Pasta alla carbonara

pasta alla carbonara

Tra i piatti italiani più famosi al mondo, la Pasta alla Carbonara occupa un posto d’onore: tutti la conoscono, tutti ne parlano e nelle grandi capitali del pianeta, da Amsterdam a Tokio, da Londra a Parigi e addirittura fino a Bali non c’è almeno un ristorante che non ne proponga la sua versione.
Ma vi siete mai chiesti l’origine di questa ricetta? E perchè esistano così tante discussioni intorno ai suoi ingredienti? Io non ho potuto farne a meno: e visto che oggi si celebra la Giornata Nazionale della Pasta alla Carbonara ho pensato che fosse doveroso partire proprio da dove tutto è cominciato
Le ipotesi sulla sua origine sono diverse e controverse, ma quasi tutte riconducibili nella zona intorno a Roma, o comunque nel Lazio. Sembrerebbe che la prima Carbonara sia comparsa sulle tavole italiane nel periodo immediatamente successivo alla liberazione di Roma, nel 1944, quando nei mercati romani comparve un ingrediente non proprio italiano, il bacon, portato appunto dalle truppe angloamericane.
A quanto pare, durante la Seconda Guerra Mondiale i soldati americani giunti in Italia, si arrangiarono con quello che c’era: il bacon della loro diaria e la pasta “cacio e ove” che dall’Abruzzo si era diffusa nel Lazio, soprattutto fra le classi più povere della popolazione.
La Carbonara quindi nacque dall’unione fra la “razione” e la “tradizione”, frutto più del caso e della necessità che non di uno studio approfondito e non è neppure escluso che il suo inventore possa essere stato un anonimo soldato statunitense o un altrettanto anonimo cuoco di strada.
Un’altra ipotesi invece è quella il cui nome deriverebbe da un ‘carbonaro’ (cioè uno spazzacamini) che, ritiratosi dall’attività, aveva aperto un’osteria a Roma e iniziato a proporre un piatto simile all’attuale, chiamato Carbonara in onore alla sua precedente professione.
Secondo un’altra teoria, invece, la carbonara sarebbe l’evoluzione di un piatto di antiche origini laziali e abruzzesi, chiamato “cacio e ova” (formaggio e uova) di origini laziali e abruzzesi, che i carbonari usavano preparare il giorno prima portandolo nei loro “tascapane”, e che consumavano con le mani.
Tuttavia, nonostante Roma rivendichi la “patria potestà” di questa ricetta, ci sono ipotesi che vedrebbero l’origine del piatto nei pressi di Napoli, e a supporto di questa ipotesi c’è da dire che in molte ricette napoletane, sia è consuetudine condire alcune pietanze con ingredienti identici a quelli della carbonara. Essa consiste nell’aggiunta post-cottura di un battuto di uova, formaggio, sale e abbondante pepe e nella successiva rapida mantecatura, al fine di evitare che le uova comincino a rapprendersi. Questa tecnica, riportata in diversi ricettari antichi e moderni, è tutt’oggi molto diffusa nella cucina partenopea e viene adottata nella preparazione di numerose ricette tradizionali, quasi sempre presenti nella doppia variante, con e senza aggiunta di questa salsa, tra le quali: pasta e piselli, pasta con le zucchine, la trippa alla “pasticciola”, lo spezzatino e molte altre.
Quello che è certo è che si tratta di una ricetta recente, come dimostra il fatto che Ada Boni, nella sua monografia sulla cucina romana apparsa nel 1930 non ne faccia menzione. Anche la mancanza di un “padre certo” ha impedito di trascrivere gli ingredienti originali ed ecco spiegate le molteplici discussioni sul guanciale o la pancetta, sul tuorlo o l’uovo intero, sul Pecorino o sul Parmigiano e via dicendo.

PASTA ALLA CARBONARA

Per 4 persone:
400 g di spaghetti,
150 g di guanciale di maiale,
4 tuorli d’uovo,
100 g di Pecorino Romano grattugiato,
Sale e pepe q.b.

PROCEDIMENTO : Mentre l’acqua per la cottura della pasta giunge a bollore, sbattete in una ciotola i tuorli delle uova con un pizzico di sale, una bella macinata di pepe e un paio di cucchiai abbondanti di pecorino grattugiato. Tagliate il guanciale a striscioline e lasciatelo soffriggere in una padella antiaderente a fuoco medio senza aggiungere altri grassi. Scolate gli spaghetti al dente e versateli nella padella con il guanciale, spegnete la fiamma e aggiungete i tuorli sbattuti con appena un cucchiaio di acqua di cottura della pasta, mescolate rapidamente il tutto, aggiungete il pecorino rimasto e impiattate!

Partecipano come contributors:

Fabiola Pulieri, Carbonara a modo mio 

Erica Zampieri, Carbonara very cool

Aurelia Bartoletti, La pasta alla carbonara di Luciano

Elena Emassi, Spaghetti alla carbonara 

Enrica Gouthier, Pasta alla carbonara

Claudio Aloiso, Linguine alla carbonara

Cristiana Di Paola, Pasta alla Carbonara

23 commenti

  1. Tamara, da golosa quale sono, adoro la pasta alla carbonara e il tuo approfondimento, l’ho trovato molto interessante.
    Mi sa che oggi, du spaghetti, io e mio marito, ce li mangiamo 🙂

  2. Carissima! Da romana ti dico grazie delle notizie e della bellissima foto ma rimango a stomaco tristemente vuoto dopo aver visto le vostre foto e ricette!

  3. Ciao Tamara, grazie al il tuo ricco articolo ora conosco l’origine di questo squisito piatto che sovente é al centro di dibattiti… Indovina cosa cucineró per pranzo? È proprio il caso di dire l’appetito vien leggendo!! Grazie un bacio dani

  4. ho sempre fatto questa pasta alla ceca, non ho mai letto una ricetta, mi fa piacere vedere che le mie movenze sono corrette e che storia affascinante e ricca di forse, le mie preferite, quelle in cui si può anche liberamente interpretare. Bellissimo articolo

  5. Bellissimo excursus come dire che ne esistono di mitologie sul cibo e sui piatti. La verità assoluta su queste origini non si può trovare, resta però il fatto, incontestabile, che questo piatti è di una bontà senza pari ed è assurto all’immortalità.
    Grazie infinite cara Tamara. Un interessantissimo articolo. Pat

  6. Un piatto fantastico e amato da tantissimi. Non si può non festeggiarlo insieme e non si può non fare festa quando in tavola c’è la pasta alla carbonara.
    Grazie Tamara e Aifb.
    Ciao
    Tiziana

  7. Conoscevo solo una delle storie legate alla nascita della Carbonara, quindi questo articolo è stato davvero molto interessante. E parliamo chiaro, quanto è buona la Carbonara e chiunque sia stato l’inventore, è stato un genio! Ottimo lavoro 🙂

  8. Mi inchino con grande rispetto davanti a questo classico della cucina Romana, il rispetto di chi non è Romano di nascita e si incontra con uno dei mostri sacri della sua cucina.
    Ma, anche se con una mia personalissima interpretazione, non posso fare a meno di partecipare alla sua festa.
    Perché, sia chiaro, la carbonara non è un piatto solo Romano. La carbonara è patrimonio di tradizione e storia Italiana. Un po’ come quando si pensa ad un grande calciatore…Baggio, Del Piero, Totti…si amano a prescindere, indipendentemente dai colori delle loro maglie (almeno così dovrebbe essere).
    Lo stesso vale per la cucina. Ci si sente genitori di un piatto, indipendentemente dalle sue origini, nel momento stesso in cui lo si crea, quando esce dalle nostre pentole, dalle nostre cucine ad allietare palati più o meno esigenti, indipendentemente dalla sua regione o città di origine, anche se quella città di origine ne ha fatto la storia.
    Ed io, sangue Fiorentino nelle vene, celebro questa meraviglia della mia città adottiva, quella che mi ha regalato un marito, una nuova famiglia, nuove tradizioni e nuovi piatti da conoscere, apprezzare, imparare a cucinare.
    Ho conosciuto tante carbonare da quando sono qui, ognuna con la sua personalità, con le sue varianti più o meno eccentriche, tutte però nate dall’amore dei loro creatori, dalla scelta degli ingredienti di prima qualità, alla tecnica applicata, alla cura nella realizzazione…
    Una gialla, cremosa, sapida bontà che parla un solo dialetto…la buona cucina!
    Ecco per voi la mia personalissima ricetta, una Carbonara di zucchine con cialde di Grana e chips di pancetta (http://monicucci.altervista.org/recipe-items/carbonara-di-zucchine-con-cialde-di-grana-e-chips-di-pancetta) .
    Grazie Tamara per il tuo bellissimo articolo e grazie a tutti per le squisite ricette 🙂

  9. Controversie o no…su una cosa siamo tutti d’accordo: che é strabuona, che salva sempre qualsiasi pranzo o cena improvvisati e non, che conforta, che mette allegria, che fa tanto convivialità….bel post davvero!

  10. Sono argentino, ma vivo in Italia da qualche anno e la ricetta citata in questo articolo è una delle mie preferite. Penso che sia spettacolare da condividere con la famiglia, è una ricetta perfetta!

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