Il Pelaverga di Verduno

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Il Pelaverga di Verduno è un vino molto particolare; il vitigno Pelaverga è uno dei vitigni autoctoni a bacca nera presenti in Piemonte e registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite dal 1981.

Verduno è un piccolo paese di circa cinquecento anime, incastonato su un bricco, a pochi km da Alba, pochi in linea d’aria ma piuttosto impegnativi da percorrere in macchina (più o meno una ventina di minuti).

Devi arrampicarti su per le colline e poi perderti nelle sue piccole stradine, fino ad arrivare al castello, sotto cui il paese si raccoglie.

Per la sua posizione a presidio delle meravigliose colline circostanti e la magnifica vista sui borghi delle Langhe, gli è stato attribuito l’appellativo di “Sentinella delle Langhe” e in qualunque punto ti affacci il panorama è mozzafiato.

Le Langhe come saprete, insieme a Roero e Monferrato, sono state iscritte dal Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’Unesco, nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Se siete appassionati di trekking non perdete l’opportunità di scoprire questi meravigliosi paesaggi attraverso l’anello La Morra-Verduno – Langhe: è un anello poco impegnativo sia per il dislivello che per la lunghezza che dà modo di apprezzare il paesaggio langarolo con paesaggi mozzafiato che abbracciano i numerosi borghi, dalla Langa al Roero.

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Ma ora parliamo del vitigno principe di Verduno: il Verduno Pelaverga è una cultivar molto antica presente da tempo immemore nei comuni di Verduno, La Morra e Roddi d’Alba ma che si coltiva in purezza solo dagli anni 70.

Il curioso nome del Pelaverga sembra che derivi dal latino “pellis virga”, e si riferisce alla tecnica della parziale pelatura dei ramoscelli della vite per favorirne la maturazione.

Le sue origini sono piuttosto  incerte, infatti per molto tempo si è creduto che fosse stato portato dalle colline del Saluzzese agli inizi del Settecento dal “Beato Valfrè”, sacerdote nativo di Verduno e cappellano alla corte sabauda di Vittorio Amedeo II e che fosse lo stesso vitigno da cui si ricavava quel vino così prezioso che la marchesa di Saluzzo, Margherita di Foix, inviava al papa Giulio II per ottenerne i favori.

Solo a metà degli anni Ottanta però, si è cominciato ad avere dei dubbi sulle origini del vitigno e che  forse potevano esistere differenze notevoli fra il vitigno esistente in quel di Saluzzo e quello coltivato nelle terre di Verduno.

Uno studio approfondito ha individuato in questa varietà caratteristiche ampelografiche, agronomiche ed enologiche proprie, tanto da farne una cultivar a sé stante  a cui è stato dato il nome di Pelaverga Piccolo agli inizi degli anni Novanta.

Ad ogni modo il Pelaverga è ritenuto un vino per palati esigenti ed è considerato un vino afrodisiaco.

Per le sue caratteristiche fruttate e floreali e le spiccate note speziate (è il vino più speziato del Piemonte) e  si accompagna molto bene a varie preparazioni: antipasti, primi piatti piuttosto elaborati, formaggi mediamente stagionati e carni rosse.

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E allora cosa aspettate ad assaggiarlo?

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