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La cozza di Cervia
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Pubblicazione: 11/07/2018
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La birra nel Lazio ha una storia antica e interessante con una produzione che copre quasi tutte le province della regione.
Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica, è vera geografia.
Questa frase di Goethe (1749-1832) mi è sembrata il giusto spunto per iniziare a raccontare di una delle bevande alcoliche più antiche al mondo.
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Dobbiamo risalire ai Sumeri, popolazione asiatica vissuta circa cinquemila anni fa, per trovare le prime testimonianze archeologiche dell’esistenza della birra; cinquecento anni dopo una tavoletta assira ritrovata nell’antico Egitto fa menzione della birra e anche del mestiere di birraio. Le varietà della birra sembra fossero quattro: la birra d’orzo e altre più scure e amare. La birra aveva anche un significato religioso e rituale e veniva offerta alla divinità per garantire un miglior trapasso del defunto.
Successivamente, sempre nell’area del Medio Oriente, si cominciarono a scrivere alcune ricette: il birraio arabo prediligeva pani d’orzo germinati e cotti per ottenere il malto e, con l’aggiunta di acqua, attivava la fermentazione alcolica che dava luogo alla birra. Nell’antico Egitto la birra aveva una grande importanza: la zithum si beveva sin dall’infanzia nonostante i suoi dodici gradi, e, diluita con acqua e miele, veniva somministrata ai neonati quando la madre non aveva latte.
In Italia furono gli Etruschi i primi a produrre birra e la fecero conoscere ai Romani. Si può dire, scherzosamente, che il primo pub fu aperto dal governatore della Britannia, Agricola (40-93 d.C.), il quale portò con sé da Glochester tre mastri birrai nell’83 d.C.
Il vero salto di qualità avvenne nel Medioevo per merito dei monaci, i quali introdussero nella ricetta della birra il luppolo, che, oltre ad aromatizzare, garantiva il trattamento antisettico e la conservazione.
Nel 1516 in Baviera fu emanato il Reinheitsgebot (editto sulla purezza) tutt’ora in vigore in Germania: vi si stabiliva che la birra poteva essere prodotta solamente con malto d’orzo, acqua e luppolo.
Alla birra moderna, frutto di una lievitazione a bassa fermentazione, si arrivò solo dopo la scoperta dell’America (1492) con l’introduzione del nuovo lievito Saccharomyces carlsbergensis, che prende il nome dalla birreria Danese dove per la prima volta se ne isolò il ceppo.
L’alta fermentazione contraddistingue l’unico birrificio trappista in Italia, che si trova a Roma, nell’Abbazia delle Tre Fontane, dove una piccola comunità di monaci Cistercensi produce la Triple, birra di colore oro intenso. I sentori balsamici sono dati dall’eucalipto, coltivato nei sedici ettari che circondano l’abbazia e utilizzato per l’aromatizzazione. La produzione è iniziata nel 2014 e il birrificio rientra nella ristretta lista dei dieci birrifici trappisti al mondo che possono fregiarsi del marchio Atp, Authentic Trappist Product. Con un quantitativo che si limita, per scelta, ai mille ettolitri all’anno, questa birra rappresenta un’eccellenza nel panorama del Lazio e in particolare di Roma.
Spostandoci a sud-est di Roma troviamo il secondo dei tre birrifici artigianali presenti nella capitale. Il Rebel’s Brewery nasce dalla scommessa di quattro amici che hanno cominciato a produrre birra per divertimento e hanno finito per mettersi in società nel 2016. Andrea Martorano, Raffaele Lucadamo, Andrea Casini e Riccardo Di Profio hanno scelto di stabilire il loro birrificio nella campagna ardeatina e propongono circa venticinque varietà di birra. Sono specializzati in birre luppolate, le famose Ipa (Indian Pale Ale) americane, e in quelle belga più speziate, che, grazie alla fermentazione dei lieviti, emanano sentori floreali. La materia prima proviene dalla Germania (malto e lievito), dall’Australia, dall’America e dalla Nuova Zelanda (luppolo) non essendo ancora iniziata in Italia una produzione di qualità.
L’impianto è costituito dalla “sala cotte” e dai silos di fermentazione; acqua e malto d’orzo stazionano tre ore nel primo tino di metallo, il liquido passa al filtraggio nel secondo tino e poi nuovamente nel primo per la bollitura a circa cento gradi. In questo momento si aggiungono il luppolo e le spezie e si crea il carattere della birra. Finito questo processo si travasa nei fermentatori, e, dopo trenta-quaranta giorni, la birra è pronta per essere imbottigliata. Niente pastorizzazione né filtraggio; cosi nasce, per definizione, una birra artigianale.
Dello stesso avviso sono gli amici della ECB, Eternal City Brewing partiti con la produzione in proprio nel novembre 2015 dopo una esperienza in beer firm (ci sia appoggia ad un birrificio esterno per produrre e imbottigliare). Giacomo, Davide e Maurizio hanno da sempre l’obiettivo di trasmettere la loro “essenza” di romani, l’attaccamento alla città e alla squadra del cuore. La loro prima birra si chiama infatti Urbe ed è una App (American Pale Ale), che caratterizza lo stile del birrificio insieme ad altre birre d’ispirazione belga e tedesca. Con ventidue birre dai nomi ispirati al dialetto romanesco, ai quartieri di Roma o allo slang romano, questi ragazzi sono rappresentano una bella novità nel panorama dell’imprenditoria giovanile.
Guardando oltre la capitale è a Rieti che troviamo una realtà diventata ormai un punto di riferimento: la Birra del Borgo. Leonardo di Vincenzo ha trasformato un hobby iniziato nel 1999 in una vera e propria azienda, che oggi è stata acquisita da Ab-Inbev colosso che detiene quasi un terzo della produzione mondiale.
Nella provincia di Viterbo troviamo la Birra Turan, produzione giovane, nata nel 2009, che si divide tra birre classiche, birre speciali e birre stagionali grazie alla sapienza del mastro birraio Orazio Laudi.
Di tradizione più consolidata è il birrificio B-four beer che, fin dal 1958 in provincia di Latina, pratica sia alta sia bassa fermentazione, dando vita a birre corpose e a lager e pilsner decisamente più leggere.
Anche la provincia di Frosinone ha il suo spazio nel panorama della produzione di birra nel Lazio. C’è la locanda birraria Cerevisia Vetus, oppure la piccola azienda Eureka che, tra i prodotti stagionali, propone la birra che ha tra gli ingredienti il miele di castagno e la Castagna di Terelle. Va citato anche il microbirrificio Mister Malto, che pratica esclusivamente l’alta fermentazione.
È stato un uomo saggio colui che ha inventato la birra
(Platone 428-348 a.C.)
Fonti:
Enciclopedia della Birra – storia della birra
Fermento Birra – la birra trappista
Il Manuale della Birra – Giuseppe Vaccarini
Mondo Birra – le tipologie di birra nel mondo
Foto: dal web, foto d’apertura,
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