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Pubblicazione: 25/03/2021
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Per il 25 Marzo è stato ufficialmente istituito il “Dantedì“, la giornata di commemorazione della figura di Dante Alighieri. Quest’anno il Dantedì ha un significato particolare: iniziano eventi e celebrazioni in tutti i campi per commemorare i 700 anni dalla morte del poeta.
Nato nel 1265 a Firenze, culla della lingua italiana, Dante è l’autore della più celebre opera proprio in volgare fiorentino: la Divina Commedia. La Divina Commedia è un poema suddiviso in 3 cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) ognuna suddivisa in 33 canti strutturati in terzine. In quest’opera Dante racchiude la cultura medievale attraversando, per stile ed argomenti, temi autobiografici, letterari, politici e teologici.
La profonda impronta lasciata da Dante in tutti questi campi ha fatto sì che nel mondo sia conosciuto come il “Sommo Poeta”. Dante muore nel 1321, durante l’esilio a cui era stato costretto per motivi politici, senza mai rivedere la sua amata città.
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Nell’ambito delle celebrazioni della figura di Dante si inserisce l’iniziativa di AIFB Associazione Italiana Food Blogger che vede i food blogger partecipanti cimentarsi nella replica di ricette medievali.
La mia proposta è una salsa di more utilizzata all’epoca in abbinamento alle carne. La ricetta originale medievale è il Sapor celeste de estate contenuto nel Libro de arte coquinaria di Maestro Martino.
“Piglia de li moroni selvatici che nascono in le fratte, et un poche de amandole ben piste, con un pocho di zenzevero. Et queste cose distempererai con agresto et passarale per la stamegnia”
Moroni = grosse more
Fratte = macchie folte e intricate
Amandole = mandorle
Zenzevero = zenzero
Distempererai = renderai più fluide
Agresto = succo d’uva acerba
Stamegnia = colino o setaccio fine
Ingredienti (per 4 persone)
Procedimento
Lava bene le more e mettile in un mortaio con le mandorle e lo zenzero. Pesta bene il tutto e poi diluisci il composto aggiungendo succo poco alla volta.
Filtra con un colino a maglia fine.
Per quelli che sono i miei gusti questa salsa si sposa a della carne di maiale: arista o braciola.
*non essendo reperibile il succo d’uva acerba ho optato per un succo d’uva con frutti rossi per richiamare i sentori delle more.
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