collana gastronomica “Leggere è un gusto! Percorsi tra cucina, letteratura e…”

Daniela Messi vive e lavora a Torino, è docente scrittrice e consulente editoriale.

La Cucina Del Piccolo Principe

“La Cucina del Piccolo Principe è un libro di ricette”, scrive Roberto Carretta nella prefazione e ne spiega il motivo.

Partendo dall’etimologia della parola ricetta, da non intendersi come mera indicazione per creare dei piatti, torniamo alla sua radice latina e più precisamente al verbo coniugato al participio passato, dove ricetta diventa un rimedio, una formula, nel senso di “ricevere”. Così, in questo contesto il libro può essere inteso anche come un dono, un piccolo trattato di cucina filosofica e di educazione sentimentale. Inoltre in letteratura il cibo non è mai solo cibo. Infatti scopriamo che il Piccolo Principe non ha mai fame, non mangia, tranne che a colazione e così possiamo soffermarci su una nuova riflessione sul significato del cibo dove, in questo mondo immaginario, infantile e filosofico, può assumere diverse sfumature, diversi sapori, anche seducenti e inaspettati.

Credo che prima o poi tutti noi abbiamo letto il Piccolo Principe, personalmente è un libro a cui sono particolarmente legata, ci sono cresciuta e lo rileggo spesso. E ogni volta trovo nuovi dettagli e nuove chiavi di lettura: da piccola ero affascinata dall’amicizia tra la volpe e il Piccolo Principe e non riuscivo a capire il ruolo della rosa, ora posso dire che la rosa la capisco benissimo.

Non ho potuto resistere ad acquistare e leggere il libro “La Cucina del Piccolo Principe” con ricette dedicate. Ma è un ricettario particolare, sui generis, perché, come ho già scritto, il Piccolo Principe non mangia e quindi l’autrice si lascia ispirare dalla storia e immagina, pensa all’idea di cibo e un possibile percorso gastronomico o ricette che la storia può suggerire: così cibo diventa una nuova chiave di lettura e di analisi del capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry. Ed ecco che il procedimento per recuperare gli ingredienti diventa più importante della ricetta stessa, quasi una formula magica, un rituale fantastico. Tra le varie pagine del libro l’autrice parla dei suoi ricordi e di emozioni che in qualche modo si mescolano nella narrazione e rievocano ricette, così come non mancano approfondimenti in merito a particolari ingredienti. Emozioni legate al mondo dell’infanzia, ai passaggi per diventare adulti e la consapevolezza che mai si smetterà di crescere, scoprire e imparare.

 

La ricetta la Delizia del Pastore

La delizia del Pastore, ricetta dal libro La cucina del Piccolo Principe

credits Sabrina Marcocci

Tra le varie ricette proposte da Daniela Messi ho scelto quella legata al rapporto del Piccolo Principe con la sua pecora e la sua rosa: la salvaguardia del prezioso fiore contro la voracità della pecora stessa, che era stata chiamata inizialmente proprio per difendere la rosa e per mangiare i pericolosi semi del Baobab, e la richiesta poi del Piccolo Principe al pilota di disegnare una museruola per la pecora.

La ricetta (trascritta qui fedelmente come si trova sul libro) è veloce, semplice, pratica ed essenziale. Anche se “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

Ingredienti

  • Ricotta di pecora
  • Miele di Acacia
  • Pinoli

Procedimento

Mescolate semplicemente la ricotta con il miele di acacia e spolverare il tutto con i pinoli

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