La zuppa di pere e cipolle, a tavola con Dante
Oggi, 25 marzo è il Dantedì, la giornata nazionale per omaggiare Dante Alighieri e l’inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia.
Il 2021 è l’anno del settecentenario della morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna, suo luogo d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Forse è uno scherzo del destino pensare che ai giorni d’oggi la Pandemia in corso sta mietendo tante vittime e Dante stesso morì a causa di un’altra malattia che nel tempo ha flagellato il pianeta, ovvero la Malaria, ancora oggi presente.
Gli associati a AIFB – Associazione Italiana Food Blogger celebrano il Dantedì preparando una delle ricette citate nella Divina Commedia o che Dante avrebbe potuto mangiare nel corso della sua vita.
La ricetta della zuppa di pere e cipolle è tratta dal “Libro della Cocina” di un Anonimo Toscano del Trecento. Si tratta di un manoscritto che contiene 183 ricette e si inserisce per i suoi contenuti nell’arco temporale della cucina del 1300. Il libro di cucina è stato pubblicato in toscano da Francesco Zambrini a Bologna nel 1863. Ristampato a Bologna nel 1968. L’originale è posseduto dalla BUB – Biblioteca Universitaria di Bologna, che è partner di AIFB in questa iniziativa.
Quale piatto vi propongo? Si tratta di una zuppa, un piatto contadino, che oggi potrebbe apparire inusuale ma quando la assaggerete cambierete idea e sarete traportati in un ambiente in penombra, alla luce di un camino e con lo scricchiolio della legna che arde.
Immaginatevi magari con un saio, in una taverna piena di viaggiatori che si riscaldano, si riposano e sorseggiano una gustosissima zuppa con cucchiai di legno.
La ricetta della Zuppa di pere e cipolle
Ingredienti:
- 3 pere
- 1 cipolla
- Zafferano qb
- Maggiorana qb
- Noce Moscata qb
- Pepe Nero qb
- Olio e sale qb
Sbucciare le pere, tagliarle a tocchetti e metterle a bagno in acqua.
Nel frattempo, tagliare la cipolla e metterla in padella.
Aggiungere una tazzina d’acqua, zafferano a piacere (io ho usato mezza bustina) e far cuocere la cipolla a fuoco medio per farla ammorbidire.
Una volta che sarà stufata, buttare l’acqua delle pere e sciacquarle.
Mettere le pere nel tegame con la cipolla e aggiungere un abbondante bicchiere d’acqua.
A questo punto unire olio, sale e le spezie.
Far cuocere a fuoco basso per circa 40 minuti.
Servire la zuppa calda, accompagnata da crostoni di pane croccante
Ricordiamoci che nella cucina medievale i ricettari elencavano solo i cibi da utilizzare, senza le quantità e le temperature, mentre i tempi di cottura erano scanditi da preghiere: quindi mi sono adeguata!
Le ricette medievali italiane, Dante in cucina
Nel periodo in cui Dante Alighieri visse a Firenze, verso la fine del XIII secolo, la città stava raggiungendo un ottimo tenore di vita civile e culturale.
Il benessere economico aveva creato i presupposti per uno sviluppo della città anche in senso artistico e culturale
Anche la cucina divenne più ricca: dalla Sicilia arrivavano le mandorle, la frutta candita e lo zucchero di canna; dall’Oriente le profumatissime spezie. I mercati fiorentini erano ben forniti e ogni giorno arrivavano prodotti freschi.
Il mondo culinario di riferimento è quello del Tre-Quattrocento, apice della cucina medievale, nata in completa rottura con la gastronomia antica e in contatto con quella araba, attraverso la Spagna e la Sicilia.
Successivamente, nel Seicento le abitudini sono nuovamente cambiate: vengono ad esempio abbandonate spezie orientali, cercando di valorizzare al meglio i prodotti locali.
Nella cucina del 300 possiamo inoltre scorgere una ulteriore novità rispetto al passato, ovvero il miscuglio di dolce e salato.
- La zuppa di pere e cipolle, a tavola con Dante - 1 Gennaio 1970
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