Azienda agricola Piero Fraire e l’asparago dolce di Revello

Azienda agricola Piero Fraire
Piero Fraire credit G. Rizzo

Dopo aver illustrato le caratteristiche e le proprietà dell’Asparago Dolce di Revello, vi presento l’Azienda Agricola Piero Fraire attraverso una piacevole intervista al titolare avvenuta a Revello, in provincia di Cuneo, in una cornice bucolica tra le pendici del Monte Bracco e la pianura saluzzese.

Sono giunta presso la frazione di Campagnole di Revello, percorrendo strette stradine di campagna, circondate dal verde delle coltivazioni di ortaggi e dei frutteti e da casette variopinte dai colori dei giardini.
Il silenzio e la tranquillità della campagna revellese, uniti alle parole di Piero Fraire, mi hanno proiettata in una realtà lontana dal frastuono della città e dagli stress quotidiani, caratterizzata dall’amore per il proprio lavoro e per il rispetto della natura.

Come nasce l’Azienda Agricola Piero Fraire?

Ho iniziato a lavorare fin da piccolo con mio padre Francesco, da cui ho appreso il modo di coltivare la terra senza forzare il ciclo vitale delle piante, prediligendo tecniche e metodi di coltivazione naturali.
I nostri ortaggi sono sempre di stagione, genuini e gustosi perché coltivati senza prodotti chimici.
Inoltre la nostra Azienda sorge in un terreno favorevole alla coltivazione, grazie alla presenza dell’acqua del Po e di un suolo ghiaioso.

Mentre il signor Fraire parla, in lontananza si sentono le chiassose oche che, dopo l’ultimo raccolto degli asparagi, avranno il compito di mangiare, fino a fine novembre, l’erba infestante dell’asparagiaia.

Cosa differenzia l’Asparago Dolce di Revello dagli altri?

Asparago dolce di Revello

Asparago Dolce di Revello credit G. Rizzo

 

L’Asparago Dolce di Revello ha dimensioni ridotte rispetto agli asparagi che troviamo nei supermercati. Inoltre non ha scarti, infatti tutto il gambo è dolce.
È un asparago tenero, privo di fibrosità ed è molto profumato.
Queste particolarità lo rendono gradevole anche a crudo, nelle insalate o nei carpacci.

Nel 2020 l’Asparago Dolce di Revello ha ottenuto il riconoscimento della De.Co. attribuito dal Comune di Revello. Perché ha voluto la denominazione?

È importante distinguere l’Asparago Dolce di Revello dalle altre varietà. La denominazione certifica la qualità e l’originalità della nostra produzione.
Bisogna diffidare da chi propone la vendita di asparagi senza il marchio di qualità, caratterizzato dal talloncino verde con nome e indirizzo dell’azienda, utile per la rintracciabilità del prodotto, e con lo stemma del Comune che riconosce la territorialità della produzione.

Per gustare questi buonissimi ortaggi fuori stagione, proponete anche delle specialità gastronomiche. Come possiamo utilizzarle in cucina?

Proponiamo il Pesto e la Crema di Asparagi Dolci di Revello, con cui si possono preparare sfiziosi antipasti, come i crostini per l’aperitivo, oppure condire la pasta e il risotto o ancora accompagnare il bollito di carne.
Colgo l’occasione per parlarvi anche di un prodotto del Pastificio Artigianale San Martino di Rifreddo che ha ottenuto la denominazione De.Co.: il Monvisotto, una specialità di pasta ripiena di Toma del Monviso e di Asparagi Dolci di Revello.

Prima di salutare il signor Fraire e la dolcissima moglie Romana, che nel frattempo ci ha raggiunto in sella alla sua bicicletta, pongo un’ultima domanda, molto significativa.

Quale sarà il futuro della vostra azienda?

Le nostre figlie lavorano in altri settori.
Da un lato sono contento che non abbiano scelto questo lavoro perché è molto impegnativo e richiede tanti, tantissimi sacrifici.
Non possiamo mai fermarci, in agricoltura non esistono feste o ferie, bisogna sempre lavorare senza soste. La nostra ultima vacanza risale a tantissimi anni fa.

Ci sono molte difficoltà nello svolgere questo lavoro, legate sia agli agenti atmosferici sia ai parassiti che causano gravi problemi economici.
Una grandinata o un parassita possono distruggere in poco tempo un intero anno di duro lavoro.
Con questo non voglio sminuire l’importanza dell’agricoltura, anzi, bisogna favorire il ricambio generazionale: è fondamentale far avvicinare i giovani a questo settore.

I sacrifici saranno direttamente proporzionali all’amore che si nutrirà per la terra.

 

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