Insalata di finocchi e arance

ph. Daniela Boscariolo

Pubblicazione: 21/01/2016

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Quanno ncielo n’angiulillo
nun fa chello c’ha da fa’,
‘o Signore int’a na cella
scura scura ‘o fa nzerrà.

Po’ se vota a n’ato e dice:
– Fa venì San Pietro ccà!
E San Pietro cumparisce:
– Neh, Signò, che nuvità?

– Dint’’a cella scura scura
n’angiulillo sta nzerrato:
miettammillo a pane e acqua
pecché ha fatto nu peccato!

E San Pietro acala ‘a capa
e risponne: – Sissignore!
Dice Dio: – Ma statt’attiento
ch’ha da sta’ vintiquatt’ore!

L’angiulillo, da llà dinto,
fa sentì tanta lamiente…
– Meh, Signò, dice San Pietro,
pè sta vota…nun fa niente…

– Nonzignore! Accussì voglio!
Statte zitto! dice Dio;
si no ognuno se ne piglia!
‘N Paraviso cummann’io!

E San Pietro avota ‘e spalle.
Da la cella scura scura
l’angiulillo chiagne e sbatte,
dice ‘e metterse paura!

Ma ‘a Madonna, quanno ognuno
sta durmenno a suonne chine,
annascuso ‘e tuttequante
va e lle porta ‘e mandarine.

A madonna d’ ‘e mandarine
Salvatore di Giacomo

Anche se il titolo della poesia appena riportata fa riferimento ai mandarini, sono in molti a sostenere che da questi versi abbia avuto origine il modo di dire “portare le arance ai carcerati”. Non si sa se sia proprio vero o se, più probabilmente, l’usanza sia dovuta alla necessità di integrare lo scarso valore nutritivo delle mense del carcere. Tuttavia, questa nota di folklore è il miglior incipit per introdurre l’insalata di finocchi e arance, di cui oggi celebriamo la Giornata Nazionale.
Non è facile stabilire da dove arrivi questa tradizione, perché è contesa fra la Spagna e la Sicilia, e le ragioni sono facili da intuire, visto che entrambi questi territori producono arance in grande quantità. Tradizionalmente essa veniva servita a inizio pasto oppure alla fine, come dessert, e solo successivamente venne arricchita con olive e verdure di stagione, trasformandosi in Sicilia in quella insalata di finocchi e arance che tutti conosciamo.
La si prepara a partire dal giorno dei morti per tutto l’inverno, sempre con varianti di ogni tipo: spesso è consumata anche con l’aringa. Nel Napoletano esiste una versione con l’acciuga.

Insalata di finocchi e arance

Ingredienti x 4 persone:
2 arance
1 finocchio
il succo di un’arancia, filtrato
1 o 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale

Preparazione:
Pelate a vivo 2 arance e tagliatele a cubetti o a fettine. Mondate il finocchio, lavatelo e lasciatelo in ammollo in acqua fredda per una decina di minuti. Quindi affettatelo finemente e mescolatelo all’arancia.
Emulsionate il succo di arancia con l’olio extravergine e il sale e condite l’insalata.
Alla ricetta base potreste aggiungere olive nere, acciughe, o fettine di cipolla.

L’arancio dolce è l’agrume più coltivato nel mondo, grazie alla sua capacità di adattarsi alle condizioni ambientali. Si hanno notizie della sua presenza già in tempi antichi in Cina, dove si ritiene si sia generato per mutazione dall’arancio amaro. Viene dato per certo che siano stati gli Arabi a introdurre gli aranci in Asia Minore, in Egitto, nel nord Africa e in Europa. In Sicilia, durante la dominazione araba (IX-XI secolo d.C.) vennero impiantati aranci amari nei cosiddetti giardini, termine tuttora utilizzato ed evocativo della funzione ornamentale che inizialmente gli agrumeti ebbero nell’isola. Per quanto riguarda l’arancio dolce, secondo la maggior parte degli studiosi la coltivazione in Italia, in particolare in Sicilia e in Calabria, sarebbe cominciata verso il XVI sec., a seguito degli scambi commerciali con i portoghesi. E questo spiega perché in alcune regioni d’Italia – Liguria compresa – l’arancio in dialetto venga denominato “Portogallo”.
Molte sono le virtù attribuite all’arancio, a cominciare dall’alto contenuto di vitamina C che andrebbe consumata quotidianamente, sotto forma di spremuta.
In cucina si adatta perfettamente sia a ricette dolci che salate, come quella  proposta in questo articolo.

Per concludere vorrei riportare la mia versione di insalata di arance, che è un po’ più elaborata dell’originale. Diciamo che sembra abbia fatto un mezzo matrimonio con l’insalata Warldolf. Di tradizione la servo tra gli antipasti del cenone di Natale in forma originale (nelle flute, in barattolini di vetro speciale ecc ecc) e riscuote molto successo.

Insalata 3 Civette finocchi e arance maritata Warldolf

Ingredienti x 4 persone:
1 finocchio
1 cespo di indivia belga
2 coste di sedano
2 arance
1 mela (Annurca per me)
1 pera
una manciata di noci
una manciata di semi di zucca –
150 gr emmenthal
sale
il succo di un’arancia
olio extravergine di oliva

Preparazione:
Lavate e tagliate la frutta e la verdura, sistematela in una ciotola e conditela con olio, sale e il succo d’arancia.
Tagliate l’emmenthal a pezzetti, sgusciate le noci e aggiungeteli all’insalata.
Lasciate riposare nel frigo un paio d’ore, coperta con pellicola.
Servite in coppette, o nei barattoli di conserva.

Partecipano come contributors:
Raffaella Fenoglio, insalata di finocchi e arance
Valentina De Felice, Insalata croccante di arance e finocchi
Cristina Tiddia, insalata di finocchi, arance e pistacchi
Patrizia Malomo, Insalata di arance, spinaci e finocchiella
Daniela Boscariolo, Insalata di finocchi, arance, avocado e noci
Gabriella Pravato, Insalata invernale di finocchi e arance di Esteraw Simoncini
Cucina Serena: Insalata di Arance e Sfoglie di Finocchi in Torretta

5 commenti

  1. Una bellissima introduzione! Da quando è stato pubblicato questo articolo è già la seconda volta che preparo questo piatto. Grazie!
    Grazie Calendario del Cibo Italiano.
    Tiziana

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