Food Trotter: la Sicilia in un’esperienza multisensoriale fra le aromatiche

Pubblicazione: 30/08/2018

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L’azienda “Gli Aromi Sicily” è ubicata su una collina di 4 ettari circa tra Sampieri, Cava d’Aliga e Scicli (Ragusa) come una terrazza sul mare dalla quale assistere al tramonto. Se non la trovate seguendo le indicazioni stradali, arrivate a naso e quando sentite l’odore della lavanda e della menta fermatevi, suggerisce Enrico, uno dei titolari.

Il rapporto tra azienda e territorio è riassumibile in un’unica parola: sinergia. Il territorio ibleo con il barocco, i luoghi del Commissario Montalbano e le spiagge più belle della provincia di Ragusa fa da sfondo e da traino all’azienda. L’azienda con la sua attività fa cultura promuovendo le potenzialità del territorio sudorientale della Sicilia e portandolo alla ribalta con iniziative che favoriscono l’incoming e sono oggetto di attenzione di famose testate giornalistiche e celebri marchi.

“Gli Aromi Sicily” produce e commercializza oltre duecento varietà di erbe aromatiche e officinali appartenenti a famiglie diverse, provenienti sia dalla costa sudorientale siciliana sia da diverse parti del mondo, configurandosi come realtà fortemente radicata nel territorio ma nel contempo aperta agli stimoli di un mondo più ampio e vario. Si tratta di piante rustiche ed esistenti in natura, non ibridi o incroci, che si adattano benissimo ai nostri giardini: cespugli, siepi, tappeti, fioriture e profumi.

L’azienda promuove una lavorazione manuale qualitativamente unica: la pianta è sentita come parte fondamentale di un territorio da conoscere, riscoprire e rispettare e non come un semplice addobbo ornamentale svincolato dal luogo di appartenenza.

Esperienze bilingue; eventi che coinvolgono medici, chef e agronomi; degustazioni con vista mare; lezioni di yoga al tramonto; orto didattico; pic nic e aromatic wedding sono solo alcune delle esperienze che è possibile vivere a “Gli Aromi Sicily”.

Giunta in azienda mi accolgono i fratelli Russino: Alessandra, Enrico e Giovanni affiancati da Melissa, cagnolina dal nome caratteristico che si occupa dell’accoglienza. In compagnia degli altri visitatori iniziamo l’itinerario sotto un pergolato di passiflora e tra kokedama aromatici: piante senza vaso avvolte nel muschio naturale, appese al soffitto e simbolo di amicizia consolidata.

Il sole tramonta a destra in estate e a sinistra da novembre mentre, sempre a sinistra, nelle giornate più limpide è possibile scorgere l’isola di Malta, racconta Enrico mentre ci introduce al percorso olfattivo emozionale. Geniale e ironico, Enrico ci guida in questo viaggio descrivendoci come è nata l’azienda e accompagnandoci lungo un sentiero di aneddoti e cultura, agri-cultura.

Ci addentriamo nell’orto botanico che Enrico chiama arometo in un itinerario multisensoriale, tra sensazioni olfattive e tattili oltre che visive, che si sviluppa attraverso decine di erbe officinali, aromatiche e piante ornamentali selezionate per le loro particolarità.

Enrico ci spiega la differenza tra aromi e spezie: delle prime si utilizzano le foglie fresche o essiccate mentre le spezie sono ottenute da diverse parti delle piante come bacche, semi e radici. Tuttavia la distinzione tra piante aromatiche e piante officinali non è nettissima: ne sono esempi il finocchietto selvatico e il coriandolo. All’interno dell’arometo il percorso si svolge delineando una forma a DNA, come a voler disegnare il grande libro della vita che tramanda le informazioni di generazione in generazione.

Passiamo accanto a una distesa di timo organizzata in tappeti: il “tappeTimo” lo definisce Enrico, sui quali viene praticato lo yoga. Durante il percorso è possibile odorare, accarezzare, osservare e gustare appagando tutti i sensi, chiacchierando di sicilianità e vivendo un’esperienza memorabile. Odoriamo gerani dalle profumazioni impensabili, accarezziamo piante che sembrano lana e plastica, osserviamo salvie ornamentali dalle fioriture stupende e dai colori incredibili.

Proseguiamo sotto il pergolato di aristolochia e attraversiamo filari di erbe aromatiche in vaso fino ad arrivare ai capperi.

Tra le diverse specie, Enrico si sofferma a raccontarci del Timus capitatis o timo selvatico del Mediterraneo, in dialetto satra: pianta aromatica ritenuta sacra e salvata dall’estinzione da un editto regio. Dai suoi fiori si produce ancora oggi il famoso miele celebrato fin dall’antichità e menzionato da Virgilio come panacea di tutti i mali. Dalla stessa pianta aromatica prende il nome il ristorante della moglie di Enrico: la chef Rita Russotto; il Satra sorge a Scicli di fronte alla sede del commissariato più famoso d’Italia: quello di Montalbano. Il ristorante opera in stretta sinergia con l’azienda “Gli Aromi Sicily” e c’è in progetto la realizzazione di un programma comune che configura ancora una volta l’azienda come una realtà in continua evoluzione.

Proseguendo nel percorso, arriviamo nella serra in cui vengono prodotte le talee. Qui ci aspetta il papà Ignazio che ci invita ad assaggiare la punta di una foglia; ne gustiamo il sapore dolce dal caratteristico retrogusto di liquirizia: è stevia.

L’itinerario si conclude nel kitchen-garden, una sorta di contenitore di attività con cucina professionale nella quale si può assistere a un cooking show o partecipare a corsi di cucina.

Infine, in quella che sembra essere una terrazza sul Mediterraneo si svolge l’aperitivo di campagna, un percorso del gusto tra il buon cibo della tradizione siciliana. Caponata, cous cous, cucciddati, foglie di salvia fritte, insalata di pomodori e cipolle con ricotta salata, miele di satra, olive, pane, paté di finocchietto selvatico, scacce, verdure accompagnati da vino bianco, godendo della vista mare e assistendo al tramonto. Mentre fa buio l’atmosfera si illumina con lampade e vasetti pendenti di aromatiche e officinali.

L’azienda “Gli Aromi Sicily” – mi racconta Alessandra – è nata circa vent’anni fa; mio padre ha svolto a lungo il lavoro di elettricista per poi reinventarsi. L’azienda, quindi, non possedeva un suo know-how ovvero una competenza nel settore. Il signor Russino acquistò una serra a Cava d’Aliga delle dimensioni della metà del sito attuale e iniziò l’attività con la coltivazione di piante di carrubo che però non andarono a buon fine. Qualcuno lo scoraggiò mentre qualcun altro gli cercò dei capperi. La pianta del cappero è una pianta difficile da coltivare che cresce incastonata tra i muri a secco e le pietre dei casali; adesso l’azienda è famosa e conosciuta proprio perché è riuscita a portare i capperi in vaso e la pianta di cappero continua ad essere suo punto di forza rappresentando nel contempo il senso più profondo del legame con la propria terra. I figli hanno seguito il padre Ignazio, compatti come forza motrice, spinti da caparbietà e passione, disposti ai sacrifici.

Enrico si è laureato in Scienze Agrarie Tropicali e Subtropicali, si è trasferito in Olanda dove ha lavorato nel settore floricolo, ha imparato la lingua inglese e, tornato in Sicilia, ha deciso di specializzarsi nella produzione di piante aromatiche. L’azienda, nata come agricola, è cresciuta trasformandosi e adeguandosi al cambiamento; internet è stata la svolta per un business a livello mondiale: da lì le prime fiere poi un susseguirsi di eventi enogastronomici e orto florovivaistici fino a sperimentare tutte le esperienze possibili e diventare l’unica realtà in Sicilia specializzata nella coltivazione di piante aromatiche e officinali.

Nel frattempo, necessitavamo di più spazio e l’attuale sito era in vendita: era praticamente una discarica di plastica dal panorama mozzafiato; lo acquistammo e iniziammo a dargli forma in tutti i suoi aspetti. Specializzarsi nelle piante aromatiche è stato difficile; al nord faceva scuola Albenga: man mano che ci siamo specializzati il business mutava spostandosi dalla produzione alle visite per via dell’interesse dimostrato dai visitatori: la gente era curiosa, gli appassionati chiedevano di venire in azienda per conoscere questo mondo. Da lì abbiamo capito che il vero business era il turismo esperienziale. La gente viene in azienda a vivere un’esperienza, vuole emozionarsi, racconta Giovanni. L’azienda “Gli Aromi Sicily” è la prima in assoluto nel settore del turismo esperienziale: esperienza, relax e buon cibo, possibilità di godere della vera ospitalità siciliana e scoprire un mondo. Da lì siamo arrivati ad oggi con novemila presenze l’anno e questo ha fatto da traino alla vendita delle erbe aromatiche e officinali, che prima era l’attività principale dell’azienda; numerosi sono i turisti mentre più lentamente si sta arrivando a coinvolgere anche la realtà locale.

Prima di lasciare l’azienda è possibile acquistare presso lo shop numerose varietà di piante, gadget, idee regalo, aromi essiccati in vasetto e caratteristiche shopper in cartone a tema siciliano; i gadget si possono personalizzare e si effettuano spedizioni in tutta Italia, all’estero e per eventi. L’attività dell’azienda è presente on line attraverso il sito web, i canali sociali e l’e-commerce. I prodotti, tutti artigianali, vengono preparati in azienda, presso il laboratorio del ristorante Satra e nella zona di Vittoria.

Lascio l’azienda, non prima di aver ringraziato calorosamente il signor Ignazio, Alessandra, Enrico e Giovanni per la squisita disponibilità e per l’eccezionale ospitalità con la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza straordinaria e la riflessione di quanto rilassarsi tra un sentiero di profumi e colori, assaporando buon cibo e assistendo ad un tramonto sul mare, sia un lusso concesso dalla natura che dovremmo regalarci più spesso.

Sito web: www.gliaromi.it
Articolo di Francesca Romano del blog A zucchero zero
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AVVERTENZA PER I LETTORI: FOOD TROTTER E ADVERTISING (#adv)

La rubrica Food Trotter è nata qualche anno fa dalla volontà di AIFB di dare voce a chi non ha voce: aziende virtuose, produttori consapevoli e culturalmente interessanti avrebbero avuto, grazie al tramite dei nostri Soci, una possibilità in più per essere conosciuti e apprezzati in virtù di quello che da sempre è uno dei nostri scopi primari: valorizzare le eccellenze del territorio.
Precisiamo che mai, in nessun caso AIFB ha accettato alcun tipo di pagamento per questo: i nostri scopi sono prettamente culturali e divulgativi. In ogni caso, alla luce delle nuove normative e onde evitare qualsiasi malinteso, d’ora in avanti pubblicheremo i contenuti del Food Trotter con la dicitura “ADV” (advertising).

Grazie per l’attenzione.

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