“I piatti di Mario” è il titolo del challenge online indetto da AIFB, in collaborazione con il Festival Cammini Veneti, in cui i food blogger raccontano il ruolo del cibo nella letteratura e nella vita di Mario Rigoni Stern, uno dei più grandi scrittori italiani del Dopoguerra.
L’occasione è stato il centenario della nascita dello scrittore, anzi “narratore” come lui stesso amava definirsi, e l’inaugurazione del nuovo cammino a lui intitolato dai Cammini Veneti.
La cucina è cultura, non solo, direi anche che entra nel linguaggio ed è un linguaggio, e questa è una delle tante occasioni in cui la cucina entra a far parte di una proposta culturale integrata sulla traccia dei comuni solcati dal nascituro Cammino Rigoni-Stern. Il cibo è presente in modo importante nei libri di Mario Rigoni Stern, lega i personaggi e le vicende di cui narra. I prodotti semplici delle sue montagne, il suo orto coltivato con grande passione e i piatti cucinati dalla bravissima moglie. Il cibo visto come condivisione, come legante, come sussistenza, sostenibilità.
Lo scrittore è nato nel 1921, ha vissuto e raccontato tutta la crudeltà della seconda guerra mondiale, del mondo che cambia troppo velocemente perdendo umanità e rispetto per la natura e gli animali.
Il challenge “I piatti di Mario”
Il challenge: una gara gastronomica per raccontare i 100 anni di Mario Rigoni Stern e il cammino a lui dedicato dai Cammini Veneti.
I food blogger di AIFB hanno raccontato dello scrittore con articoli rivolti a:
- piatti dedicati
- piatti ispirati dai suoi libri
- piatti ispirati dai suoi valorizzazione dei piatti della sua montagna
- i piatti della guerra
- i piatti dell’accoglienza
La giuria di professionisti che ha scelto l’articolo e il piatto migliore è composta da:
- Chef Antonio Chemello della Trattoria da Palmerino, della Confraternita del bacalà vicentino
- Michela Menegus – Governance delle Risorse Turistiche Territoriali del Veneto – formatrice e scrittrice per il comparto turistico culturale ed eno-gastronomico. Somellier
- Michela Montagna, event manager e curatrice di iniziative di promozione territoriale
- Andrea Pasin, Sindaco di Calvene, coltivatore di varietà antiche di mais e patate, esperto in erbe officinalis e frutti del bosco, cura l’invecchiamento di formaggi di malga, degustatore ONAF.
Tra le varie proposte dei partecipanti, che bisogna ringraziare per l’impegno, quello che ha riscosso maggior successo e ha interpretato l’essenza, lo spirito, lanciato con il challenge è stato Marco Gregori con il suo filetto di capriolo con rape e sottobosco. Marco Gregori si è lasciato ispirare dai racconti di caccia, soprattutto da Il bosco degli urogalli e immagina lo scrittore a caccia nelle primi luci del giorno. La ricetta creata è pensata proprio al rito della caccia. Il suo piatto è composto da selvaggina, cotta a bassa temperatura e poi rosolata, delle rape arrostite e delle chips di riso integrale per ricordare le montagne, della polvere di funghi e patate con una salsa di foglie di rape a far rifiorire il sottobosco. Esattamente come per la caccia, anche questo piatto necessita di tempo, ore, calma e pazienza.

Capriolo, rape e sottobosco
“I piatti di Mario”: i soci partecipanti e le loro proposte
Gli altri food blogger che si sono messi in gioco e che hanno partecipato al challenge:
- Raffaella Mucci si collega alla vita dello scrittore scegliendo di cucinare un dolce del suo territorio la torta di mandorle di Asiago;
- Francesca Maria Battilana con il tortino di polenta, speck, porcini e asiago su crema di fagioli e mele, ispirato alla gioventù dello scrittore e ai sapori semplici di un tempo appartenenti a quelle zone;
- Calogero Rifici si ispira al libro Il sergente nella neve per la sua ricetta i piatti di Mario Rigoni Stern;
- Cinzia Raso con il budino al latte con miglio e miele, una rivisitazione della zuppa di latte e miglio russa descritta nel libro Il sergente nella neve, un dolce al cucchiaio con il miele, il quale viene citato in più paragrafi del libro, ed è un ingrediente naturale delle valli di montagna;
- Michela Rossi con gli spaghetti coea sàrdea (spaghetti con le sarde) prepara uno dei piatti che lo scrittore mangiava soprattutto a Carnevale, ed enfatizza il tema dei “ricordi”
- Micaela Ferri usa due ingredienti presenti nei racconti dello scrittore, l’uovo e le patate, e prepara il gröstl, il piatto che le ricorda la montagna;
- Daniela Boscariolo riprende il tema dell’amore per la natura, i profumi del bosco, e ha preparato la zuppa d’orzo Rigoni Stern, ricordando anche che lo scrittore amava le zuppe e i piatti semplici della tradizione di montagna;
- Maria Borsa rende onore allo scrittore con i bigoli con ragù di lepre e zucca aromatizzato al pino mugo;
- Monica Vallan, ispirata da Stagioni, Arboreto selvatico e Il sergente nella neve, prepara un cake al formaggio Asiago Dop, noci e miele, una ricetta semplice con ingredienti tipici dell’Altopiano di Asiago, territorio caro allo scrittore;
- Silvia Tavella con i bicchierini di patate ripieni di riso con sugo di porro riprende il tema dei ricordi, tanto cari allo scrittore, i ricordi legati alla famiglia, alla cucina con un’antica ricetta di famiglia di un piatto povero dei tempi della guerra;
- Gabriella Pizzo con ricordi di baccalà – crostone di pane baccalà e formaggio, il piatto ripercorre il tema del tempo e dei ricordi;
- Daniela Pennisi con la torta alle mandorle di Asiago, ricorda lo scrittore raccontato dalla moglie come un gran goloso e l’omaggia con il dolce simbolo della città natale di Rigoni Stern;
- Alessandra Pocaterra, con la polenta con crema di broccoli e caprino, interpreta il cibo nei testi dello scrittore come elemento di vicinanza, simbolo di umanità, semplicità, e ritmi lenti di natura.
Che cos’è il Festival dei Cammini Veneti
Questa è stata la prima edizione del Festival dei Cammini Veneti e l’intenzione è quella rendere nota al più vasto pubblico l’offerta culturale del territorio interessato dai Cammini Veneti, rievocare la memoria di Mario Rigoni Stern, nel centenario della sua nascita, in relazione all’identità dei luoghi su cui è stato tracciato il cammino a lui intitolato.
Il Festival è iniziato a dicembre 2021 e si è concluso a fine febbraio 2022. È stato progettato da una rete spontanea di professionisti, un team formatasi durante il percorso formativo e i workshops del progetto “Sulle tracce del Fogazzaro”, ed è stato coordinato della Dott.ssa Michela Menegus.
Il progetto si è stato sviluppato attorno al Cammino “Fogazzaro-Roi” e dal nuovo Cammino “Rigoni Stern”, riconosciuti come Cammini Veneti, in un percorso ad anello che tocca la bassa provincia di Vicenza fino all’altipiano. Il progetto si è imperniato sulla valorizzazione del patrimonio culturale e sulla promozione culturale in sinergia operativa pubblico-privato; è stato attuato con una proposta formativa e di divulgazione territoriale messe in campo da Interlingua assieme ai Partners di progetto: Associazione Cammini Veneti, Associazione Slow Tourism, Biosphaera scs.
Il team di progettazione ha individuato nel “ritorno” il fil rouge che ha collegato e legato le diverse e molte iniziative.
Il concetto di ritorno in memoria di Mario Rigoni Stern non solo è inteso come cammino nella sua declinazione fisica ma rimanda anche alla dimensione spirituale, sul cibo quale espressione identitaria, sulla sostenibilità, sull’essenziale ruralità, sulla terra della Russia quale luogo di riflessione più ampio sull’umanità.
In definitiva questa prima edizione del Festival diffuso sui Cammini Veneti vuole porre l’attenzione su idee, pensieri, esperienze, atteggiamenti che sono appartenuti allo scrittore e all’uomo Mario Rigoni Stern. In particolare, si toccheranno questioni che oggi risultano sempre più attuali, quali la difesa dell’ambiente, l’amore per la natura, la piacevolezza della vita rurale e pure il gusto del cibo delle origini.
Lo scopo del Festival è stato di interagire con un ampio pubblico attraverso eventi topici e gradevolmente fruibili da tutti: in pratica assumendo l’attitudine comunicativa di Mario Rigoni Stern e mantenendo viva la sua eredità spirituale, quale patrimonio immateriale vicentino e dell’umanità.
Grazie per averci fatto scoprire tutti i piatti in gara e il vincitore.
Grazie a te.