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La cozza di Cervia
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Pubblicazione: 23/11/2022
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La Turchia si trova in una posizione geografica unica e speciale, a cavallo tra l’Europa e l’Asia.
Chi non ricorda lo Stretto dei Dardanelli, conteso tra Greci e Troiani, ambito per motivi commerciali e motivo dello scoppio della famosa guerra di Troia?
Sono ancora presenti nei nostri ricordi da scolari le imprese degli eroi, le vicende amorose e i momenti toccanti raccontati dal poeta greco Omero nell’Iliade.
Aver visitato quei luoghi studiati da ragazza mi ha riempito il cuore di gioia.
Quale stupore nell’ammirare il mare dalle alture del Monte Ida, scorgere le coste greche dall’antica Antandros, luogo da cui secondo Virgilio partì Enea, l’eroe troiano che dopo un lungo viaggio arrivò in Italia e diede le origini alla stirpe che fondò Roma.
La Turchia è un Paese ricco di storia e di bellezze naturali, che si estende per la maggior parte nella penisola anatolica, nell’Asia occidentale e comprende anche una parte europea.
Di conseguenza, la cucina nazionale combina influenze asiatiche ed europee.
La cucina turca, inoltre, deve gran parte della sua eredità alla tradizione culinaria dell’Impero ottomano, che comprendeva un vasto territorio, dalla Turchia all’Europa centrale e meridionale.
Per tutti questi motivi il valore della gastronomia turca è considerato Patrimonio Intangibile dell’Umanità dall’Unesco.
Nel 2011 è stato riconosciuto il Keşkek, un piatto a base di carne e grano, lavorato in grosse pentole durante le cerimonie, tra il suono dei tamburi e le preghiere recitate dagli invitati.
Nel 2012 è stato dichiarato il Festival di Mesir Macunu, una pasta dolce composta da una miscela di erbe, spezie, semi, radici e miele.
Secondo una leggenda questa pasta fu preparata da Hafsa Sultan, madre di Solimano il Magnifico, grazie alla quale lo guarì da una malattia.
Infine vantano di essere inseriti nell’elenco del Patrimonio Unesco anche il caffè turco (2013) e la focaccia azzima (2016).
C’è tanto da scrivere sulle tradizioni, sulla cucina e sulle usanze turche.
Attraverso le mie parole immaginerete di perdervi nei bazar ricchi di colori, di spezie variopinte e di profumi intensi.
Gusterete i piatti tipici delle sette regioni e vi racconterò le loro storie.
Immaginerete così di percorrere tutto il Paese, di cui purtroppo ho visitato solo una piccola parte, ma che porterò per sempre nei miei ricordi.
Il mio viaggio in Turchia è stato un incontro di sapori, il canto del muezzin in una passeggiata serale, il profumo delicato del tè, il gusto intenso del caffè, i sorrisi e gli abbracci di un popolo gentile.
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La prima colazione in albergo mi ha letteralmente sbalordita: nel Kahvaltı, ossia “prima del caffè” vengono serviti diversi piatti e prodotti della tradizione turca.
La tavola dell’opulento buffet era imbandita con formaggi, serviti con marmellate e miele, pomodori freschi o pomodori secchi, olive, uova sode, cetrioli, insalate profumate di aneto, e soprattutto:
Tra i formaggi serviti in questa ricca colazione, ho apprezzato tantissimo il Tulum, che si differenzia per la sua lavorazione, in quanto viene stagionato nella pelle di pecora o di capra.
Il piatto principale, sia del pranzo che della cena, è costituito da pollo o manzo servito con riso oppure con il bulgur, grano duro germogliato.
Spesso il pasto è aperto da una zuppa; la più comune è quella di lenticchie.
I Turchi amano mangiare le verdure, preparate in diversi modi, crude o cotte, soprattutto peperoni verdi e pomodori.
La cucina turca è molto apprezzata per i dolci. Ingredienti principali sono la frutta secca (pistacchi, noci e mandorle) e il miele. I dessert più conosciuti sono i Lokum e il Baklava.
A fine pasto è usuale bere il Raki, un distillato di uve aromatizzato all’anice, che viene diluito con acqua e con l’aggiunta di cubetti di ghiaccio. Il Raki si presenta incolore e mescolato con l’acqua diventa bianco.
Il suo profumo mi ha ricordato tanto quello del Pastis francese, ma ho preferito non berlo perché non amo i distillati.
Un’altra bevanda turca molto diffusa e apprezzata è l’Ayran, a base di yogurt, acqua e sale. Viene servita in ogni ristorante e non meravigliatevi se vi proporranno di accompagnare un Doner Kebab con essa.
Comune durante i pasti è soprattutto il Çay, il famoso tè turco, servito in caratteristici bicchieri a forma di tulipano.
Ho anche assaggiato il Türk Kahvesi, ossia il denso caffè turco. Quando berrete questo caffè, fate molta attenzione a non commettere il mio stesso errore: bere fino in fondo! Infatti, il Türk Kahvesi non viene filtrato e lascia della posa (non poca!) nella tazzina.
Non a caso un proverbio turco del XVI secolo dice: «Come con arte va preparato, così con arte va bevuto».
La cucina turca è spesso associata solo al kebab. Quello che ho assaggiato in Turchia non può essere confrontato con quello venduto nei molteplici franchising sparsi nel nostro territorio.
Innanzitutto, esistono diversi tipi di questa famosa carne arrosto.
Il più diffuso è il Döner Kebab, ossia la carne arrostita (manzo, agnello) su un grosso spiedo verticale rotante, e il Șiș Kebab, cucinato invece su spiedini posti in orizzontale.
Spesso il Kebab prende il nome della città di cui è originario.
Io ho gustato l’Adana Kebab, preparato con carne di agnello tritata, e l’Iskender Kebab, ossia fettine sottili di agnello arrosto servite con una focaccia, salsa di pomodoro, burro fuso e yogurt.
Sarebbe errato affermare che la cucina turca sia rappresentata solo dal Kebab e che sia omogenea in tutto il Paese.
La Turchia infatti è costituita da sette regioni, ognuna delle quali è espressione di antiche tradizioni, con caratteri sia europei sia asiatici.
Mi ritengo molto fortunata di aver apprezzato tutti questi piatti tipici regionali e avrei molta difficoltà a scegliere il mio preferito.
Da questa carrellata di sapori autentici si evince che la cucina turca è un immenso tesoro, testimonianza di un antico passato che continua a vivere nelle ricette delle sette regioni.
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Che bello questo articolo Gabriella, vorrei una tazza di quel tè meraviglioso!
Un bellissimo articolo sul mio territorio.
Grazie.
Grazie Gabriella, con te ho fatto un viaggio senza alzarmi dal divano!