Tutto sul picnic chiamato anche: scampagnata fuori porta

cesto da picnic adagiato sul prato

Quando il sole comincia ad essere più caldo e le temperature iniziano a diventare più miti, giovani e meno giovani, famiglie con i propri bambini, coppie di fidanzati e comitive di amici progettano di organizzare un picnic, o se vogliamo dirla all’italiana, programmano una scampagnata fuori porta.

Ognuna di queste categorie di persone sceglierà il luogo più adatto ai propri gusti, mare, montagna, campagna oppure un vicino parco in città ma tutti non mancheranno di portare un cestino pieno di leccornie.

In questo articolo cercheremo di fornirti qualche spunto su come organizzare un fantastico picnic, quali ricette preparare, le usanze delle varie regioni, i luoghi migliori dove organizzare una scampagnata ed infine ricorderemo i picnic memorabili dell’arte e della letteratura, del cinema e della televisione.

Il termine picnic deriva dalla lingua inglese e può essere scritto anche con il trattino in mezzo alle due parole francesi di cui si compone, pique-nique: la prima è l’abbreviazione del verbo piquer che significa “prendere”, “rubare”, “piluccare” mentre la seconda, nique, indica una parola arcaica che esprime qualcosa di poco conto, quindi questa parola nacque col significato di “mangiucchiare gli avanzi della cucina”.

Anche se questo termine venne coniato nel XVII secolo, di una sorta picnic se ne parlava già in epoca romana: nei loro scritti, infatti, Ovidio, Seneca e Plutarco ci descrivono scene di scampagnate all’aria aperta simili a quelle che si diffusero definitivamente nell’Ottocento.

In un primo tempo il termine picnic venne riferito, come si accennava prima, solo a quelle circostanze frugali che erano sottratte alla cucina ed alla vita casalinga; divenne di moda solo quando iniziò ad essere popolare tra i ceti sociali più abbienti, diventando quel momento di pausa che i servitori organizzavano per i loro padroni, durante i lunghi viaggi a cavallo e le battute di caccia.

Crebbe ancora di più, quando gli aristocratici iniziarono ad utilizzare queste giornate di cibo all’aperto come trasgressione, diventando il modo preferito per sfuggire ai lunghi ed ai noiosi pranzi di corte: la regina Maria Antonietta, per esempio, ne divenne un’appassionata sostenitrice, tanto da organizzarli nei prati della sua stessa reggia di Versailles.

Dai nobili questa usanza piano piano si è estesa anche ai ceti meno abbienti e, nei secoli successivi, giovani ed anziani di tutte le classi sociali iniziarono ad organizzare le loro scampagnate fuori porta, dove buon cibo e convivialità sarebbero sempre stati gli ingredienti perfetti, per vivere una giornata all’aria aperta ed a contatto con la natura in spensieratezza. E’ diventata una consuetudine così radicata nei vari Paesi mondiali, che è stato istituito, dal 2020 ed in pieno lockdown, il 18 giugno, il World Picnic Day, ossia una giornata mondiale del picnic, con l’obiettivo di invitare la popolazione a frequentare ed a rispettare maggiormente la natura.

particolare del cesto da picnic

Come organizzare un fantastico picnic

Alcuni sono convinti che organizzare un picnic fantastico voglia significare pianificarlo in tutto e per tutto, seguendo delle direttive precise come si fa per altre attività ludiche: per fortuna, però, per un picnic non è così, perché la regola più importante di quando vuoi realizzare una scampagnata è che non devi rispettare regole inderogabili di galateo.

Infatti non hai bisogno di apparecchiare la tavola, di sottostare a degli orari precisi oppure di seguire un ordine corretto nelle portate del menù perché un menù specifico non esiste e ti basta soltanto avere una coperta dove sederti, la compagnia giusta, un cestino pieno di cibi adatti e soprattutto una giornata di sole per goderti appieno i primi caldi.

Per poter vivere per intero il tuo picnic nella massima rilassatezza e divertimento, ti conviene comunque seguire alcune indicazioni di massima che ti permetteranno di non avere cattive sorprese in questo tuo momento di relax.

La prima cosa da fare è quella di scegliere il luogo dove realizzare il tuo picnic, un posto che possa mettere a proprio agio te e la compagnia che vuoi avere vicino in questa giornata speciale. Non importa se sia mare o montagna oppure campagna o un parco cittadino, l’importante è che nessuna delle persone che ti accompagneranno dovrà sentirsi a disagio nel posto che sceglierai.

Oltre alla location, ci sono altre due cose fondamentali che non possono mai mancare in una scampagnata e sono il cibo e l’attrezzatura da portare con sé; è chiaro che entrambi cambiano a seconda di chi parteciperà al tuo picnic, perché se lo organizzi solo con il tuo partner, sarà diverso se invece prevedi una scampagnata con gli amici oppure con la tua famiglia, bambini compresi.

Se del cibo da preparare ne parleremo a parte, concentriamoci su quali sono invece gli strumenti indispensabili a rendere perfetta questa tua gita fuori porta. Innanzitutto bisogna dotarsi dell’attrezzatura giusta per il cibo: se decidi di mangiare a terra, è indispensabile portare un plaid da picnic che abbia un fondo impermeabile così da non bagnarsi a contatto con l’erba o con il terreno umido. Se invece vuoi avere una maggiore comodità, allora sono in commercio dei confortevoli tavolini da picnic, comprensivi anche di sedie, su cui puoi sistemare una classica tovaglia a quadri dove sistemare il cibo. A questa devi aggiungere anche tovaglioli, posate, bicchieri, un apribottiglie o un coltellino multiuso, delle salviette o del liquido igienizzante, così puoi lavare le mani, se nel posto da te scelto non è disponibile l’acqua, e infine dei sacchetti dove sistemare i rifiuti: te ne servono almeno tre, uno per l’umido, un altro per la plastica ed infine uno per il secco non riciclabile.

Ma un picnic non si riduce solo al cibo, devi portare con te anche tutto quello che ti serve per organizzare, prima e dopo il pasto, delle attività ludiche, come palloni, frisbee e carte da gioco, ed il necessario per i momenti di riposo, come un’amaca e dei cuscini gonfiabili per una pennichella dopo il pasto.

compagnia di amici durante il picnic

Che cosa preparare per il picnic

Prima di consigliarti cosa preparare per il picnic, quali quindi possono essere le ricette più adatte, è indispensabile, anche per il cibo, dotarsi dell’attrezzatura giusta in cui riporre alimenti e bevande.

Se sei una persona che organizza il picnic una volta ogni tanto, ti basterà portare una borsa frigo, dove potrai riporre i vari contenitori alimentari in cui avrai conservato il cibo e le varie bottiglie da tenere al fresco ed un thermos dove invece mettere quelle calde come tè o caffè. Qualora per raggiungere il luogo della scampagnata devi camminare a piedi, ti consiglio, invece della borsa frigo, uno zaino termico, molto più comodo da portare in giro.

Se del picnic invece vuoi farne un appuntamento fisso, allora puoi scegliere un’attrezzatura più specifica, utilizzando dei tavolini specifici e comprando dei cestini da picnic professionali, dove all’interno trovi tutto ciò che ti serve, dai piatti ai bicchieri, dalle posate alla tovaglia, uno scomparto refrigerante ed una borsa termica per le bottiglie.

Vediamo ora quali cibi sono adatti per una scampagnata: sono tante le opportunità a tua disposizione, anche se non vuoi spendere tanto tempo in cucina.

Il mio consiglio è quello di orientarti su dei piatti freddi: la cosa più semplice è preparare dei panini particolari, per esempio con scamorza e melanzane oppure con gamberetti, rucola e uova sode oppure dei tramezzini gourmet.

Se preferisci invece dei primi piatti, le ricette più semplici sono un’insalata di pasta o di riso, condite con tonno, pomodorini e tocchetti di formaggio dolce e piccante. Oppure un cous cous che può essere mangiato anche freddo e che puoi preparare con delle verdure di stagione e a cui puoi aggiungere, per renderlo ancora più ricco, anche della carne o del pesce.

Se non sei un amante dei primi, potresti concentrarti su dei secondi o su dei piatti unici: per i primi puoi realizzare, per esempio, delle polpette di carne o di verdure o di legumi, una Caesar Salad con bocconcini di pollo, pomodorini ciliegino e feta o preparare delle frittate, farcite con patate, zucchine, cipolle o con dei fiori di zucca oppure delle insalate di farro con sedano, peperoni e scamorza; per i piatti unici invece puoi realizzare delle pizze rustiche e delle torte salate, come il plumcake alle zucchine e semi di girasole che la nostra socia Monica Vallan ha deciso di preparare per l’occasione o dei finger food, oppure ancora delle pizzette e delle focacce, accompagnandole magari con salumi e formaggi.

Puoi finire in bellezza il tuo pic nic, preparando degli spiedini di frutta e dei dolci come il salame di cioccolato oppure delle crostate farcite con la marmellata o con le mele che puoi portare già porzionate.

Picnic regionali: paese che vai usanze che trovi

Ma come sappiamo la nostra bella Italia si distingue anche per la grande quantità di ricette tipiche regionali, in cui ogni realtà di questo Paese esalta le proprie specialità, piatti che possono essere utilizzati anche per dei magnifici picnic: come dire paese che vai, usanze che trovi.

Infatti aldilà delle ricette che ti ho appena consigliato e che possiamo definire comuni ad ogni regione della nostra Penisola, ce ne sono altre che sono tipiche delle singole regioni, in quanto fanno parte della cultura e della tradizione di quel territorio.

Accanto alle ricette regionali, di cui faremo solo degli esempi, una delle consuetudini  più comuni dei picnic e che accomuna l’Italia, è quella di organizzare durante questa giornata un barbecue, soprattutto se la scampagnata la si organizza in un parco o in una struttura attrezzata oppure a casa di amici. In queste braci ogni famiglia o gruppo di amici cuoce la carne e le verdure secondo i propri gusti e quelli della propria regione: nel Lazio, per esempio, si preferisce mangiare la carne di suino, salsicce, bistecche e costine di maiale.

A Palermo invece, come in tutta la Sicilia, la scelta è più variegata perché, oltre a salsicce e costine sempre presenti, è prassi preparare la fettina panata alla palermitana, il “mangia e bevi”, ossia dei cipollotti avvolti nella pancetta, gli involtini, ripieni con formaggio, pomodoro, pinoli, uvetta, pangrattato e pecorino e gli ultimi carciofi della stagione che sono cotti in verticale a brace spenta, perché vengono mangiati un paio d’ore dopo tutto il resto, ma prima dei dolci, in quanto si dice che “sgrassino” per le loro proprietà acide.

Chiaramente nell’isola il picnic non si esaurisce con la brace, non possono mancare il timballo di anelletti o la rosticceria siciliana tra cui spiccano la mattonella palermitana e lo sfincione.

La prima, per la farcia di pomodoro, prosciutto cotto e formaggio, è simile alla “parigina” napoletana con la differenza che quest’ultima prevede una base di pasta di pizza e una copertura di sfoglia mentre la mattonella viene preparata tutta con la pasta della pizza ed i semi di sesamo sulla parte superiore. Lo sfincione invece è la pizza tipica della tradizione siciliana e viene farcita con pomodoro, cipolle, origano e caciocavallo che può essere sostituito dalle acciughe.

Le torte salate e tutti i piatti freddi sono, nella nostra Penisola, una costante delle scampagnate a prescindere dal luogo in cui vengono organizzate: in Liguria è d’uopo la Torta Pasqualina, in Friuli il Frico, in Lombardia è tipica del periodo di Pasqua una torta di sfoglia realizzata con la farina di riso e farcita con sovracosce di pollo rosolate in padella, prosciutto, parmigiano, asparagi, sale pepe, timo e prezzemolo. In Sardegna si preparano le Panadas e la Fainè con la farina di ceci, in Umbria ed in tutta l’Italia centrale invece si mangia la Torta al testo farcita con i salumi, in Puglia non possono mancare le focacce tipiche che prevedono nell’impasto le patate lesse e che vengono farcite con pomodorini, cipolle e olive nere.

Nel Lazio, ma nasce a Gaeta, è tipica la Tiella farcita con polpo, olive e pomodorini, a Piacenza ed in tutta l’Emilia nei picnic si porta la Torta Piacentina, che si compone con base sottile di pasta preparata con farina olio e sale e che viene farcita con patate bollite, schiacciate ed insaporite con burro, strutto, cipolle e parmigiano oppure l’Erbazzone tipico di Reggio Emilia farcito con bietole, pancetta e parmigiano. In Campania nei cestini delle scampagnate trovano sempre posto due ricette tipiche della tradizione pasquale ma che risultano buone anche nelle altre occasioni, il “Casatiello” e la “Pizza chiena; in Calabria è quasi un obbligo preparare la “Pitta pizzulata”, una focaccia salata non lievitata, condita pomodoro, olio d’oliva e peperoncino piccante mentre in Molise ed in Abruzzo è tradizione cucinare il Fiadone sia dolce che salato.

I luoghi migliori dove fare il picnic

Sono molteplici i luoghi dove poter organizzare un picnic, spiagge, laghi, boschi, parchi pubblici o giardini privati sono tutti posti idonei, l’importante è essere in buona compagnia ed soggiornare in quell’ambiente dove tutti quelli che parteciperanno a questa giornata di relax si possano sentire a proprio agio. Anche se non ne esiste uno migliore o più bello in assoluto, noi in Italia siamo fortunati perché ogni regione possiede dei luoghi di forte attrazione che, per il loro interesse storico o naturalistico, sono perfetti per una scampagnata all’insegna del buon umore.

Da nord a sud abbiamo solo l’imbarazzo della scelta nel decidere quale luogo può ospitare la nostra scampagnata, anche perché ormai, con l’arrivo della primavera, è diventata una vera e propria tradizione organizzare un picnic.

Solitamente la prima data utile in cui vengono inaugurate le gite fuori porta con tanto di colazione a sacco è la Pasquetta, il giorno che da sempre noi italiani decidiamo di trascorrere all’aria aperta, a cui poi si aggiungono il 25 aprile ed il 1° maggio, altre date storiche.

Una tradizione quella del picnic, talmente consolidata, che è stato creato senza scopo di lucro un sito dedicato “Aree Picnic”, dove si possono scoprire le location più belle ed anche quelle più attrezzate del nostro Paese, in cui oltre alla scampagnata è possibile organizzare passeggiate a cavallo, tour con guide ecologiche oppure visitare locali attività artigianali. Partendo da nord, ti consigliamo, per esempio, l’area picnic Abeti di Risonanza nella Valle della Valbruna in provincia di Udine, dove, per mangiare, ci si può accomodare in delle sedute ricavate dai tronchi delle abeti rossi tipici dei boschi di quella zona ed è inoltre possibile visitare alcuni luoghi di interesse storico e naturalistico come il parco dell’arte Altre Memorie, il Parco Tematico della Grande Guerra Abschnitt Saisera e la Sorgente Sabuata.

Continuando nel nostro nordest, a 15 km dal Lago di Garda, troviamo in Trentino un’altra area picnic molto suggestiva sulle rive del Lago di Ledro: è una location incastonata tra i boschi a 650 mt di altezza, dove d’estate si può fare anche il bagno nelle acque limpide del lago oppure praticare sport come canoa, windsurf, vela, nuoto e pesca.

Otre a vivere una giornata all’insegna della natura, in questo lago potrai ammirare, sulla sua riva orientale, un’area di palafitte dell’Età del Bronzo che fu ritrovata nel 1929, durante la costruzione della Centrale Idroelettrica di Riva del Garda, a causa del forte abbassamento delle acque del lago.

Sempre in  provincia di Trento un’altra area picnic molto gettonata è nei giardini all’interno del Castello di Avio, il più antico della regione, dove, dopo aver consumato i cibi portati da casa oppure quelli preparati dalla Locanda del Castello, è possibile ammirare il Mastio ed alcuni affreschi della scuola veneta.

Che dire poi dell’area Alpe San Michele in provincia di Varese situata tra i boschi del monte Colonna con affaccio dall’alto sul Lago Maggiore, un’area attrezzata dove è possibile mangiare, tra un’escursione ed un’altra nei vari sentieri, sui tavoli in legno e usufruire dei barbecue della struttura.

Nel centro Italia una struttura ben attrezzata si trova presso il Lago artificiale di Suviana sull’Appennino bolognese dove, sulle sue rive, sono disponibili tavoli in legno, barbecue in muratura e fontane, si può fare il bagno o andare in canoa ed è possibile anche passeggiare a cavallo e raccogliere funghi.

Anche in Toscana quando vuoi organizzare una scampagnata, hai solo l’imbarazzo della scelta, vista la conformazione di questa regione in cui colline e pianure piene di verde si alternano sistematicamente: puoi decidere di sostare tra le colline del Chianti oppure optare per il Lago di Bilancino a Barberino del Mugello, dove sorge un’area naturale completamente immersa nella natura, vicina a due ville medicee che sono state riconosciute come Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco come il Castello di Cafaggiolo e la Villa Medicea del Trebbio.

Se invece, prima del picnic, sei interessato a fare un bagno di benessere tra le cascate di acque sulfuree oppure ad uno termale, puoi fermarti in provincia di Siena, a Bagni San Filippo per il primo e San Casciano dei Bagni per il secondo: in entrambi potrai vivere delle esperienze davvero meravigliose a contatto con la natura.

Scendendo infine al sud, in Campania ti consigliamo il Parco del Grassano, a San Salvatore Telesino in provincia di Benevento dove, oltre al picnic, si possono organizzare escursioni, trekking ed anche uscite in canoa; oppure puoi scegliere l’area picnic Cipresseta di Fontegreca in provincia di Caserta, un luogo dove abbondano sentieri e ruscelli e per questo molto adatto alle famiglie con bambini.

Se pensiamo ai trulli ed alle tante zone di campagna rurale, anche la Puglia è perfetta per organizzare una scampagnata e, tra i tanti i posti dove potersi fermare, ti segnaliamo la riserva naturale di Bosco delle Pianelle a Martina Franca in provincia di Taranto e l’area picnic Ulivo madre della “Coratina” a Corato in provincia di Bari, situata sulla Via Francigena, una via storica che collega Roma con Santa Maria di Leuca e che, sin dall’antichità, è percorsa dai pellegrini che vogliono raggiungere la Terra Santa.

Infine, per chi si trova sulle due nostre isole maggiori, consigliamo in Sicilia il Parco di Ficuzza a Palermo oppure a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, l’area attrezzata demaniale di Mustigarufi, circondata quest’ultima da un meraviglioso bosco di eucalipti.

In Sardegna invece, tra un panorama mozzafiato ed un altro, ti suggeriamo nell’estremo sud il Parco Giardino dell’Isola di Sant’Antioco oppure nella parte centro occidentale dell’isola, a 30 km da Oristano, il Parco delle Antiche Terme Romane di Fordongianus, un’area archeologica dove è possibile visitare la Casa Aragonese e farsi un bagno rigenerante alle terme.

Un luogo incantato nella piccola regione della Valle d’Aosta è perfetto per un picnic magico. Il racconto di Silvia Tavella su Dove vivono gli gnomi.

I picnic memorabili dall’Arte, alla televisione passando per la letteratura e il cinema

All’inizio dell’articolo abbiamo accennato a quanto siano stati importanti i picnic per i nobili e gli aristocratici nei vari secoli, per sfuggire ai lunghi e noiosi pranzi di corte e come la stessa Regina Maria Antonietta, organizzandoli nei giardini della Reggia di Versailles, li abbia fatti conoscere all’intero mondo.

Ora invece focalizziamoci su quelli che sono stati resi immortali dall’arte e dalla letteratura oppure dal cinema e dalla televisione; nel corso dei secoli sono stati veramente tanti i dipinti che hanno immortalato questo momento, con il preciso intento di rappresentare quanto fosse importante per l’uomo il suo legame con la natura.

Molti non sanno però che chi, oltre alle classi nobiliari, ha dato vera notorietà ai picnic fu Eduard Manet che provocò un vero e proprio scandalo artistico quando, ispirandosi ad un dipinto di Tiziano del 1509, espose nel 1863 “Le déjeuner sur l’herbe”, in cui ritrasse nella scena conviviale di un picnic anche una donna nuda.

Fu accusato di “scandalosa indecenza” non per la nudità in sé ma per il fatto che la donzella in questione fosse insieme a due uomini vestiti e quindi il suo essere priva di abiti non potesse essere giustificato da alcun pretesto mitologico, storico o letterario come nel caso della Venere di Botticelli.

Questo scandalo arrivò persino alle orecchie del re Napoleone III che accusò l’artista di insultare la morale ma contemporaneamente tutto questo trambusto gli diede anche una notorietà incredibile, visto che tutta Parigi fece la fila per per entrare al Salon des Refusés e vedere il suo dipinto, facendolo così diventare il pittore più famoso di Francia.

Ispirati da lui, altri pittori francesi come Monet con la sua “Colazione sull’erba” e Cézanne con “Le déjeuner sur l’herbe” raffigurarono il picnic, il primo, fotografando una normale scena di vita quotidiana aristocratica, lo dipinse come un momento di armonia e felicità, mentre il secondo ne fece un simbolo di spensieratezza e tranquillità, rappresentando dei giovani francesi in mezzo alla natura.

Infine un altro dipinto molto famoso è contemporaneo del 2005 ed è il murales “Picnic di Banksy”, dove quest’artista rivoluzionario della street art, volendo sottolineare la contraddizione umana, raffigurò un gruppo di indigeni africani, che guardano sconcertati una famiglia bianca che, ignara di essere osservata, fa un picnic sulla spiaggia.

Anche la letteratura ha omaggiato nel corso dei secoli questo rito della scampagnata, i primi furono gli scrittori di epoca romana, Ovidio, Seneca, Plutarco e Plinio che ci hanno raccontato quelle che loro chiamavano le “merende bucoliche” e denominate così in quanto erano organizzate accanto alle sorgenti oppure in grotte e su case costruite sugli alberi.

Nel Trecento fu poi la volta di Boccaccio che nell’ottava novella del suo Decamerone ci descrisse l’ambientazione di un picnic, scena che venne poi ripresa da Botticelli nel suo “Banchetto nel bosco”.

Nel cinquecento invece l’episodio più famoso riguardante il picnic, si collega a Filippo Neri, diventato poi santo, che ebbe l’idea di regalare a tutti quelli che si apprestavano ad affrontare il pellegrinaggio delle sette chiese di Roma quello che all’epoca era un antesignano cestino da picnic.

Alla fine del Settecento fu infine Alessandro Dumas a raccontare nel suo “Grand dictionnaire de cuisine”, quelle che lui chiamava le “Colazioni da caccia”, dove ci narra in modo dettagliato i lauti pranzi all’aperto degli aristocratici dell’epoca.

Passando al mondo del cinema, l’esempio più famoso in cui viene immortalato il rito del picnic è il film australiano di Peter Weir, “Picnic a hanging rock”, diventato anche una serie tv nel 2018: tratto dal romanzo omonimo di Joan Lindsay, si racconta della gita di 4 ragazze del collegio femminile di Appleyard che, insieme alla loro insegnante, nel 1900 spariscono come inghiottite in questo luogo nel giorno di San Valentino.

Un altro film famoso nella storia del cinema e riguardante lo stesso tema è “Picnic”, una pellicola drammatica del 1955 diretta da Joshua Logan ed interpretata, tra gli altri, da William Holden e Kim Novak, dove ci viene descritto il Labor Day, i cui festeggiamenti sfociano in un grande picnic e attorno a cui vengono narrate le passioni, i desideri e le scelte degli abitanti di questa piccola città del Kansas.

Anche la tv ha omaggiato il rito del picnic e scene di questi momenti all’aperto sono visibili soprattutto in molte serie televisive americane ed inglesi sia del presente che del recente passato: vogliamo ricordare “Downton Abbey”, “Happy Days”, “Beverly Hills 90014”, “This is Us” ed in ultimo “Una mamma per amica”, serie diventata subito cult ed in cui le due protagoniste, Lorelai e Rory, partecipano in vari episodi a quella che possiamo definire una delle consuetudini più longeve della vita quotidiana dell’umanità.

Per il progetto de “Il Calendario del Cibo” era stata creata la ricorrenza della Giornata della Scampagnata fuori porta che vi invitiamo a leggere.

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