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Pubblicazione: 25/05/2023
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La “ricetta della solidarietà” è un’iniziativa online di raccolta fondi che vogliamo devolvere ad una nostra socia di Forlì colpita gravemente dall’alluvione.
La gente emiliana-romagnola è nota per la sua incredibile forza di volontà e anche quanto sta accadendo, evento mai registrato nel nostro Paese, lo sta dimostrando.
C’è un Governo, una Regione e poi Province e Comuni ma come ben sappiamo i fondi arriveranno con i tempi della burocrazia.
I fondi e le donazioni private, invece, sono gestibili in modo più snello.
Oltre ad essere persone determinate gli emiliano-romagnoli hanno anche un’identità gastronomica che trova nella condivisione un ulteriore punto di forza.
Ecco allora che abbiamo pensato che la bellezza dell’accoglienza, quella che riservano da sempre a tutti, anche solo nell’impastare una piadina da farcire con quello che c’è, potrebbe essere l’ispirazione del nostro evento on line “La ricetta della solidarietà” che si svolge così:
Vogliamo far diventare il progetto virale?
È un piccolo dono, certo che sì, ma lo facciamo con il cuore, in sintonia e rispetto di quanto è accaduto e di come viene affrontato.
A partire da domenica 28 maggio a domenica 25 giugno 2023 coinvolgi nel pranzo solidale i tuoi amici e/o la tua famiglia ai quali farai assaggiare le ricette tipiche romagnole.
Per chi non ha più la tavola, sapere che molte persone in Italia si mettono a tavola pensando a loro farà sicuramente piacere.
In questo modo siamo vicini con il cuore, speriamo anche con un contributo materiale alla nostra amica …unite dalla passione del cibo come atto culturale.
Lista degli argomenti
L’Emilia-Romagna è una terra ricca di tradizioni e cultura che ha dato origine a numerosi piatti che hanno fatto grande il nome dell’Italia nel mondo.
Preparazioni semplici e genuine che sono lo specchio di un territorio e dei suoi abitanti.
“Le ricette della solidarietà” sono i piatti della regione che vi racconteremo, queste sono solo un piccolo esempio della ricchezza della regione, in realtà l’elenco sarebbe ben più lungo.
In Emilia Romagna la protagonista indiscussa è la pasta fresca all’uovo nelle sue numerose declinazioni. Celebri in tutto il mondo le tagliatelle col ragù alla bolognese e le lasagne ma anche i maltagliati, ricavati dagli avanzi della sfoglia e con cui si prepara la pasta e fagioli. Molto consumati in inverno, ma apprezzati tutto l’anno sono i passatelli in brodo.
Numerosissimi poi i formati e le varietà di pasta fresca ripiena.
Gli anolini, diffusi tra Parma e Piacenza e serviti in brodo, hanno un ripieno di stracotto di manzo o arrosto di maiale, pangrattato, uova, noce moscata e Parmigiano Reggiano. Nel parmense sono molto diffusi i tortelli di patate e di erbette. A Bologna oltre ai tortellini possiamo gustare i balanzoni: una sfoglia verde che racchiude un ripieno di mortadella e spinaci.
Simbolo di Ferrara, i cappellacci estensi sono caratterizzati da un gustoso ripieno alla zucca e Parmigiano Reggiano.
Gli strozzapreti meritano una citazione a parte poiché sono una pasta fresca senza uova, a base di sola farina e acqua.
Passando ai secondi piatti protagoniste sono la carne di maiale e di manzo: oltre a zampone IGP e cotechino troviamo lo stracotto di manzo a Piacenza, la cotoletta alla bolognese ricoperta con prosciutto crudo e Parmigiano Reggiano, una bomba di gusto che onora bologna “la grassa”.
A Reggio Emilia è conosciuta come la valigia, un arrosto di vitello farcito con salumi e formaggi del territorio.
Lungo la costa abbiamo per lo più secondi piatti di pesce come i sardoncini scottadito, alici o sardine impanate e fritte, le canocchie gratinate alla romagnola, la zuppa al purazi (così sono chiamate le vongole in dialetto romagnolo) e i brodetti di pesce preparati con quel che il mare Adriatico offre ogni giorno.
Terra ricca di formaggi e salumi l’Emilia-Romagna vanta numerosi panificati d’eccellenza: il primo che viene alla mente è senza dubbio la piadina romagnola, che può essere preparata con strutto o olio di oliva. Simile alla piadina è il cassone (o crescione), stesso impasto ma viene farcito prima della cottura.
Sull’Appennino modenese troviamo le tigelle o crescentine che si servono con piccole focaccine servite con formaggi o salumi. Modena è la patria dello gnocco fritto: sottili losanghe di pasta di pane fritte nello strutto e servite con gli affettati.
Sulle colline modenesi, precisamente a Pavullo nel Frignano, troviamo il pane di Pavullo: preparato con farine autoctone, strutto e pasta acida, ed è caratterizzato dall’assenza di sale.
Preparato con lo strutto è anche il pane di Busseto, dalla caratteristica forma a farfalla. Infine la coppia ferrarese dalla caratteristica forma a croce e con la crosta molto croccante.
Preparazione molto nota è l’erbazzone di Reggio Emilia: una torta salata farcita con spinaci, cipolle, aglio, pane grattugiato e Parmigiano Reggiano. Se abbiamo voglia di focaccia la chisola della Valtidone è perfetta per una merenda sostanziosa: si tratta infatti di una focaccia impastata con i ciccioli e condita con cipolle e formaggio.
Finalmente i dolci e anche qui l’Emilia- Romagna non si risparmia. Partiamo da Modena con la torta Barozzi a base di farina, latte, cioccolato, caffè, uova, burro e zucchero. Altro dolce al cioccolato è la torta tenerina (o montenegrina o torta regina del Montenegro) tipica di Ferrara, dalla consistenza morbida e scioglievole.
Rottofreno in provincia di Piacenza è la città dei Busslanein De.Co. biscotti a forma di ciambella le cui origini risalgono al 1300.
Se vogliamo un dolce sontuoso a Parma troviamo la torta Duchessa preparata con pasta di nocciole farcita con ganache al cioccolato e zabaione.
Il dolce tipico di Bologna è la torta di tagliatelle: un dolce ricco che prevede una base di pasta frolla, un ripieno di mandorle, cedro e Sassolino e una copertura di tagliatelle all’ uovo.
Molto diffusa in Emilia-Romagna è la zuppa inglese spesso preparata con fettine sottili di brazadèla (la ciambella senza buco) al posto del pan di Spagna e inzuppata con l’Alchermes che le regala aroma e colore.
Concludiamo con la torta di riso diffusa in tutta la regione. Preparata a Bologna già nel 1400 è composta da riso cotto nel latte e arricchita con canditi, mandorle, cioccolato o liquore.
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