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Pubblicazione: 15/04/2021
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Il Consorzio di tutela Radicchio di Treviso IGP nasce nel 1996 con lo scopo di promuovere, valorizzare, informare il consumatore e difendere la qualità e gli interessi della denominazione.
Il Consorzio oggi è composto da 120 aziende, piccole, medie e grandi che si dedicano alla produzione del radicchio. La zona di produzione comprende i comuni che si trovano nelle provincie di Treviso, Padova e Venezia e sono: per il radicchio tardivo
Per il radicchio Rosso Precoce:
In tutto sono 41 comuni che occupano complessivamente una superficie di 1.156 kmq tra le tre provincie.
L’area, molto estesa, va dalle sponde del Piave ad Est alla Statale del Santo ad Ovest con territori di alta e bassa pianura. Le due zone sono separate dal territorio delle risorgive dove sgorgano i principali fiumi che la attraversano in senso Nord-Ovest a Sud-Est.
Il fiume più importante è il Sile. Non dobbiamo dimenticare sia per lunghezza che per la portata d’acqua anche il fiume Zero, Dese e Marzenego.
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Annamaria Pellegrino, presidentessa di Aifb, ha intervistato Denis Susanna, Presidente del Consorzio in occasione del lancio del challenge dedicato al radicchio di AIFB. Una chiacchierata formativa ed esaustiva come sono le interviste dell’Ora del tè di Aifb.
Il Consorzio fa un’attenta selezione a partire dai dei semi di radicchio. I semi selezionati, vengono messi a dimora in estate nei vivai controllati dal Consorzio. Una volta cresciute le piantine vengono poi distribuite ai coltivatori che le piantano a pieno campo. Quando arriva l’autunno e i primi freddi, le foglie della pianta cambiano colore; la raccolta avviene in periodi diversi:
La differenza della raccolta fa sì che il radicchio tardivo risulti più dolce rispetto agli altri. Quando viene raccolto è ancora grezzo e fibroso e non sembra nemmeno alla lontana il meraviglioso prodotto che arriva sulle nostre tavole. Subito dopo la raccolta, dopo essere stati puliti grossolanamente delle foglie esterne, vengono immersi in vasche di imbianchimento con acqua corrente e al coperto.
La fase di imbianchimento è fondamentale per la classificazione IGP. È l’acqua che rende speciale il prodotto, che fa la differenza, perché acqua di sorgente.
Una sorgente ricca di sali minerali e con una temperatura che crea la condizione giusta per ottenere una pianta dolce ed equilibrata. La mancanza di luce poi dona alla pianta i suoi meravigliosi colori.
Grazie all’acqua delle risorgive solo in questo territorio hanno la possibilità di produrre il radicchio con la certificazione IGP.
Una volta pronta anche la pianta deve rispondere a dei requisiti stabiliti dal Consorzio. Dietro alla produzione di un’eccellenza c’è sempre un gran lavoro, per fortuna nella coltivazione del radicchio c’è sempre un frequente cambio generazionale.
Le produzioni di eccellenza di un territorio, tutelati dai marchi IGP, DOP, DOC, DOCG, PAT non sono sempre compresi per il valore che esprimo.
Un gruppo di dieci soci è scelto per raccontare il radicchio rosso e variegato di Castelfranco. Il radicchio rosso ed il variegato di Castelfranco sono arrivati a casa dei blogger pronti per il matrimonio con i prodotti tipici della loro regione.
A te la valutazione dei piatti creati per la gara. Speriamo di aver portato un po’ di conoscenza della materia prima nelle cucine degli italiani e non solo.
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