
27 Settembre 2023
Favole in cucina: Cappuccetto Rosso e il Lupo
La nostra Signora delle favole ci racconta la sua rivisitazione di Cappuccetto Rosso e il Lupo, naturalmente in chiave golosa e gastronomica...
Pubblicazione: 3 Luglio 2023
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Montepulciano in Toscana, famosa per il suo vino offre degli itinerari enogastronomici e culturali molto interessanti. Ti accompagneremo in questo articolo alla scoperta della storia, della terra e dei molteplici eventi che celebrano ogni anno la produzione dell’apprezzatissimo Nobile.
Montepulciano è un antico borgo medievale in provincia di Siena, nel sud est della Toscana, al confine con Umbria e Lazio. Il borgo ha la forma di una “S” è racchiuso entro tre cerchia di mura, costruite tutte intorno al XIV secolo.
Nonostante siano state trovate tracce di insediamenti preistorici, Montepulciano venne fondato da Porsenna, massima carica politica di Chiusi e nacque come insediamento della popolazione etrusca tra il III e il IV secolo a.C.
La posizione strategica tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia, e l’intraprendenza della borghesia mercantile, manifatturiera e agricola rese il borgo di Montepulciano, nel Medioevo, un’appetita terra di contesa tra le famiglie locali di Siena e Firenze, sino all’avvento dei Del Pecora che divennero i tiranni di questi luoghi.
La successiva alleanza con Firenze del 1390, che voleva disporre di un caposaldo strategico a sud di Siena, sancì l’inizio per il borgo di un periodo, durato 2 lustri, di stabilità politica e prestigio culturale ed artistico in cui furono erette chiese e palazzi, grazie anche all’avvento dell’associazione culturale dell’Accademia degli Intrigati.
Prestigio proseguito poi nei secoli successivi con la ri-colonizzazione agricola e la bonifica della Valdichiana realizzata tra XVIII e XIX secolo sotto Pietro Leopoldo dei Lorena-Asburgo e che favorì la ripresa dell’economia e l’avvento della moderna Montepulciano, patria oggi di tradizioni e di buon vino come dimostra il suo Nobile di Montepulciano DOCG, primo vino italiano ad aver ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita nel 1980.
Inoltre nel 1998, con l’intento di diffondere in maniera autentica tutto il patrimonio enogastronomico, paesaggistico, storico-artistico e termale di Montepulciano e dell’intero territorio della Valdichiana Senese, è stata creata la Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese, a cui hanno aderito ristoratori, enotecari, professionisti del settore ricettivo e termale e piccole associazioni ed enti attivi sul territorio, che hanno il compito, con la loro attività di promozione, di far conoscere la bellezza di queste terre a sud della Toscana.
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Montepulciano è rinomata per i suoi prodotti tipici enogastronomici, tra cui spicca il Vino Nobile.
Questa città si caratterizza per le vaste distese di vigneti che circondano le sue frazioni e tutti gli altri contesti urbani della zona, risultando, per questa sua peculiarità, famosa nel mondo per i suoi itinerari vinicoli dove le degustazioni del suo celebre vino rosso diventano una tappa consigliata.
E se questi assaggi vengono organizzati addirittura in un contesto storico, allora diventa tutto ancora più affascinante: è quanto avviene a Montepulciano, dove alcune delle cantine più importanti della zona, scavate nel tufo, si trovano al di sotto dei palazzi nobiliari del centro storico che rendono queste visite un’esperienza indimenticabile.
In questi luoghi sotterranei non è difficile perdersi tra le botti di rovere ed ascoltare i preziosi insegnamenti, osservando l’antico procedimento nella produzione dei vini.
Sono 8 le cantine ad ingresso libero, che si trovano nel centro della città, dove è possibile prenotare una visita guidata per degustare il Vino Nobile di Montepulciano DOC o il Rosso di Montepulciano DOC, accompagnati da tutti gli altri prodotti tipici di questo territorio, sia per una singola azienda sia per un vero e proprio tour di tutti questi luoghi sotterranei pieni di storia e tradizione.
Ma cosa sarebbe un bicchiere di buon vino se non lo abbinassimo con qualche meraviglioso piatto il cui profumo, uscendo dalle cucine delle abitazioni o delle trattorie, inebria l’aria delle strade sin dal mattino.
Una buona bottiglia di vino rosso è per esempio il partner ideale di uno dei prodotti tipici di questo territorio a denominazione PAT: i pici senesi, ossia degli “spaghettoni” un po’ rustici, dalla forma irregolare, preparati solo con acqua e farina, conditi, come vuole la tradizione locale, con le briciole, ovvero con del pane saltato e reso croccante in padella dall’olio di oliva.
pici senesi
Oppure cucinati con l’aglione, altro prodotto della tradizione contadina di questi luoghi: una varietà di aglio coltivata solo nella zona sud della Toscana, più grande rispetto a quello che mangiamo solitamente e dal sapore più delicato.
Oltre alla vite, la particolare conformazione del territorio permette anche la coltura degli olivi che a tavola si traduce nell’avere un olio extra vergine di grande qualità e poterlo utilizzare per dare sapore alle zuppe di verdure o di legumi tanto care alla cucina povera di questi luoghi oppure per condire i crostini con milza e fegatini e le bruschette farcite con un altro prodotto considerato un must del territorio, il tartufo.
Per non parlare poi dei formaggi con le diverse stagionature di pecorino a contendersi la palma del migliore semistagionato. Ma la coccarda del prodotto tipico per eccellenza della Valdichiana va sicuramente alla carne con la cacciagione e soprattutto quella di maiale e bovina a farla da padrone.
Chi non ha mai assaggiato del prosciutto di cinta senese, indicata da tutti come la razza capostipite dei maiali in Toscana e che trova il suo habitat naturale nei boschi di questa valle?
Oppure chi non ha mai mangiato una bistecca di chianina, la razza autoctona di queste terre, che si fregia di essere il bovino più grande al mondo e per questo definita il gigante bianco? Una carne dal gusto inconfondibile che nella cucina povera di Montepulciano viene utilizzata in tutti i suoi tagli e che, guardando i suoi valori nutrizionali, sconfessa la diceria che la carne rossa fa male: possiede un elevato contenuto proteico, un basso contenuto di colesterolo, un ridotto apporto calorico ed è molto più ricca di ferro rispetto alle carni bianche.
Il nostro pranzo virtuale non possiamo che concluderlo con i dolci tipici, accompagnati sempre da un bicchierino di vin santo: i cantucci con le mandorle, i ciambellini toscani dal caratteristico aroma agrumato e la crostata farcita con la marmellata di susine, preparata con una varietà tipica della Val di Chiana, la “scosciamonaca” (ora chiamata susina mascina di Montepulciano), che si caratterizza per la forma allungata, la buccia violacea e la polpa gialla.
Il Vino nobile di Montepulciano è considerato come uno dei vini più antichi d’Italia. La coltivazione dei vitigni in Toscana ha origini molto antiche, era presente già con i Greci nel VII secolo A.C. e poi venne ampliata dagli Etruschi, nel periodo in cui troviamo le prime tracce di Sangiovese, il vitigno a bacca rossa più coltivato della regione.
Del resto la Toscana è una delle regioni italiane più importanti e conosciute nel mondo per i vini rossi: infatti l’85% dei suoi 60.000 ettari vitati sono riservati proprio alla coltivazione dei vitigni a bacca rossa e nera che, nelle varie province, crescono rigogliosi, grazie alla particolarità dei terreni e al clima che si respira soprattutto sulle colline, che vengono baciate dal sole e subiscono allo stesso tempo l’influsso temperato dell’aria marina.
Il primo documento, che attesta la presenza di un vino prodotto nel territorio di Montepulciano, risale già al Medioevo e viene citato da Emanuele Repetti, storico e naturalista, nel suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana: nell’anno 789 il chierico Arnipert offrì alla Chiesa di San Silvestro a Lanciniano un terreno coltivato a vigna situato presso il castello di Policiano mentre più tardi, nel 1350, vengono riportate in un manoscritto le clausole per il commercio e l’esportazione del vino di Montepulciano.
Anche nel Rinascimento il vino di Montepulciano ricevette grandi apprezzamenti: da Sante Lancerio, cantiniere di papa Paolo III Farnese, che lo celebrò come “perfectissimo” per le tavole dei Nobili e da Francesco Redi, considerato il fondatore della biologia sperimentale, che ne elogiò le peculiarità nella sua opera “Bacco in Toscana” del 1685.
Perché si cominci a parlare, però, per la prima volta di vino nobile dobbiamo attendere il 1787, quando il Governatore del Conservatorio di San Girolamo, Giovan Filippo Neri, consegnò in omaggio al Conservatorio fiorentino detto Il Conventino, 28 fiaschi di questo vino, il cui appellativo di nobile gli era stato dato per la sua presenza sulle tavole dei più importanti aristocratici del Vecchio Continente che lo consideravano il loro vino preferito.
Ma fu dopo la Prima Guerra Mondiale che il nobile di Montepulciano ebbe la sua esplosione, grazie a quello che si può definire a tutti gli effetti come il suo primo grande produttore, Adamo Ferretti, che lo presentò con successo alla mostra mercato dei vini tipici svoltasi a Siena nel 1933. Da quel momento il vino nobile di Montepulciano ebbe la sua definitiva consacrazione, tanto che nel 1966 gli fu concessa la Denominazione di Origine Controllata e nel 1980, anno in cui venne fondato anche un consorzio di tutela a cui aderirono sin da subito quasi tutte le cantine del territorio, fu il primo vino italiano, insieme al Brunello di Montalcino, ad ottenere la DOCG.
La sua produzione avviene nei terreni che circondano il borgo di Montepulciano e che sorgono tra 250 ed i 600 metri di altitudine, in un’alternanza di sabbie e argille che, mescolandosi insieme, creano le condizioni ideali per produrre dei vini di struttura, profumati e con tannini fini come questo nobile.
Il DOCG, che deve avere una gradazione minima di 12,5°C, viene prodotto con l‘uva del vitigno Sangiovese, che in questa zona viene chiamato Prugnolo Gentile per il suo sentore di prugna, per un minimo del 70%, con quella di Canaiolo Nero (max al 20%) e con altre uve locali non aromatiche (max al 20% e se bianche max 10%), tra cui solitamente spiccano quelle di Mammolo che aggiunge una componente floreale di viola mammola al vino.
Quando si parla di vino nobile di Montepulciano ci si riferisce alle tipologie di rosso base e di riserva, la cui differenza è nel periodo di maturazione a cui viene sottoposto questo vino: nella versione base l’affinamento è di almeno due anni, di cui almeno uno in recipienti di legno, nella qualità riserva, invece, questo processo di invecchiamento deve durare almeno 3 anni, di cui 6 mesi in bottiglia.
Come si può notare, viene affinato in legno per un periodo lungo che però si rende necessario, per poter conferire a questo vino dalla grande carica polifenolica, di arrotondarsi e di sprigionare quei profumi eterei che lo caratterizzano: anzi è un vino che può essere invecchiato anche 15 anni e, per avere un prodotto di buona qualità, se ne consiglia l’apertura solo dopo almeno 6 o 7 anni.
Le sue qualità organolettiche sono: un colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento e nella versione riserva, un bouquet di profumi complessi ed intensi sia fruttati a base di prugne, ciliegie, sia floreali di viole, accompagnate da note erbacee, terrose e di sottobosco sia infine sentori speziati di liquirizia, vaniglia e cannella.
Al palato invece si percepisce un sapore asciutto, molto strutturato e persistente, equilibrato ed elegante e con una tannicità piuttosto marcata che gli conferisce la sua buona longevità. Per tutte queste caratteristiche il Vino nobile di Montepulciano è sia un ottimo rosso da meditazione sia un vino da abbinare a tavola con tutto ciò che ha un sapore marcato come carni rosse, selvaggina, cacciagione, arrosti importanti, formaggi stagionati ed anche con il “tegamaccio“, una zuppa preparata con un pesce di lago tipico della zona di confine tra la Toscana e l’Umbria.
Montepulciano in provincia di Siena offre degli itinerari storici e architettoniche di indubbio fascino.
Consigliamo di organizzare una gita di almeno un paio di giorni perché tra chiese, palazzi rinascimentali e riserve naturali, le cose da vedere sono veramente tante, a Montepulciano il tempo passa molto velocemente e, una volta che si decide di trattenersi in questi luoghi, vale la pena goderseli tutti ed esplorarli con la calma che meritano.
Ti sarà utile organizzati la visita a tappe, il nostro suggerimento è questo:
Accanto a tutti questi Palazzi, la città possiede anche tanta architettura religiosa, i cui esempi più abbaglianti, oltre alla Cattedrale di Santa Maria, sono la Chiesa di Sant’Agostino, il Convento di San Francesco, la Chiesa di San Biagio, la Chiesa di Sant’Agostino venne fondata nel 1285 e ristrutturata nel XV, la Torre di Pulcinella che ha un orologio ancora funzionante, il Convento di San Francesco, di origine duecentesca e ampliato nel XVII secolo dai Francescani.
Fuori della mura della città, nella sua parte bassa, si trova il Santuario di Sant’Agnese, fondato nel 1306 ed infine la Chiesa di San Biagio che fu realizzata da Antonio da Sangallo il Vecchio a partire dal 1518.
Prima di parlare degli eventi famosi che ogni anno si svolgono a Montepulciano, è importante ricordare che in qualsiasi periodo dell’anno è possibile visitare le cantine e prenotare delle visite guidate.
In quasi tutti i mesi dell’anno il Comune e le associazioni di Montepulciano organizzano delle manifestazioni per cui vale la pena andare a visitare questo piccolo borgo medievale:
Nel periodo estivo si celebrano gli eventi di maggiore risonanza e per cui accorrono turisti da ogni dove:
Ogni anno a Montepulciano, si svolgono degli eventi che hanno come attore principale il vino Nobile: nella notte di San Lorenzo viene organizzata la manifestazione Calici di Stelle, mentre a febbraio si svolge l’anteprima del suo vino Nobile, uno degli eventi italiani più importanti ed attesi del settore vinicolo.
Calici di Stelle a Montepulciano, organizzato dall’associazione La Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori, si tiene ogni anno il 10 agosto e viene considerato il più importante evento di degustazione itinerante e guidato, dove poter assaggiare il Vino Nobile di Montepulciano DOCG e il Rosso di Montepulciano DOC.
È una degustazione accessibile a tutti e prevede, oltre agli assaggi nelle varie cantine, anche la possibilità, per chi ne ha voglia, di visitare le Contrade del Bravìo delle Botti, che vengono aperte per l’occasione e dove si possono gustare i prodotti tipici della tradizione gastronomica locale in abbinamento ai vini.
Una manifestazione che ogni anno coinvolge l’intera comunità e che include anche un Mercatino delle Arti e dell’Antiquariato, dei concerti live sotto le stelle e le esibizioni, in Piazza Grande, del gruppo degli Sbandieratori e dei Tamburini di Montepulciano
Accanto a questo evento estivo di degustazione, ogni anno, per tre giorni nel mese di febbraio si svolge l’anteprima del vino nobile di Montepulciano: operatori del settore e cultori del vino arrivano da tutta l’Italia per degustare in anteprima le annate che verranno messe in commercio in quell’anno e che per il 2023 sono state il Vino Nobile 2020 e il Riserva 2019.
Questa manifestazione si tiene all’interno della Fortezza Medicea, un contesto esclusivo e magico, dove il pubblico degli appassionati e i mediatori del vino hanno la possibilità di dialogare e confrontarsi con le aziende produttrici, per scoprire non solo maggiori particolari sui vini presentati ma anche per conoscere delle anticipazioni sulle politiche future delle cantine.
In questa occasione, per festeggiare e celebrare il nuovo vino, anche i ristoranti ed i musei della città sono tutti aperti al pubblico, per cui, per quelli che partecipano all’evento, è anche un modo di regalarsi un week end in un borgo pieno di fascino e bellezza architettonica.
In questa occasione anche l’associazione La Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori promuove dei pacchetti speciali per scoprire il territorio del Vino Nobile di Montepulciano.
Ricordiamo infine a chi volesse visitare Montepulciano in momenti diversi dagli eventi appena citati che i vigneti, che possono essere percorsi anche con le biciclette elettriche, sono aperti tutto l’anno e, al loro interno, si possono prenotare sia dei tour sensoriali e dei wine lovers experience sia dei pic-nic e delle cene dove, accanto alla degustazione dei vini, si assaggiano i prodotti tipici della zona.
Attività realizzata con il contributo del MASAF, ai sensi del decreto direttoriale n. 553922 del 28 ottobre 2022
(cfr. par. 3.3 dell’allegato D al d.d. 302355 del 7 luglio 2022)
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