Palermo e i suoi mercati storici

Pubblicazione: 27 Febbraio 2018

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La Sicilia è l’isola più grande del Mar Mediterraneo e tutti coloro che sono approdati ai suoi lidi hanno lasciato un segno tangibile. Ogni pietra racconta momenti della sua storia: dai Fenici ai Greci, dai Romani agli Arabi, dai Normanni agli Spagnoli fino a Corrado IV di Svevia: tutti hanno in qualche modo contribuito a rendere la Sicilia un posto dalla bellezza indescrivibile che continua, ancor oggi, ad affascinare i suoi visitatori. Lo stesso vale per la gastronomia: sebbene sia stata arricchita da note straniere, la particolarità della cucina siciliana sta nel creare capolavori culinari con ingredienti semplici del luogo.

Il capoluogo dell’isola, Palermo, fu fondata duemilasettecento anni fa e il suo nome deriva dal termine greco παν-όρμος (letteralmente: tutto-porto), poiché i due fiumi che la circondavano (il Kemonia e il Papireto) creavano un approdo naturale per le imbarcazioni. Da allora questa città è sempre stata meta prediletta di popoli vicini e lontani.

La vera ricchezza di Palermo, senza dimenticare le bellezze architettoniche, artistiche e naturali, si nasconde tra i suoi vicoli dove ci si può far guidare dal profumo del pescato fino a trovare i mercati, luoghi dove tradizione, cultura e le merci più varie attirano cittadini e turisti. Tra i mercati storici più conosciuti si possono citare Ballarò, Vucciria, e Il Capo.

Il mercato di Ballarò è il più antico e il più grande; si apre di fronte alla Chiesa del Carmine e si snoda tra le stradine di tutto il quartiere dell’Albergheria. Già più di mille anni fa gli Arabi venivano qui a comprare, vendere e fare scambi, introducendo merci esotiche come i primi agrumi, che poi si acclimatarono in tutta la regione divenendo uno dei prodotti più tipici dell’isola. Ciò che più colpisce a Ballarò è come i venditori attirano a gran voce la clientela e come le bancarelle diventano una sorta di palcoscenico dove mostrare il meglio dei prodotti siciliani: alzare la voce al mercato è normale, ma a Palermo è un’arte vera e propria e con un nome preciso: l’abbanniata.

La Vuccirìa, che si estende in piazza Caracciolo e dintorni ospitava, in epoca angioina (XIII secolo), il mercato delle carni: da qui il nome bucceria, dal francese boucherie ovvero macelleria, divenuto infine, in dialetto palermitano, Vuccirìa, che significa (anche) confusione. Solo in seguito questo mercato diventò un luogo di vendita anche di pesce, frutta e verdura. Da sempre la sua posizione, vicino al porto, lo rese un luogo ideale per gli scambi con i naviganti e, con il tempo, le sue strutture vennero via via migliorate. La Vuccirìa oggi è anche una sorta di museo a cielo aperto perché ingloba palazzi nobiliari e opere artistiche di pregio come Palazzo Mazzarino, palazzo Gravina Filangeri di Ramacca e la fontana del Garraffello del 1591.

Il mercato del Capo prende il nome da uno dei quartieri storici di Palermo, che esisteva già al tempo degli Arabi e che era abitato prevalentemente da pirati dediti al commercio degli schiavi (gli Schiavoni). In seguito vi si stabilirono i frati dell’ordine di Sant’Agostino che alloggiavano nel convento accanto all’omonima chiesa.

Il denominatore comune dei mercati palermitani è la vendita di prodotti freschi e quasi totalmente locali che diventano ingredienti di quella che è una delle cucine più particolari e apprezzate in Italia e all’estero. I piatti più caratteristici della cucina siciliana sono il risultato dell’influenza esercitata da tutti i popoli che hanno abitato l’isola e alcuni possono essere gustati direttamente in strada, al mercato. Palermo infatti è famosa per il suo streetfood e nessun’altra città in Europa offre tanta saporita varietà.

Marco Romeo, esperto di cibo di strada, dice: lo streetfood può parlare della storia e della cultura e anche dell’arte di un popolo. Dalla colazione fino allo spuntino notturno, per le vie dei mercati c’è sempre il cibo giusto per ogni palato, caldo o freddo, dai sapori forti o più delicati.

Tra tutti, il più popolare è forse lo sfincione, pane pizza molto lievitato e morbido condito con pomodoro, cipolla, acciughe, erbe e formaggio; ma molto amati sono anche il pane e panelle, panini imbottiti con frittelle a base di farina di ceci; le crocchè, crocchette di patate dette anche cazzilli, e le arancine, grosse polpette di riso impanate e fritte, conosciute sia nella versione classica sia in diverse varianti, sempre con ingredienti locali.

Per stomaci più forti ci sono le frittole, un misto di interiora e cartilagini fritto al momento e nascosto in un cesto (panaro); o il noto pani câ meusa, panino con ripieno di milza e polmone di vitello tagliati a fettine sottili e fritti nello strutto; c’è poi o’ mussu, un misto di diverse parti di vacca e vitello (mammella, pene, calcagno, mandibola) bollito, conservato in ghiaccio e servito tagliato a tocchetti con pepe nero e limone. Non si può non citare anche la stigghiola, intestino di pecora o capra arrotolato con cipolla e prezzemolo. Questi sapori inusuali e contrastanti rappresentano l’anima di Palermo, il biglietto da visita ideale per una città che continua a ingolosire e stupire i suoi visitatori.

Credits immagini:
Renato Guttuso, Vucciria: http://francosotgiu1.blogspot.it/2015/08/renato-guttuso-vucciria.html (immagine di testata)
Mercato Ballarò: http://www.gnv.it/viedelmare/itinerari/mercato-di-ballaro-a-palermo-il-cuore-piu-antico-della-citta/
Mercato del Capo: http://www.etnaemotion.it/tours/visita-al-mercato-del-capo-palermo/

Bibliografia e sitografia:
AA.VV. “Atlante Slow Food dei prodotti regionali italiani”, Slow Food Editore, Bra 2015
Peter C, Stark G. “Giorno di Mercato intorno al mondo”, Edizioni Mondo, Losanna 1978
Rubini G. (Chef Rubio) “Unti e Bisunti – Viaggio nell’Italia dello streetfood”, Sperling & Kupfer, 2014
Sorgi O. “Mercati storici siciliani” [REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE-2008]
http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/i-mercati-di-palermo-fra-storia-e-attualita-un-fenomeno-di-lunga-durata/
http://www.sicilytourist.com/turismosicilia/palermo/PalermoCitta/antichi_mercati_di_palermo.htm
https://www.raiplay.it/video/2017/06/Food-Markets-profumi-e-sapori-a-km-0-Palermo-Ballaro-ebb6880f-5eb8-4452-a9ff-8be55c8e7444.html
https://it.dplay.com/dmax/unti-e-bisunti/palermo/
https://www.youtube.com/watch?v=GnrmD1pzpqQ

Articolo di Monica Martino del blog Bionutrichef.

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