Vini della Lombardia, alla scoperta di una terra generosa

Vini di Lombardia

Dalle Alpi alla pianura Padana, le dolci colline e i grandi laghi, la Lombardia è una terra dalle mille sfaccettature. Ricca di storia, permette ai viaggiatori di beneficiare di ogni tipo di svago.

Musei e monumenti, visite alle numerose aziende, ristoranti stellati o accoglienti agriturismi e piccole trattorie a gestione famigliare, stabilimenti termali e stazioni sciistiche, insomma ce n’è per tutti i gusti.

Dal punto di vista enogastronomico la Lombardia è una terra generosa e si può idealmente dividere in tre macrozone.

Lombardia meridionale: Mantovano e Oltrepò Pavese

Le città di Mantova e Cremona, sono centri di attivissimi commerci sin dal XV secolo e offrono un ampio patrimonio culturale ed enogastronomico: la cucina opulenta, ricca di armonie ricercate e sapori particolari. I tortelli di zucca a Mantova, i Marubini a Cremona, oltre alle famose mostarde e al prezioso torrone.

Il territorio vitivinicolo attorno al Mantovano è estremamente vario ma è possibile individuare due aree ben distinte:

  • i colli mantovani di natura morenica, rappresentano una catena di rilievi che abbracciano e delimitano il lago di Garda (Garda Doc) e seguono il corso del Mincio fino alla città di Mantova. L’influenza del lago, con il suo clima mite, conferisce ai vini una tipica vena minerale e profumi fini e complessi.
  • la zona collinare è nota per gli ottimi passiti e i grandi vini fermi oltre alla produzione di ottimi spumanti metodo classico.

Il vasto terroir che si apre sulla Pianura Padana è l’area di più antica tradizione vitivinicola: il clima è mediterraneo ed è il regno incontrastato del Lambrusco Mantovano, vino rosso frizzante corposo e profumato dalla lunga e antica storia. Virgilio (nato a Mantova), fu il primo duemila anni fa a citare la Vitis Labrusca nella Quinta Bucolica. Una curiosità: negli anni ’70 e ’80 in America il Lambrusco era conosciuto come “la Coca Cola italiana”.

Si possono individuare due sottozone che danno prodotti molto diversi tra loro: l’area di Viadana e Sabbioneta (merita una visita), dove il Lambrusco è più corposo e persistente e l’Oltrepò Mantovano dove è più leggero e fruttato.

Mantova è ricca di coltivazioni di eccellenza quali: il melone, la zucca, la cipolla, il riso (Vialone nano e Carnaroli), la pera (pera mantovana IGP) e il tartufo e tra i prodotti tipici troviamo il Grana Padano e Parmigiano Reggiano Dop, la mostarda, l’anello del Monaco (il tipico dolce mantovano).

 

vigneti-Oltrepò

Vigneti Oltrepò credit A. Pocaterra

 

Altra area di produzione è l’Oltrepò Pavese territorio che si estende nel sud della provincia di Pavia, sotto il fiume Po, dove i vitigni più rappresentativi sono: Pinot Nero, Croatina, Barbera e il Riesling, ma possiamo aggiungere: Uva Rara, Ughetta o Vespolina, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Cortese Bianco, Moscato, Malvasia e anche il Müller-Thurgau.

Grandi spumanti a denominazione Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG (ottimi per aperitivi con stuzzichini) e che hanno un grande potenziale anche in versione rosé: ovvero il Cruasé, il marchio collettivo riservato ai soci che identifica spumanti rosé da uve Pinot nero e perfetto in abbinamento con i crostacei ma anche con salumi stagionati.

Anche in Oltrepò i prodotti tipici sono tantissimi: dal gustoso salame di Varzi al dolce peperone di Voghera ai famosi tartufi. La schita è una delle preparazioni più tipiche dell’Oltrepò Pavese: un tempo era la merenda per eccellenza dei bambini ma anche per i contadini che lavoravano nei campi e nelle vigne. Una ricetta semplice, composta da farina, acqua e un pizzico di sale, ingredienti sempre presente nelle case dei contadini una sorta di focaccina che veniva poi fritta nello strutto o nell’olio e fatta dorare su entrambi i lati.

Lombardia centrale: Bergamo, Brescia e Lago di Garda

Nell’area del Garda bresciano la tradizione vinicola è parte integrante della storia, della cultura e del paesaggio. I vigneti si estendono dal lago ai dolci colli circostanti, regalando anche qui, paesaggi mozzafiato.

La Valcalepio, situata tra la Bergamasca ed il Lago d’Iseo è una zona molto produttiva ove si coltivano i vitigni autoctoni rossi:

  • il Valcalepio Rosso Doc è un uvaggio di uve Merlot e Cabernet Sauvignon e viene prodotto anche nella versione Riserva
  • il Valcalepio bianco DOC è prodotto dall’unione di uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Grigi
  • il Valcalepio moscato passito DOC è un vino rosso passito ottenuto per il 100% da uve Moscato di Scanzo. Perfetto da abbinare alle crostate di frutta oppure ai dolci al cioccolato.

Da ricordare anche la DOC Botticino da uve Marzemino: un vino di medio corpo che si abbina bene a primi piatti con sughi e carni alla brace.

La zona compresa fra le rive meridionali del Garda e le colline moreniche, è quella di produzione del Lugana ottimo vino bianco conosciuto in tutto il mondo. Il vino Lugana (vitigno Trebbiano di Soave localmente denominato Turbiana o Trebbiano di Lugana), è prodotto nelle tipologie: Superiore, Riserva, Spumante e Vendemmia tardiva. Un vino poliedrico che si abbina facilmente a diversi tipi di preparazioni.

Collocata tra le colline moreniche e la riviera bresciana meridionale del lago di Garda, la Doc Valtènesi ha il grande vantaggio di poter beneficiare del microclima mediterraneo tipico di queste zone. Qui il protagonista è il vitigno Gropello nelle due tipologie: rosso e chiaretto. Fruttato, speziato e moderatamente tannico nella versione rosso si abbina bene con carni e formaggi di media stagionatura mentre nella versione chiaretto è interessante in abbinamento ai pesci di lago.

Franciacorta

Franciacorta credit A. Pocaterra

 

Tra i vini importanti di queste zone c’è una piccola perla, riportata in vita da un piccolo gruppo di viticultori: il Cellatica Doc, il cui territorio di produzione si estende sulle colline rocciose ad Ovest di Brescia e si sovrappone parzialmente al territorio della Franciacorta. Nasce dalla vinificazione di più varietà di uve: Marzemino, Barbera, Schiava Gentile e Incrocio Terzi (Barbera/ Cabernet Franc). Prodotto anche nella tipologia Superiore é un vino rosso piacevole, da tutto pasto, elegante e fruttato, che si accompagna perfettamente a secondi di carne, anche speziati, e con piatti elaborati.

Arriviamo ora nella “terra di mezzo” tra la pianura e le Prealpi dove monasteri, monumenti e piccoli borghi si intrecciano ai filari di vitigni rari e preziosi: questa è la Franciacorta, che non è solo il nome di un territorio bensì del vino e del suo metodo di produzione che risponde a rigide e scrupolose norme. Il primo spumante italiano metodo classico ad aver ottenuto la classificazione Docg e prodotto in diverse tipologie a seconda dei dosaggi.

Ma in Franciacorta si producono anche i vini fermi, bianchi e rossi, della Doc Curtefranca: Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero oltre a Cabernet franc e Cabernet sauvignon che regalano vini freschi, fruttati ed eleganti. I vini bianchi si abbinano bene con tartare di pesce o pesce al cartoccio mentre i rossi esaltano le preparazioni a base di carne o primi piatti elaborati.

Lombardia settentrionale

Nella parte nord di singolare fascino è lo scenario della catena alpina con la Valchiavenna, la Valtellina e la Valcamonica.

Dalla leggera brezza del lago di Como ai 1800 metri di altitudine di Livigno, il tutto nello spazio di un centinaio di chilometri, basta questo dato per capire la straordinaria ricchezza e varietà della Valtellina, una delle zone vitivinicole più importanti della regione, e il territorio viticolo terrazzato più esteso in Italia.

Alpeggi arroccati e vigneti terrazzati dove si producono ottime carni e vini unici e particolari, uno su tutti: il Nebbiolo qui chiamato “Chiavennasca”.

 

Vigne Valgella, Valtellina

Vigne Valgella, Valtellina credit A. Pocaterra

 

La conformazione del territorio, alquanto complessa e variegata, ha reso necessaria la suddivisione in 5 sottozone distinte che si susseguono da ovest verso est e sono: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella.  Terreni diversi che conferiscono ai vini caratteristiche molto differenti tra loro: i vini di Maroggia hanno una spiccata acidità; i Sassella sono più equilibrati ed eleganti; nel Grumello si evidenziano morbidezza e longevità; più strutturati e tannici invece quelli di Inferno (nomen omen), mentre in Valgella troviamo quelli con struttura e complessità meno spiccata.

La gastronomia della Valtellina rispecchia la cucina tradizionale: piatti semplici come gli Sciatt una sorta di frittella croccante con all’interno del formaggio e i Pizzoccheri, un tipo di pasta preparata con farina di grano saraceno miscelata con altre farine. La bresaola salume di carne bovina conosciuto in tutto il mondo; il Violino di Capra raro salume prodotto con la coscia e la spalla di capra (così chiamato perchè ricorda per l’appunto nella forma un violino) e molti altri.

Come abbiamo visto la Lombardia è ricca di paesaggi profondamente diversi tra loro e uno dei modi più interessanti e, se vogliamo più genuini, per conoscere le varie comunità e tradizioni è quello di affidarsi ai percorsi organizzati dalle “Strade dei vini e dei sapori” che vi accompagneranno alla scoperta del territorio, fra enogastronomia, cultura e tempo libero.

Spero di aver fatto un po’ di chiarezza sui vini e le varie Doc e se avete bisogno di qualche suggerimento su dove alloggiare o desinare, non esitate a contattarmi!

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