Chocolat, la trilogia di Joanne Harris

Chocolat la trilogia di Joanne Harris

Chocolat” è senza dubbio il titolo che a tutti viene in mente quando si parla di letteratura e cioccolato.

È il primo, e il più celebre, volume di una trilogia scritta dall’autrice inglese Joanne Harris che ha come protagonista Vianne Rocher, giovane donna che “fugge dal Vento del Nord”.

Seguono  “Le scarpe rosse” e “Il giardino delle pesche e delle rose” che narrano l’evoluzione della vita di Vianne e delle sue figlie.

Tre romanzi che parlano di ribellione e indipendenza e che racchiudono gli aspetti più caratteristici e misteriosi del femminino: il “sesto senso”, l’empatia, la capacità di bastare a se stesse; ma anche lo spirito di sacrificio materno e la malinconia che, talvolta, ci avvolge come una coperta.

Ambientata tra la fine del secolo scorso e i primi anni duemila la trilogia, seppur incentrata sulla vita della protagonista, ha come sfondo i cambiamenti socio-culturali avvenuti in Francia negli ultimi anni: tra le sue pagine si parla di immigrazione, di integrazione ma anche di bullismo e problemi intergenerazionali.

 

Chocolat

“Siamo arrivate con il vento del carnevale, (…) carico degli odori caldi delle frittelle sfrigolanti, delle salsicce e delle cialde friabili e dolci” così si apre “Chocolat”: scritto nel 1998 e pubblicato in Italia nel 1999 da Garzanti, riscuote fin da subito il consenso del pubblico e della critica tanto che nel 2001 ne viene tratto l’omonimo film con protagonisti Juliette Binoche e Johnny Depp.

Vianne Rocher e sua figlia Anouk giungono a Lansquenet, un piccolo villaggio nella Francia centrale, nel giorno del martedì grasso di un anno non meglio precisato.

Diverse, straniere, eccentriche nei loro abiti colorati e nell’atteggiamento aperto e solare di chi è cittadino del mondo. Scappano dal Vento del Nord Vianne e Anouk: in una piccola valigia un mazzo di tarocchi, qualche vecchio attrezzo da cucina e piccoli ricordi d’infanzia.

Lansquenet è un luogo caratteristico, di quelli che si trovano dipinti su vecchie cartoline: poche case, la scuola, il bar del paese e la Chiesa.

 

Chocolat di Joanne Harris

Vianne rileva una vecchia pasticceria a cui dà il nome di “Celeste praline” e che diviene in breve tempo il luogo di attrazione del paese. Gli abitanti di Lansquenet pian piano si allontanano dai dogmi e si avvicinano a Vianne che con cioccolato, zucchero e spezie crea vere e proprie alchimie.

I dolci di Vianne sono un balsamo per le anime ferite e una dolce musica che risveglia quelle sopite: tra il curato e la donna è “scontro”. Uno scontro che si acuisce quando, sulle rive del fiume che bagna il villaggio, attraccano le barche dei “nomadi del fiume” in cerca di cibo e lavoro. Un conflitto tra bigottismo e modernità, tra razzismo e apertura al resto del mondo.

Con una narrazione sinestesica, elegante e raffinata Joanne Harris ha creato un racconto unico nel suo genere: l’intrecciarsi di profumi, aromi e sapori uniti all’assenza di un riferimento temporale rendono Chocolat un romanzo che trascende il tempo e lo spazio.

Le ricette citate nel romanzo sono state raccolte ne “Il piccolo libro di Chocolat” di cui Gabriella Comini ha scritto una golosa recensione.

Le scarpe rosse

Mercoledì 31 ottobre, “dìa de los Muertos”. Dopo 4 anni Vianne giunge a Parigi con Anouk e la piccola Rosette, figlia dello scandalo che le ha inseguite villaggio dopo villaggio. Il loro peregrinare pare terminato: hanno cambiato nome, messo da parte gli abiti gipsy e la magia.

Ma il cioccolato è sempre al centro della vita di Vianne che rileva un piccolo locale a Montmartre e lo trasforma in cioccolateria con l’aiuto di Zozie de L’Alba, la donna dalle scarpe rosse. Anche qui, i dolci di Vianne, cambieranno la vita dei suoi clienti facendo scoccare scintille d’amore e dando vita a piccole rivoluzioni interiori.

Sullo sfondo del caratteristico quartiere parigino va in scena l’adolescenza di Anouk, tra bullismo e affermazione di se stessa; la ricerca della stabilità da parte di Vianne che si lascia trascinare in una relazione “tossica”; l’infanzia eccentrica di Rosette.

Le scarpe rosse di Joanne Harris

Tra i vapori del cioccolato si muove silente Zozie, discendente dei Maya, che con la sua magia vuole togliere a Vianne quanto ha di più caro.

Risvegliata dal suo torpore la donna torna a lottare ritrovando nel cioccolato e nella magia il suo vero essere.

Ne “ Le scarpe rosse” la collocazione temporale è ben definita; ci troviamo nei primi anni 2000 tra cellulari e personal computer.

Lo stile narrativo è differente rispetto a quello usato in “Chocolat”: più diretto e conciso, in linea con l’ambientazione. Anche il cioccolato perde, in parte, la sua aura di magia e da elemento alchemico si trasforma in semplice ingrediente dai tratti “contemporanei”. I cioccolatini e le praline di Vianne sono i migliori amici di chi vuole nascondersi dal mondo mangiando senza sosta e acerrimi nemici di chi non mangia per divenire evanescente.

Tra una torta e una cioccolata in tazza il Vento del Nord torna a soffiare…

 

Il giardino delle pesche e delle rose

“E’ arrivata con il vento del Ramadan” una lettera per Vianne. Una lettera scritta otto anni prima da una persona ormai morta, che riporterà la protagonista a Lansquenet, dove tutto è iniziato e dove c’è bisogno di lei.

Nel piccolo paese la comunità musulmana ha preso il posto dei nomadi del fiume, ormai integrati; gli abitanti, con il passare degli anni si sono abituati agli “ stranieri”, all’orizzonte si staglia un minareto, la cucina locale ha subito contaminazioni e i cittadini di Lansquenet  “credono che si possa far parte di una cultura perchè amano mangiare couscous”. Ma i fatti dimostrano che non è così.

Il giardino delle pesche e delle rose Joanne Harris

Basta l’arrivo di Inés, la donna con il burqua, silenziosa e solitaria, per far nascere e germogliare il sospetto.

Inés non parla francese, gira a volto coperto e porta una ventata di integralismo laddove l’integrazione si stava consolidando.

Vianne deve mettere da parte l’antagonismo con il curato Reynaud per riportare la pace a Lansquenet.

“Il giardino delle pesche e delle rose” indaga con sensibilità temi come la differenza religiosa, la tolleranza, il cambiamento e il significato di “casa”.

Protagonista di questo libro non è il cioccolato, seppur sempre presente, ma il cibo come elemento di unione culturale e spirituale. Il cibo nella sua accezione più profonda, di nutrimento per l’anima.

 

“Chocolat, la trilogia” è un volume che vale la pena leggere, sottolineare e tenere nella propria libreria, a portata di mano, per riprenderlo quando si ha bisogno di un po’ di magia.

Un commento

  1. Devo assolutamente leggere quel che mi manca. Dopo il tuo racconto non posso rinunciare

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