Il latium: territorio dei latini

Un territorio che nasconte tracce della sua storia antica praticamente ovunque

Il Latium, il Lazio è una regione dell’Italia centrale dove ogni provincia ha la sua storia, con dialetti, tradizioni popolari, prodotti e consuetudini alimentari molto diverse tra loro, che aspettano solo di essere scoperte o… riscoperte.
La regione attuale è il frutto piuttosto recente della fusione di queste diverse zone; l’ente territoriale Regione Lazio fu istituito nel 1947 con Roma capitale e capoluogo – compresa la piccola enclave della Città del Vaticano – e con le province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo.

Il Latium, territorio dei Latini

Il territorio comprendeva il basso corso del fiume Tevere, i Monti Ausoni, il litorale tirrenico fino a Terracina e l’Appennino Centrale come limite orientale. In pratica si parla di Roma e della campagna romana (parte di Roma) e della campagna romana (parte dell’Agro Romano), fino alla Valle del Sacco in Ciociaria, ai Colli Albani e alla Pianura Pontina (Agro Pontino).

Paesaggio nei pressi di Tarquinia

Le località a nord-ovest del Tevere erano comprese negli antichi territori etruschi: si parla della provincia di Viterbo e parte dell’odierna provincia di Roma, area conosciuta come Tuscia. In questa zona, tra l’Aniene e gli Appennini, vivevano gli Umbri e i Sabini. Tutt’oggi si chiama Sabina la gran parte dell’area a cavallo tra le province di Rieti e Roma. Le zone più a sud, tra il fiume Liri, il fiume Garigliano e i Monti Aurunci, erano abitate da Sanniti e Campani.

Un territorio con molte peculiarità

Il territorio del Lazio è costituito da zone diverse tra loro con molte peculiarità paesaggistiche, sia dal punto di vista climatico e naturalistico. Gli scenari naturali intatti (o quasi) sono punteggiati dai gioielli architettonici compresi nei centri urbani. È anche una regione di terme, con numerose fonti di acqua curativa. A chi preferisce il mare, il Lazio offre oltre trecento chilometri di costa e un arcipelago; mentre per gli amanti della montagna c’è la possibilità di praticare alpinismo con una grande offerta di escursioni e passeggiate.

Il 93% del territorio del Lazio è classificato come superficie agraria forestale

La campagna romana

Il Lazio comprende inoltre una tra le più estese superfici coltivate d’Europa: il 93% del territorio è classificato infatti come superficie agraria e forestale, vocata ad agricoltura e allevamento.

Roma, Caput Mundi

Più o meno al centro del territorio del Lazio c’è Roma, per secoli detta anche Caput Mundi, ovvero la capitale del mondo, con il suo ricchissimo patrimonio culturale, architettonico e urbanistico. Roma, la Città Eterna pronta ad accogliere mercanti, schiavi, avventurieri, pellegrini e viaggiatori. È nota la storia di Romolo e Remo, i due fratelli allattati da una lupa, che è all’origine della nascita di Roma. La leggenda e la tradizione – supportate di fatto dagli studi archeologici – collocano la nascita di Roma nel 753 a.C. Oggi il Capodanno dell’Urbe si festeggia il 21 aprile.
Il più esteso monumento dell’antichità ancora visibile nel Lazio è senza dubbio la fitta rete di viae (vie, strade) che si dipartono da Roma: tutte le vie consolari, dirette verso le più lontane zone dell’Impero, partivano infatti dalla capitale. Si tratta di un percorso lungo circa centomila chilometri fatto di strade lastricate (più quasi altrettanti in terra battuta), che dovevano essere a prova di intemperie e resistentissime in previsione di un gran traffico di carovane, soldati e merci trasportate su pesanti carri trainati da buoi. Le più antiche sono l’Appia, chiamata anche Regina viarum, iniziata nel 312 e terminata a Brindisi nel 264 a.C., e la Flaminia, che univa Roma al versante adriatico. Seguirono la Salaria e l’Aurelia, che portava, seguendo la costa tirrenica, fino in Gallia, l’odierna Francia.

Roma, mille itinerari tra sacro e profano

Città da visitare almeno una volta nella vita, Roma offre tantissimi spunti e itinerari da scegliere, tra sacro e profano e a seconda dei gusti, degli umori e delle stagioni. Culla della civiltà occidentale, è un ricchissimo concentrato culturale e urbanistico: dal Campidoglio, là dove la leggenda vuole sia stata fondata, al Colosseo, attraverso i Fori Imperiali; dal Tevere al Cupolone di San Pietro, spostandosi a raggiera in ogni direzione, la stratificazione di tutte le epoche trascorse durante i suoi ventotto secoli può essere colta solo camminando.
Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi (Alberto Sordi, 1920 – 2003)
Se fa caldo fate come i romani: bevete dai nasoni, le fontanelle d’acqua potabile sparse in tutta la città; o dissetatevi con una grattachecca fatta di scagliette di ghiaccio provenienti da un unico blocco pesante anche 12 chili, insaporite con sciroppi diversi. E al tramonto, prima di sedervi a tavola, godetevi un aperitivo al fresco e ricordatevi di passare per la Fontana di Trevi. Dopo averla ammirata e fotografata, datele le spalle e, senza guardare, gettate nelle sue acque una monetina: la leggenda narra che vi sarà concessa un’altra visita alla Città Eterna.

Roma, la Città eterna, con le sue mille prospettive storiche

Roma e le sue sovrapposizioni storiche

Castelli romani, tra verdi colline laghi vulcanici

La zona cosiddetta dei Castelli romani comprende tredici paesi adagiati tra colline verdeggianti e laghi vulcanici; i più noti sono Frascati, Castel Gandolfo e Nemi, in provincia di Roma. Luoghi di villeggiatura fin dai tempi dell’Impero romano, ancora oggi sono una delle mete preferite dai romani nelle torride giornate estive; una gita di piacere per la vista e il palato a soli venti chilometri da Roma. Con ville, rovine e panorami mozzafiato, i Castelli sono noti per la cucina e per il vino bianco tipico della zona, che si può gustare nelle fraschette, caratteristici locali ricavati da vecchie cantine, insieme a olive, formaggi, porchetta e piatti tipici romani.

Viterbo e la Tuscia

Tra le vestigia etrusche e la via Francigena c’è Viterbo, la città più settentrionale del Lazio, nell‘antica Tuscia. Il suo nome pare derivi dal latino Vetus Urbs, città vecchia. È chiamata anche città dei Papi in virtù del periodo in cui fu sede pontificia nel XIII secolo e, nonostante i gravi danni causati dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, conserva ancora il suo centro storico medievale originario, con tanti piccoli locali dove poter gustare i piatti tipici della zona. La ricchezza di acque sulfuree l’ha resa meta termale ideale sin dall’antichità; le aquae calidae (acque calde), con una temperatura che varia tra i 40 e 56 gradi C, spinsero i romani a costruire qui le prime terme, chiamate poi Terme dei Papi, via via ingrandite fino a diventare oggi le moderne Terme di Viterbo.
La provincia comprende circa trenta chilometri di costa, che va dalla Marina di Montalto di Castro a Tarquinia Lido e alterna spiagge sabbiose a spiagge ciottolose, con una zona di antiche saline. C’è anche una zona collinare molto verdeggiante punteggiata di laghi di origine vulcanica; a nord c’è il Lago di Bolsena, il più grande bacino di origine vulcanica d’Europa. La pescosità del lago è documentata sin dall’epoca romana nelle opere di Strabone e Columella e resa immortale da Dante, che parla dell’anguilla dei laghi della Tuscia nella Divina commedia, nel passo dedicato al Papa Martino IV: “… e purga per digiuno le anguille di Bolsena e la vernaccia” (Purgatorio, XXIV, 21-24). Giusto per rimanere in tema dantesco, intorno al lago si coltivano i Fagioli del Purgatorio, una varietà locale, seminata da tempo immemorabile nei comuni di Gradoli, Acquapendente e Onano.

Un lago dalle acque pescose

Il lago di Bolsena

Più a sud, al centro di una caldera vulcanica ammantata di boschi, c’è il Parco regionale dei Monti Cimini con la Riserva Naturale del Lago di Vico, un paesaggio unico, ricco di noccioleti e castagneti. In zona troviamo due prodotti tipici: la Castagna di Vallerano Dop e la Nocciola romana Dop. Merita una visita anche il Parco dei Mostri di Bomarzo, nato intorno al 1542 come Villa delle Meraviglie: offre giardini, edifici e sculture fantastico-grottesche perfettamente integrate nel bosco.

Rieti e la Sabina

Nella parte nord-est del Lazio si trova Rieti. L’antica Reate è sempre stata la città principale della Sabina; ricca di testimonianze di epoca romana e medioevale, in più occasioni fu residenza papale ed è nota fin dal I secolo a.C. come Umbilicus Italiae, l’ombelico d’Italia. In piazza San Rufo si trova infatti il punto geografico che rappresenta il centro della nostra penisola. La provincia ha un territorio in prevalenza montuoso, dove si alternano castelli, rocche e santuari lungo il percorso che fu di San Francesco. Circondata dai Monti Reatini, l’area è sovrastata dalla cima del Terminillo (2217 m) che, con le valli del Velino e del Tronto, zona di gustosi formaggi e salumi, offre un paesaggio dominato dall’acqua e oasi naturalistiche protette come la Riserva Naturale Laghi Lungo e Ripasottile.
Per chi ama relax e benessere, anche la Sabina offre stazioni termali come le Terme di Cotilia, già luogo di villeggiatura degli antichi Romani. E, per gli amanti di castagne e tartufi, c’è la Valle del Turano dove fare lunghe passeggiate, senza fretta.

Frosinone e la Ciociarìa

La città di Frosinone è sinonimo di Ciociarìa anche per l’azienda di promozione turistica locale. I confini dell’area denominata Ciociarìa, tuttavia, non sono ben definiti e comprendono, di fatto, anche alcuni territori a sud-est di Roma. Non è certo, ma sembra che il termine Ciociarìa derivi da ciocie, ovvero le scarpe indossate da pastori e contadini fatte con strisce di pelle di pecora. Quest’area del Lazio deve la sua notorietà a registi e letterati che la frequentarono e la celebrarono nelle proprie opere. Fra le più significative va citato il film La Ciociara con Sofia Loren, che Vittorio De Sica girò nel 1960 ispirandosi all’omonimo libro di Alberto Moravia.

La Ciociarìa è una zona dove grazie alla pastorizia abbiamo una buona produzione di formaggi

Pastorizia in Ciociarìa

La zona ha un’anima pastorale e contadina, come si evince dalla ricca produzione casearia e dai piatti tipici. Tra i formaggi sono noti la marzolina o martellina, fatta con latte di capra grigia ciociara e bianca dei monti Aurunci e Ausoni; il pecorino di Picinisco Dop prodotto nella valle di Comino; la mozzarella di Bufala di Amoseno, prodotto Dop dal 1996, fatta con latte crudo 100% bufala non pastorizzato, con il metodo di lavorazione tradizionale.

Latina e l’Arcipelago pontino

A sud del Lazio c’è la provincia di Latina, con le sue pianure fertili e una costa fatta di spiagge, scogliere e calette. Rientrano nel territorio della provincia anche le isole dell’Arcipelago pontino: sei isolette di origine vulcanica che si trovano davanti alla costa di Gaeta. Il territorio pontino si divide in una zona costiera e una pedemontana e collinare; la varietà degli ambienti ha permesso la nascita di prodotti tipici tradizionali particolari, che si possono gustare ancor oggi. Fra i prodotti agroalimentari di questa zona vanno citati: il Sedano bianco di Sperlonga Igp; la lenticchia di Ventotene, la cui coltivazione sembra risalire all’800, anche se è probabile che si consumasse già ai tempi dei Romani, e che dal 2002 è un prodotto Pat (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) del Lazio; l’Oliva di Gaeta Dop, una cultivar tipica del basso Lazio dal colore nero-violaceo, prodotta per oltre il 50% a Itri (Latina).
In questa zona si produce anche il Fiordilatte dell’Appennino Meridionale Dop, un formaggio dal sapore leggermente acidulo fatto con latte delle bufale allevate nei comuni di Priverno, Prossedi, Maenza, oltre che a Pontinia, Sezze, Sabaudia e Fondi.

Lazio, panorami eccezionali e una cucina rinomatissima

Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo sono le città del Lazio; tutte sono ricchissime di storia e i loro variegati territori offrono panorami eccezionali noti in tutto il mondo. La letteratura e le arti figurative li celebrano fin da tempi remoti, ma anche moltissimi prodotti tipici e ottimi vini che danno verve a una cucina varia, rinomatissima e ancora molto genuina. Con i prossimi articoli del Gran Tour del Lazio di Aifb andremo alla scoperta di alcuni di questi prodotti, noti o meno noti, ma tutti degni di essere descritti e presentati a un pubblico sempre più vasto.
Autrici: Orsola Ciriello Kogan del blog Atelier Appetibilis e Serena Bringheli del blog Cucina Serena
Foto: La campagna romana, AperturaLa Ciociarìa, Roma città eterna, Lago di Bolsena, Tuscia
Sitografia:
Beniculturali.it, Taccuini storici, Beni culturaliLatino Day, Lazio Gourmand,
Ciociaria in tour, Wikipedia Frosinone, Ciociaria turismoSlowfood – Il fagiolo canellino,
Ti racconto una ricetta, Sedano Bianco di Sperlonga IgpLatina Turismo,
Agraria.org, Accademia Sommeliers, Ansa.it – Terre e gusto, Turismo.it, Slowfood – Il fagiolo cannellino,
Slowfood – Anguilla dei laghi della Tuscia, Slowfood – la lenticchia di Ventotene,
Parchi lazioRepubblica.it, Turismo Roma

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