La Lombardia: micro ortaggi

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Pubblicazione: 8 Maggio 2017

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Micro ortaggi, l’agricoltura tra passato e futuro
La Lombardia sorprende sempre. Terra di tradizioni, con uno sguardo sempre rivolto al resto del mondo, pronto a cogliere nuove vie e intraprendere nuovi percorsi. È proprio in questo delicato equilibrio che troviamo i micro ortaggi, termine che indica le tenere parti edibili delle piantine, raccolte nello stato iniziale della germogliazione, ovvero da pochi giorni fino a una o due settimane, a seconda della varietà.

Nati negli Stati Uniti circa dieci anni fa, si sono poi diffusi in Asia e nel Nord Europa, per via del loro sapore e della loro bellezza, utilizzati sempre più spesso dagli chef per la guarnizione dei piatti e per la capacità di donare un tocco di freschezza.

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In Italia da alcuni anni vengono importati dall’Olanda ma, da poco tempo, due intraprendenti giovani, Marta Crippa e William Thaki, hanno compreso che vi poteva essere la possibilità di produrre anche in luoghi che non hanno le giuste condizioni di coltivazione: recuperando i semi di ortaggi usuali, insieme ad alcuni più selvatici, unendo il tutto con la passione per la sana alimentazione e aggiungendo una manciata di coraggio. Con questa miscela hanno dato vita a Pianta Natura, primo micro lab in Italia di coltivazione di questi piccoli concentrati di sapore e di salute.

Gli attuali e recenti studi, che si stanno conducendo in diverse Università nel mondo, indicano i micro ortaggi come un autentico concentrato di antiossidanti, vitamine e minerali: sono fino a 40 volte più ricchi di nutrienti rispetto agli esemplari adulti.
In Italia gli studi sono condotti dal Dott. Di Gioia e dal Dott. Santamaria, presso l’Università degli Studi di Bari.

Pianta Natura nasce a Mezzago, in Provincia di Monza Brianza, in una ex distilleria, dove i due giovani appassionati di agricoltura si dedicano alla coltivazione di queste bellissime e salutari piantine. A sostegno dell’impresa, la Coop di Mezzago ha loro concesso gli spazi per la coltivazione dei micro ortaggi (esattamente nello stesso luogo in cui vengono coltivati i famosi asparagi rosa).

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Attualmente, in pochi e coloratissimi metri quadri, vengono coltivati differenti tipi di micro ortaggi tra i quali senape bianca, senape rossa, bietola fucsia, piselli, borragine, crescione, ravanello, rucola, cipolla, lino, coriandolo. Le piantine nascono al buio e vengono poi appoggiate su alcuni banconi, appositamente disposti in una piccola stanza ed esposte alla luce di led. Lo spettro di luce, a cui vengono esposte le piantine, è determinante per la loro crescita e perla stimolazione della clorofilla, che migliora la colorazione delle foglioline.

Ma come usare questi preziosi alimenti? Non è frequente trovare i micro ortaggi presso le usuali reti di vendita, anche se qualcosa lentamente sta cambiando. Poiché i micro ortaggi sono così delicati, non è indicato cuocerli: devono essere mangiati crudi, dopo un veloce lavaggio. Hanno una durata approssimativa da due a cinque giorni. A dispetto del grande valore nutritivo attribuibile ai micro ortaggi è sconsigliato usarne in grandi quantità. Il loro gusto, infatti, pur essendo piacevole, se mangiati “in purezza”, è considerato adatto alla valorizzazione complessiva del piatto. Daranno, infatti, il meglio di sé, in aggiunta a un’insalata, a un sandwich o su una zuppa, regalando una nota di freschezza e croccantezza.

La Lombardia, quindi, con la sua storia e la grande tradizione nelle coltivazioni, diviene oggi anche luogo d’innovazione. Con nuove modalità di concepire l’agricoltura, porta in tavola più salute, un maggiore rispetto dell’ambiente e della qualità e di quanto scegliamo per la nostra alimentazione.

Fonti:
Pianta Natura
MicrogreensFonti:
Microortaggi

di Silvia Vuono del blog Golosani.

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