Il Delta del Po Veneto: natura e prodotti dell’area geologica più giovane d’Italia

Pubblicazione: 23/04/2018

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Il fiume Po, il “dolce gigante”, prima di sfociare nel mar Adriatico si apre ramificando il suo corso in sette corsi d’acqua, dando così vita a un ambiente unico. Quest’oasi naturalistica, in Italia tra i principali “contenitori” di biodiversità, offre incantevoli e meravigliosi paesaggi, qualsiasi sia la stagione in cui si decida di visitarla.
La contraddistingue una singolare particolarità: è la più giovane area geologica della nostra penisola. Ha iniziato a formarsi circa 400 anni fa, dopo un’importante opera idraulica commissionata dalla Repubblica  di  Venezia. Infatti nel 1600 il senato veneziano volle intervenire per orientare lo sviluppo dei terreni verso sud-est per prevenire l’interramento della laguna, ma anche, pare, per ostacolare l’espansione dei porti ferraresi.
Iniziò così la deviazione del corso del fiume Po, da Canavella Po fin nella sacca di Goro, attraverso la formazione di un nuovo canale, lungo 7 chilometri. L’opera fu chiamata Taglio di Porto Viro e fu ultimata nel 1604. Proprio a quest’opera si deve l’attuale morfologia del Delta del Po: una pluralità di ambienti, che rende l’area ad elevata biodiversità.
Il Delta del Po è incluso nella provincia di Rovigo ed è ufficialmente costituito dai comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po. Grazie al riconoscimento dell’Unesco, è diventato Parco e, come tale, è tutelato nella sua integrità. Qui convivono varie realtà, ciascuna con caratteristiche proprie: gli argini, gli scanni formati dalla sabbia modellata dal vento e dalle onde, le golene, le valli da pesca, i canneti, la laguna, la campagna con i paleo alvei, le dune fossili. Queste ultime sono classificate come siti di importanza comunitaria. Il Parco del Delta del Po Veneto possiede la più vasta estensione di zone umide protette e ha ottenuto il riconoscimento di Riserva della Biosfera MAB Unesco. La flora è presente con oltre un migliaio di specie differenti. La fauna comprende più di quattrocento specie, tra mammiferi, rettili, anfibi e pesci, di cui circa trecentoottanta sono specie di uccelli.
Per quanto concerne i prodotti dell’area, nel 2017 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa dai comuni di Porto Viro, Porto Tolle, Taglio di Po, Rosolina, Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Papozze, Loreo,  oltre che da Slow Food Italia e dall’ente Parco regionale Veneto del Delta del Po, Il protocollo si pone come propedeutico agli accordi operativi per la valorizzazione del territorio. Attraverso specifiche attività formative, punta a sensibilizzare tutti gli operatori economici dell’area per il recupero di prodotti di qualità, la valorizzazione delle tradizioni del territorio e la consapevolezza del proprio ruolo rispetto al potenziamento dell’identità del territorio.
Il protocollo rientra all’interno del progetto Slow Food Italia “Coste fragili” per la valorizzazione, la tutela, il recupero delle peculiarità dei territori costieri, insieme alle comunità.
Tra i prodotti tipici dell’area troviamo l’anguilla del Delta del Po, il Cefalo del Polesine, il Melone del Delta Polesan, il Miele del Delta del Po, la Patata americana di Valliera, il Pesce azzurro, la Vongola verace del Polesine e la Zucca di Merlara. Ricordiamo in particolare il Mais Bianco perla (presidio slow food). La farina è ottenuta da pannocchie affusolate, con chicchi di colore bianco perlaceo brillante e consente di ottenere una polenta delicata, cremosa, profumata e, ovviamente, bianca.
Per quanto concerne Dop e Igp il Delta del Po Veneto offre vari prodotti, fortemente legati all’area di produzione e unici nel loro genere.
L’Aglio Bianco Polesano Dop, un coltura diffusa nel Polesine già dal XVI secolo. La sua importanza per l’economia locale è fondamentale e ha contribuito all’evoluzione, allo sviluppo e all’innovazione, anche tecnologica, di molte piccole realtà del territorio. È caratterizzato da un bulbo bianco e brillante, di forma regolare e compatta; è ottenuto da eco tipi locali e dalla varietà Avorio. Per la categoria Extra ha un calibro minimo di 45 mm, per la categoria Prima ha un calibro di 30 mm. L’Aglio Bianco Polesano DOP dev’essere commercializzato tra il 30 luglio e il 31 maggio dell’anno successivo.
La cozza di Scardovari Dop, alimento ad alto valore nutritivo, è ricco di proteine e di acidi grassi polinsaturi, di sodio, potassio e fosforo e di vitamine. La Cozza di Scardovari viene gestita secondo le pratiche tradizionali di rispetto e salvaguardia dell’ambiente naturale. È prodotta su pali, all’interno di un’area compresa tra le foci del Po di Gnocca e del Po delle Tolle. Il prodotto confezionato è stoccato in cella a una temperatura di 6°C e viene spedito in giornata, o al massimo il giorno seguente.
Il Radicchio di Chioggia Igp si presenta nelle due tipologie “Precoce” e “Tardivo”. Il primo ha una pezzatura medio-piccola, foglie di colore dal cremisi all’amaranto, croccante, dolce o leggermente amarognolo. Il secondo ha una pezzatura medio-grande, foglie di colore amaranto intenso, mediamente croccante e amarognolo. La zona di produzione del Radicchio di Chioggia che interessa il Delta del Po include i comuni di Rosolina, Ariano Polesine, Taglio di Po, Porto Viro e Loreo. Il tipo “Precoce” è prodotto soltanto nel comune di Rosolina. Si commercializza tra l’1 aprile e il 15 luglio nella tipologia precoce, tra l’1 settembre e il 31 marzo dell’anno successivo il tardivo.


L’insalata di Lusia Igp si presenta nelle due varietà: Capitata, o Cappuccia e Crispa, o Gentile. La varietà Cappuccia ha la foglia compatta e ondulata con margine interno di un colore verde medio brillante. La varietà Gentile ha la foglia bollosa con margine frastagliato, di colore verde chiaro brillante. La zona di produzione dell’Insalata di Lusia Igp per quanto concerne il Delta del Po ricade all’interno dei comuni di Lusia, Badia Polesine, Lendinara, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Villanova del Sghembo, Rovigo. Il periodo ideale per l’acquisto va da marzo a novembre.
Il Riso del Delta del Po Igp appartiene alla tipologia Japonica, gruppo Superfino, nelle varietà Carnaroli, Volano, Baldo e Arborio. La reputazione di cui gode il Riso del Delta del Po è legata alla combinazione di più fattori nella sua area di produzione: questo terreno, che nella zona della provincia di Rovigo ha origini alluvionali, è infatti particolarmente adatto alla coltivazione di riso, grazie anche alla salubrità della brezza marina. La zona di produzione per quest’area comprende: Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po. La sua commercializzazione si estende su tutto l’anno.

Diritti d’autore immagini acquistate in rete:

<a refe=’http://ti.123rf.com/pirofile_Ermes’>Ermes / 123RF Archivio Fotografico</a>

Fonti:

http://www.agliodop.eu/il-consorzio/

http://www.arpa.veneto.it/

http://www.galdeltapo.it/it/

http://www.insalatalusia.it/il-consorzio/

http://www.parcodeltapo.org/index.php/it/

http://www.polesinetourism.com

http://www.radicchiodichioggiaigp.it/it/

http://www.risodeltapoigp.it/il-consorzio/

http://www.risodeltapoigp.it/wp-content/uploads/2018/01/DISCIPLINARE-Riso-del-Delta-del-Po-IGP.pdf

http://www.scardovari.org/scardovari/consorzio/

http://www.slowfoodrovigo.it/

https://www.fondazioneslowfood.com/it/

https://www.podeltatourism.it/

Autrice Giusi Locati del bloghttp://www.blumirtillo.it

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