Piemonte e la Valle d’Aosta: la Cucina del Nord Ovest

Pubblicazione: 01/09/2017

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Il Piemonte e la Valle d’Aosta hanno un passato comune che racconta la vicinanza con la Francia, cugina d’Oltralpe. Qui tutto ricorda la lunga presenza francese sul territorio: i dialetti e le tradizioni, l’arte e l’architettura e, naturalmente, la cucina, che di questo territorio è espressione.
La cucina piemontese è molto ricca e varia; sia perché rispecchia le due anime della regione – quella nobile della corte sabauda e quella povera delle campagne – sia perché la sua geografia offre una non comune varietà di paesaggi e zone climatiche, garantendo così una grande scelta di materie prime. I piatti elaborati che venivano serviti nei sontuosi banchetti di corte si rifanno alla tradizione culinaria francese, ricca di salse, creme, intingoli, torte e dolci. Basta pensare alle salse al cioccolato, allo zabajone, al fritto misto, alla torta di nocciole e a tanti altri ancora, senza dimenticare i numerosissimi antipasti che tutt’ora caratterizzano i tradizionali pranzi piemontesi. A queste ricette si affiancano le preparazioni nate dalla tradizione contadina, realizzate con ingredienti poveri, che seguono l’avvicendarsi delle stagioni e che danno vita a pietanze robuste e dai sapori forti, ma dotate di una loro intrinseca eleganza.

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Torino, prima capitale d’Italia dal 1861 al 65, considerata un po’ impettita e di “gusto parigino”, è sempre stata il centro della coesistenza di queste due anime. A ciò si sono aggiunti i tanti flussi migratori che, a partire dall’inizio del ‘900, l’hanno coinvolta. Il risultato, forse in parte inaspettato, è un crogiolo di lingue, dialetti, piatti e tradizioni che si sono fusi e amalgamati mantenendo comunque salde le loro identità.
Non si può parlare delle ricette della tradizione piemontese senza legarle ai territori che compongono questa regione. Il viaggio gastronomico tocca le colline delle Langhe-Roero e del Monferrato – nei territori di Asti e Cuneo e dal 2014 sito patrimonio dell’umanità dell’Unesco – dove troviamo le nocciole, il tartufo e grandi vini. Prosegue per le vaste pianure di vercellese, biellese e novarese, che sono il regno del riso, ingrediente principe di risotti e altre preparazioni. Visita laghi e fiumi, dove si possono gustare diverse qualità di pesce. Tocca pascoli estesi e ben curati, che nutrono il bestiame che dà l’eccellente carne del Fassone e l’ottimo latte con cui si preparano oltre sessanta tipi di formaggio.
La bagna cauda è forse una delle preparazioni piemontesi più conosciute nel mondo; si tratta una salsa che unisce le acciughe – che venivano trasportate lungo la via del sale – con l’aglio: un alimento povero per eccellenza. Principalmente d’inverno tutta la famiglia si riuniva per gustarla con le verdure dell’orto; nel corso degli anni la ricetta si è arricchita di molte varianti, sia nella preparazione della salsa, sia nelle pietanze che la accompagnano. E la tradizione è ancora oggi intatta: la bagna cauda è il pasto conviviale invernale per eccellenza.
In molte valli appartate si sono sviluppate cucine locali e tradizioni culinarie particolari, spesso legate a minoranze linguistiche: tanti microcosmi che raccontano storie di piccole comunità. È il caso, per esempio, dei Valdesi (Walser), i quali hanno regalato alla cucina piemontese ricette di grande valore. Il Piemonte ha fatto tesoro di questa importante e sfaccettata tradizione culinaria preservandola e mantenendola viva. Per questo moltissimi prodotti e specialità sono famosi in tutto il mondo: un riconoscimento importante per una terra generosa, che ha saputo fare dell’enogastronomia uno dei settori di punta per la promozione del territorio e per lo sviluppo turistico.

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Regione esclusivamente alpina, la Valle d’Aosta mantiene ancor oggi molto forte la sua identità geografica e linguistica. Anche qui i sapori unici della tradizione – legati spesso a tecniche di produzione immutate da secoli – raccontano la storia delle sue genti. Favorita da fattori climatici e ambientali, la gastronomia locale propone piatti che hanno origine da prodotti tipici, in prevalenza salumi e formaggi, che ben si abbinano ai vini locali, ottenuti da vitigni autoctoni e antichi, in zone impervie rese coltivabili grazie all’abilità e alla tenacia dell’uomo.
Anche la Valle d’Aosta ha fatto dell’enogastronomia un punto di forza dell’offerta turistica; nella bellezza unica dei paesaggi si organizzano in ogni stagione mercati e sagre, alcune di antichissima tradizione, che permettono un viaggio gastronomico alla scoperta di prodotti, ricette e tradizioni di questo nostro bellissimo Nord-Ovest.
Foto d’aperturaFoto di Torino

Autrice Veronica Geraci del blog Foodie Girl

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