Rolli Days ottobre 2022: i palazzi di Genova celebrati da Rubens

Rolli Days ottobre 2022

Scopriamo come visitare i palazzi dei Rolli di Genova, patrimonio UNESCO dal 2006. Il Comune di Genova apre le porte dei suoi palazzi due volte l’anno, per qualche giorno, e permette a tutti di godere gratuitamente di questa meraviglia, sotto la guida di divulgatori scientifici competenti e appassionati.
Cosa sono precisamente i palazzi dei Rolli?

Si tratta di una rete di residenze private, palazzi e ville costruiti a Genova a partire dal Cinquecento, con la funzione di ospitare le personalità straniere in visita di stato a Genova. La funzione pubblica dell’ospitalità veniva quindi assicurata in forma privata dalle famiglie più importanti della città, le cui residenze potevano essere iscritte in appositi elenchi di alloggi privati destinati ad uso pubblico. Tali elenchi, compilati ufficialmente dal governo, si chiamavano appunto “rolli”.
In breve tempo, la competizione tra le grandi famiglie iscritte ai Rolli accrebbe notevolmente il valore artistico dei palazzi e di quanto contenevano. Un patrimonio che Genova conserva quasi inalterato ancora oggi. Molto è stato raccolto nei Musei di Strada Nuova che si trovano proprio in via Garibaldi, ma moltissimo si trova ancora in numerosi palazzi e ville private di straordinaria bellezza.
Nel 2006, l’UNESCO ha riconosciuto l’unicità di questo sistema come Patrimonio Mondiale dell’Umanità sotto il nome di “Le Strade Nuove e il sistema dei palazzi dei Rolli”, che include ben quarantadue palazzi di maggior interesse.
Dal 14 al 16 ottobre si terrà a Genova una nuova edizione dei Rolli Days, in occasione dei quattrocento anni dalla pubblicazione del libro di Rubens sui palazzi ed in contemporanea con la mostra a lui dedicata a Palazzo Ducale.
Non perdete quindi questo appuntamento, tra pochi giorni a Genova. Trovate tutte le informazioni sul sito VisitGenoa. Ricordo che le visite, pur essendo gratuite, sono guidate da divulgatori scientifici selezionati e vanno prenotate qui. Troverete inoltre moltissimi eventi collaterali (concerti, mostre e spettacoli) prenotabili a pagamento.

Programma Rolli Days ottobre 2022: Palazzi di Genova di Peter Paul Rubens

Il Comune di Genova organizza i Rolli Days dal lontano 2009, con il patrocinio di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, della Camera di Commercio di Genova, del Segretariato Regionale per la Liguria del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dell’Associazione dei Rolli della Repubblica Genovese, ed in collaborazione con la Scuola di Scienze Umanistiche e la Scuola Politecnica (Dipartimento di Scienze per l’Architettura) dell’Università degli Studi di Genova. Due volte l’anno, a ottobre e a maggio e a titolo gratuito, Genova apre i suoi tesori a tutti.

La manifestazione si prefigge di permettere a turisti e residenti di esplorare le splendide residenze dell’aristocrazia genovese, costruite tra il Cinquecento e il Seicento e decorate con affreschi, arredi e dipinti dei più grandi maestri dell’epoca. Non solo, dunque, i palazzi dei Musei di Strada Nuova, ma soprattutto le raffinate residenze dell’aristocrazia genovese, patrimonio dell’umanità UNESCO. Palazzi e ville che sono ancora in molta parte private: sedi di uffici, banche o, molto spesso, vere e proprie abitazioni di famiglia. Per affreschi, prestigio e collezioni artistiche, sono dimore che reggono il confronto con alcune regge del potere europeo, e spesso è proprio la loro natura privata che ha permesso di mantenere quasi inalterato un patrimonio architettonico e artistico unico nel suo genere. In questa edizione potremo godere di quarantuno siti visitabili gratuitamente sui quarantadue protetti dall’UNESCO, senz’altro il maggior numero di aperture contemporanee dall’inizio dei Rolli Days. Si tratta di oltre trenta palazzi del centro storico più un’altra decina, tra cui ville e straordinarie sacrestie barocche.

In questa edizione dei Rolli Days ci proponiamo di guardare Genova e i suoi palazzi con gli occhi di Rubens. Forse non molti sanno, infatti, che dopo il suo soggiorno sotto la Lanterna l’artista fiammingo decise di dedicare un libro ai Palazzi di Genova.

È nel 1622 ad Anversa che Rubens dà alle stampe il suo libro dedicato ai palazzi di Genova, un’opera per molti versi ancora attuale nel 2022, allo scoccare dei quattrocento anni dalla pubblicazione. Palazzi di Genova è un libro senza redazione, pieno di tavole e bozzetti in cui Rubens disegna facciate e interni di palazzi e ville. L’artista scrive solo l’introduzione, in cui spiega le ragioni di questa scelta di laconicità.

Il giovane Rubens arriva a Genova nel 1604, a dire il vero non come pittore, ma per riscuotere un debito, deve infatti farsi rimborsare il suo viaggio in Spagna da parte del banchiere del duca di Mantova, che è Niccolò Pallavicino. Durante questo periodo Rubens non è il pittore ufficiale del duca, ma un famiglio, estremamente abile come diplomatico e come pittore. Marcello Pallavicino, fratello di Niccolò, intuisce le potenzialità del giovane, e commissiona a Rubens un dipinto per la chiesa dei Gesuiti di cui era fabbriciere (amministratore).

In seguito Rubens ritorna a Roma e mette a frutto gli stimoli che aveva ricevuto alla corte dei Gonzaga di Mantova. Nel 1605 dipinge la Circoncisione, tuttora conservata a Genova nella Chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea, in Piazza Matteotti. La Circoncisione può essere considerata il primo esempio di pala d’altare di stile barocco, lo stile figurativo e architettonico allora agli albori e destinato a Genova ad uno sviluppo straordinario. Anche sotto questo aspetto quindi, Genova appare in quegli anni un centro di sperimentazione e anticipatrice di modernità.

Ecco perché Genova dedica a Rubens una mostra a Palazzo Ducale, che aprirà il 6 ottobre e celebra i quattrocento anni dal suo libro: un tentativo di guardare la città attraverso gli occhi del pittore fiammingo.

Da chi nasce questo progetto: intervista a Giacomo Montanari

I Rolli Days, come ho già detto, nascono dal desiderio di aprire ville palazzi e chiese, spesso non visitabili da genovesi o turisti. Un progetto generoso e bellissimo di cui ho parlato a lungo con Giacomo Montanari, docente di storia dell’arte all’Università di Genova, specialista di storia dell’arte ligure e, dal 2017, curatore scientifico dei Rolli Days. Senza il suo preziosissimo aiuto non sarei mai stata capace di scrivere questo articolo. Ascoltare Giacomo Montanari mentre mi raccontava di Genova, di Rubens e dei suoi palazzi, è stato un onore e un piacere.

Di seguito alcune delle cose che mi ha raccontato davanti a caffè e focaccia come ogni genovese che si rispetti e che sono indispensabili per comprendere Genova e l’edizione dei Rolli Days di quest’autunno.

Per comprendere cosa siano i palazzi dei Rolli bisogna tornare alla metà del Cinquecento, quando comincia il “secolo dei genovesi”: è così che lo storico francese Fernand Braudel definisce il periodo del massimo splendore di Genova, che durò in effetti poco più di cent’anni. Sembra che Braudel abbia ripreso la sua definizione da un documento spagnolo mai pubblicato, che definiva quegli anni “el siglo de los genoveses”. Grazie al fiorire dei commerci e all’organizzazione politica della città, i ricchi mercanti genovesi divennero presto i massimi finanziatori della principale forza militare ed economica europea: l’impero spagnolo. In quegli anni di prosperità, la città di Genova subì profonde trasformazioni anche sui piani urbanistico e culturale. Già ai primi del Cinquecento, i padri del Comune avevano emanato un bando per risistemare l’area sottostante la collina di Castelletto. I cittadini più illustri della città ebbero quindi accesso all’acquisto di lotti di terreno lungo un nuovo asse viario, dove fecero costruire alcuni “palazzi alla moderna”, progettati e costruiti da Galeazzo Alessi, architetto perugino dalle idee innovative. Sono opera sua e della sua scuola molti palazzi genovesi e alcune ville private. Fu anche grazie a questa operazione che Genova si proiettò velocemente in una dimensione internazionale, offrendosi come modello per uno sviluppo urbanistico moderno.

La nuova via venne presto ribattezzata “strada nuova delli palazzi”; per noi, oggi, via Garibaldi. Ancora oggi via Garibaldi, la Via Aurea per noi genovesi, è il luogo dove si concentra il maggior numero di palazzi dei Rolli.

Abituato all’ambiente delle grandi corti europee, arrivando a Genova Rubens ne trae un’impressione di grande modernità. Quest’impressione gli deriva non solo dall’osservazione dei palazzi, ma anche delle ville, che allora si trovavano al di fuori delle mura cittadine. Rubens capisce infatti che un’aristocrazia nuova, un’aristocrazia di mercato come quella genovese, ha bisogno di un nuovo tipo di architettura per affermarsi sulla scena europea. I palazzi moderni sono dimore con un grande atrio al centro, su cui si svolge il resto della casa; si tratta di palazzi di dimensione ridotta, e perciò più economici da mantenere, e tuttavia svolgono una funzione equiparabile a quella delle regge dei grandi monarchi. Ogni nobile aristocratico si presenta, in sintesi, come una sorta di piccolo sovrano, sganciato dai grandi poteri. Rubens li definisce “gentiluomini particolari”, ad indicare appunto la loro indipendenza dall’autorità di un monarca. Quello che Rubens osserva, attraverso i palazzi di Genova, è una visione molto moderna della società, e sarà proprio questa differenza a permettere la grande influenza di Genova nell’Europa cinque-seicentesca.  È per questa ragione che, piuttosto che all’arte o all’architettura di un grande centro aristocratico più tradizionale, Rubens dedica il suo libro ai palazzi di Genova, che per lui rappresentano un modello esportabile ben oltre i confini cittadini, in tutta Europa.

Come organizzare una giornata a Genova per i Rolli Days

Le cose da vedere arrivando a Genova per i Rolli Days sono talmente tante che ognuno potrà scegliere cosa visitare. Il mio consiglio è di partire da via Garibaldi e dai suoi palazzi tra cui, davvero, è difficile scegliere. Per chi avesse già visto questi palazzi nelle edizioni passate ci saranno molte altre possibilità, tra cui la magnifica Villa Giustiniani Cambiaso sulla collina di Albaro, una delle sedi dell’Ateneo genovese.

Sono immancabili però, per una food blogger come me, i consigli su dove mangiare a Genova se verrete a visitarla per i Rolli Days.

Mi scuso in anticipo con coloro che cercano un ristorante elegante. A Genova ce ne sono tanti e buoni, ma dopo i palazzi dei Rolli forse è meglio una bella trattoria, perché certo nulla di raffinato sembrerebbe all’altezza di quel che si è appena visto.

Consiglierò qualche ottimo posto dove mangiare velocemente a pranzo, e due trattorie eccellenti dove mangiare a pranzo e a cena..

La mia città è ricca di piccoli locali mordi e fuggi dove mangiare al volo cibo di strada. I cuculli e la farinata genovese, i pescetti fritti e il baccalà la fanno da padroni nelle friggitorie genovesi, che negli ultimi tempi si sono fatte sempre più rare.

  • La friggitoria Mazzini di Ciccio e Ciccio, in Via Lomellini 13r. Adiacente alla casa di Mazzini, nella bella via Lomellini e a pochi passi da via Garibaldi, questa friggitoria ha riaperto da poco. Uno dei Ciccio, infatti, ha lavorato per moltissimi anni nella storica friggitoria Carega, a Sottoripa, che poi però ha cambiato gestione. Ciccio ha riaperto a maggio in via Lomellini e le sue specialità genovesi sono squisite. Aperta fino alle 18.
  • Il Gran Ristoro, in Via Sottoripa, 27r . Questo bugigattolo si trova sotto i portici, a Sottoripa, dove anticamente arrivava il mare. Locale storico all’ennesima potenza, appartiene a Stefano, che si prende cura di clienti e panini. Al Gran Ristoro si mangiano panini misti: entrando, troverete un grande bancone con salumi e formaggi di ogni genere, tutti di buona qualità, e un’innumerevole quantità di vaschette rettangolari in vetro, che contengono salse, verdure sott’olio e condimenti di ogni genere. Ognuno compone il suo panino come preferisce, e poi esce felice. A volte per decidere ci vuole un po’, ed è per questo che fuori dal Gran Ristoro la coda è sempre lunga.

Aperti a pranzo e a cena:

  • La Sa’ Pesta, antica trattoria genovese in Via dei Giustiniani, 16r.  Bottega storica, la Sa’ Pesta è la classica osteria genovese. All’entrata, un grande forno a legna che lavora senza sosta per produrre torte di verdura e acciughe ripiene. Subito dietro tavoli e tavolini, spesso da condividere. Qui si mangiano anche pesto, sugo di noci e minestrone genovese, e la farinata è la migliore del mondo. Aperto a pranzo e a cena, a mezzogiorno fa anche asporto. Per la sera occorre sempre prenotare, se possibile con anticipo.
  • Il fabbro, in piazza delle Vigne, precisamente in Vico del Campanile delle Vigne,19r. Qui si mangia bene e si spende il giusto. Il locale si trova in un fondo che precedentemente ospitava un fabbro. La cucina è tipicamente genovese, di terra e di mare. Pesce freschissimo, pesto genovese, ravioli e tagliatelle. La piazza delle Vigne è magnifica e così la basilica barocca che porta lo stesso nome; sul vico dietro il campanile delle Vigne si apre poi un chiostro visitabile, unico nel suo genere.

Concludo il mio articolo sperando di aver trasmesso l’amore per la mia bella città, e, soprattutto, invitando tutti a Genova per i Rolli Days di ottobre: vi aspettiamo!

 

3 commenti

  1. Sono genovese nel cuore , anche se toscana di origine .
    Grazie Silvia per aver trasmesso il tuo amore per la nostra splendida città.

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