Morte di Matilde di Canossa: Il Biancomangiare

ph. Micaela Ferri

Pubblicazione: 24 Luglio 2016

Condividi l'articolo:

Associati per pubblicare

Lista degli argomenti

Il 24 luglio – anniversario della morte di Matilde di Canossa – viene dedicato al Biancomangiare. Io adoro questa ricetta, e oggi ho l’onore di parlarvene.

Per cominciare, occorre fare una digressione e capire in quale modo il Biancomangiare sia legato alla Grancontessa Matilde di Canossa (1046-1115), valorosa nobildonna medioevale dagli atteggiamenti estremamente moderni.

Matilde rimase orfana a soli otto anni, poco dopo perse anche i fratelli,  la madre si risposò con Goffredo di Lorena, e lei fu promessa, e poi maritata, al figlio del patrigno, Goffredo il Gobbo. Donna bella e brillante, non si limitò a incrementare la sua istruzione, ma fu addestrata a combattere con lancia e spada, sia a piedi che a cavallo, e sviluppò un acume tattico che le permise di guidare le sue truppe in oltre sessanta combattimenti, il primo dei quali a soli diciotto anni! Matilde regnò per oltre quarant’anni su un vasto territorio che andava da Tarquinia al Lago di Garda. Tra le molte traversie e aneddoti che contraddistinsero la sua vita, il più conosciuto è lo storico incontro che promosse tra Papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV di Franconia, suo cugino: questi dovette prostrasi per tre giorni sulla neve scalzo e cosparso di cenere per ottenere il perdono del pontefice. Quando infine le scuse vennero accettate, Matilde organizzò un banchetto nel quale fece servire il Biancomangiare, in versione salata, a simboleggiare la purezza del cuore pentito e afflitto.

Ed ecco chiuso il cerchio.

Con il termine Biancomangiare non si intende tanto una ricetta quanto una preparazione medievale basata sulla qualità intrinseca del colore bianco, simbolo di limpidezza e ascetismo. Cibo destinato ai nobili, prese il nome dal colore degli ingredienti che prevalevano nella sua elaborazione: petto di pollo, latte, mandorle, riso, zucchero, lardo, zenzero bianco, ecc.  Ecco perché si dovrebbe parlare dei biancomangiare, anziché del biancomangiare. E delle mandorle, tra gli ingredienti classici citati, il cuoco del Medioevo non poteva fare a meno. Le usava, pestate, in molte salse con funzione addensante, o per ricavarne olio e latte: un latte che, nei giorni “di magro” in cui la Chiesa proibiva di utilizzare prodotti animali, sostituiva quello di capra, di pecora o di vacca.

Nel XV secolo il Maestro Martino inseriva diverse varianti di Biancomangiare nel suo Libro  De  Arte Coquinaria: quasi sempre erano a base di brodo di cappone e mandorle. Nel XVI secolo ritroviamo la ricetta denominata mandel reis – a base di riso, latte e zucchero – quale piatto caratteristico della Pentecoste ebraica (Shavout). Nel XVII secolo il gesuita toscano Francesco Gaudenzio lo include nel Panunto, e qui è solo dolce: brodo e pollo sono spariti.

Anche oggi la versione più diffusa del Biancomangiare è quella dolce ed è parte delle ricette regionali della Valle d’Aosta, della Sicilia e della Sardegna.

Di seguito vi riporto la ricetta siciliana della zona orientale.

ph. Micaela Ferri

BIANCOMANGIARE

Lista degli argomenti

Ingredienti per 4 persone:

500 ml di latte

2 cucchiai di zucchero

4 cucchiai di farina bianca

1 bacca di vaniglia

Per decorare:

cannella o pistacchi tritati

Preparazione:

In un pentolino scaldate il latte a fuoco dolce, assieme allo zucchero e ai semi della vaniglia. Non appena lo zucchero sarà sciolto, aggiungete la farina setacciata, girando in continuazione con una frusta ad evitare che si attacchi sul fondo. Non appena vedrete che la crema si addensa versatela in quattro ciotoline da budino. Lasciate raffreddare, capovolgete su un piattino e decorate a piacere.

Questa la ricetta base; seguendo lo stesso procedimento, ma utilizzando gli ingredienti riportati di seguito, si può ottenere una preparazione altrettanto piacevole sia alla vista che al palato, a basso indice glicemico.

Ingredienti per quattro persone per la versione low IG:

500 ml latte di mandorla

2 cucchiai di zucchero bianco di canna

4 cucchiai di farina tipo 2

1 bacca di vaniglia

Fonti:

Matilde di Canossa http://www.storico.org/IMMAGINI/italia_medievale/matilde_canossa1.jpg

Enciclopedia Treccani
Giovedì Gnocchi Sabato Trippa – Martino Ragusa – Sperling Kupfer
http://espresso.repubblica.it/food/dettaglio/casto-biancomangiare-che-aggirava-la-quaresima/2104246
http://www.oliopepesale.com/archivio/articolo.asp?art_ID=91
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/medioevale/latticini-–uova/biancomangiare-storia-della-cucina.html

Partecipano come contributors:

Sara Sguerri, Il Biancomangiare e Matilde di Canossa 
Erica Zampieri, Seguendo le Briciole 
Lucia Melchiorre, Biancomangiare…c’è sempre una prima volta! 
Stefania Pigoni, Biancomangiare ai lamponi 
Valentina De Felice, Biancomangiare 
Micaela Ferri, Biancomangiare 
Tiziana Bontempi, Biancomangiare 

3 commenti

  1. Qui in Catalogna si trova il Menjar blanc de Reus che ha origine verso il 1400 e la stessa traiettoria: da piatto completo di carne bianca passa a dessert. Attualmnte è fatto a base di mandorle e riso, con cannella e limone.
    Carlo Bernardini
    Terrassa (Barcelona)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

Associazione Italiana Food Blogger

Studiare, degustare, cucinare, scrivere, fotografare, condividere idee e conoscenze per raccontare ciò che altri non raccontano!

Associati